Aree verdi, parcheggi e rotatorie con variante Cardella

C’è la variante urbanistica riguardante l’azienda Cardella al centro del consiglio comunale di oggi (2 luglio). Mentre i tifosi intonano cori sotto le finestre del Consiglio tocca all’assessora all’urbanistica Serena Mammini enunciare un argomento molto tecnico ma importante per la zona di San Pietro a Vico e per l’attività industriale della cartiera.

“La proposta di delibera di questa sera – spiega Mammini – scaturisce dalla necessità di un’importante azienda del territorio, la cartiera Modesto Cardella, di effettuare un riordino del sito industriale di San Pietro a Vico. La necessità di una riorganizzazione complessiva del sito produttivo per adeguarsi alle normative di settore, migliorare gli standard impiantistici, conformarsi a regolamenti e prescrizioni in materia antincendio e soprattutto alle normative della sicurezza sui luoghi di lavoro è una necessità che questa amministrazione ha condiviso e per la quale ha accolto l’istanza di variante”.
“La cartiera – l’assessore ripercorre storia e caratteristiche – esercita la sua attività a San Pietro a Vico dal 1946, lungo il condotto pubblico. Proprio la presenza del condotto pubblico ha favorito l’insediamento nell’area di questa ma anche di altre attività produttive che hanno utilizzato la forza idraulica a scopo energetico industriale. L’azienda occupa stabilmente 100 persone e ha una produzione a ciclo continuo 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Dispone di due macchine continue lunghe rispettivamente 75 e 80 metri per una capacità complessiva di produzione di circa 825 tonnellate/giorno di carta per ondulatori. La cartiera si è sviluppata negli anni proprio intorno alle due macchine continue poste all’interno del fabbricato principale sul lato ovest dell’area, a ridosso e parallele al Condotto pubblico. Intorno al fabbricato principale sono collocati tutti gli altri impianti: quello per la preparazione e pulizia dell’impasto, il magazzino bobine, l’impianto di depurazione e altri, mentre a nord si trovano la portineria, gli uffici amministrativi e la pesa”.
“In pratica – spiega – per stare al passo con le normative di settore e i migliori standard impiantistici, la cartiera ha bisogno di fare spazio intorno alle linee di fabbricazione allontanando dal nucleo produttivo tutti i servizi che non necessitano di un collegamento fisico con il processo di fabbricazione e dotarsi di moderne attrezzature per eseguire la movimentazione automatizzata sia del prodotto finito che degli scarti di lavorazione. L’esigenza della cartiera è quella, tramite un progetto aziendale, di estendere l’attuale sito produttivo adeguando urbanisticamente le aree limitrofe già di loro proprietà. La variazione del regolamento urbanistico consentirà a questa importante attività produttiva di poter continuare a operare migliorando il contesto entro il quale svolgere il lavoro, ma consentirà anche all’amministrazione di dare risposta concreta ad alcune esigenze emergenti dal territorio di San Pietro a Vico con la realizzazione di alcuni spazi pubblici, in particolare due parcheggi nella zona centrale della frazione, dove risulta carente e inadeguata la dotazione a servizio della scuole, del cimitero e degli impianti sportivi. La variante è finalizzata quindi a modificare le destinazioni d’uso delle aree limitrofe all’attuale sito e a reiterare le previsione preordinate all’esproprio dei due parcheggi perché decadute a seguito della perdita di efficacia quinquennale prevista dal regolamento urbanistico (articolo 55 della legge regionale 1/2005 sotto la vigenza della quale il regolamento urbanistico era stato approvato). La ariante al regolamento è del maggio 2012 quindi i vincoli sono decaduti nel maggio 2017”.
“Tali previsioni vengono in parte rimodulate per migliorarne l’utilizzo da parte della collettività, pertanto – spiega l’assessore – l’area a ovest della scuola primaria dove nel regolamento vigente vi è un’unica previsione a parcheggio, viene suddivisa in due aree per consentire la realizzazione sia del parcheggio sia di un’area a verde attrezzato, a parco di quartiere e per il gioco; l’area sarà collegata direttamente con l’edificio della scuola senza la necessità di passare a piedi dalla strada; la previsione del parcheggio vicino al cimitero viene confermata come estensione, ma rimodulata nella forma per consentire anche la realizzazione di una rotatoria. Per entrambe le previsioni la superficie in metri quadri di spazio pubblico rimane invariata. Per agevolare il transito dei mezzi pesanti in arrivo dalla statale del Brennero o provenienti da Marlia è prevista, appunto, la realizzazione di una nuova rotatoria all’intersezione tra via dell’Acquacalda e via per Marlia, nell’area di congiunzione tra l’ingresso della cartiera e l’area antistante il Molino Casillo”.
“La Variante non è – spiega ancora – tra quelle semplificate perché ha per oggetto anche aree esterne al territorio urbanizzato così come individuato dal piano strutturale per cui seguirà la procedura prevista dagli articoli 17 e 19 della 65/2014. Dal 2001 l’area si è ampliata con l’acquisto di terreni a est dell’originario sito industriale, terreni che il regolamento del 2004 classificava a destinazione produttiva con una capacità edificatoria realizzabile mediante piano attuativo. Però, con la variante generale del 2012 tutte le previsioni sulle aree soggette a piano attuativo, tranne alcune eccezioni, sono state dichiarate decadute, cosicché ad oggi, i terreni a est del sito principale nel regolamento urbanistico sono disciplinati dall’articolo 140 titolato Ex progetti norma decaduti e aree oggetto di perdita di efficacia. Quindi l’attuale destinazione urbanistica delle aree in adiacenza allo stabilimento non consente la realizzazione di interventi di riordino delle unità produttive, per questo la cartiera Cardella ha richiesto la presente variante che anticipa quanto già previsto dal piano strutturale. L’area produttiva esistente e la nuova area a cui verrà attribuita la stessa destinazione d’uso, verranno considerate e valutate nel loro insieme, avranno destinazione produttiva, saranno disciplinate da uno specifico articolo delle Nta del regolamento e avranno un loro specifico dimensionamento che, vista la richiesta presentata e considerate le valutazioni ambientali effettuate che non hanno rilevato incompatibilità con le risorse essenziali, risulta essere di circa 10120 metri quadri di superficie utile lorda in più rispetto all’esistente. Tale dimensionamento esula dal dimensionamento del regolamento vigente e anche da quello del piano strutturale approvato, il quale (secondo l’articolo 92 della legge regionale 65/2014), è tenuto ad indicare le dimensioni massime sostenibili solo all’interno del territorio urbanizzato, mentre tali aree, come già anticipato in premessa, ricadono all’esterno di esso”.
“Le aree poste all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato, visto l’intento di modificarne le previsioni, sono state oggetto della conferenza di copianificazione tenutasi prima dell’adozione del piano strutturale (ai sensi dell’articolo 25 della legge regionale 65/2014), ricevendo in quella sede, e in riferimento allo strumento della pianificazione trattato, il pronunciamento positivo dei soggetti coinvolti. Valutati comunque i contenuti della variante in oggetto l’amministrazione aveva richiesto alla Regione Toscana la convocazione di una nuova conferenza di ccopianificazione, la Regione con il proprio contributo inviato a seguito dell’avvio del procedimento, ha valutato che gli interventi proposti con la variante, benché ricadenti all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato, fossero esclusi dalla conferenza di copianificazione. Pertanto, in considerazione dell’esclusione dalla Conferenza, la Regione ha evidenziato, nel contributo inviato, le opere di mitigazione che ritiene opportune. In particolare l’ ampliamento del cimitero affinché sia limitata per quanto possibile l’impermeabilizzazione del suolo, e che il parcheggio sia previsto alberato con essenze arboree idonee e sia garantito un corretto inserimento nel contesto paesaggistico senza alterare la qualità percettiva; l’ampliamento dell’attività produttiva deve tenere in considerazione la presenza delle due aree storiche e quindi prevedere specifiche norme di tutela, ad esempio prevedendo fasce di rispetto. Ovviamente le opere di mitigazione indicate dalla Regione Toscana sono state recepite nei documenti della variante e in particola modo all’interno della normativa e della scheda di dettaglio predisposta per il Puc (Progetto unitario convenzionato). Infatti l’intervento si attuerà attraverso un Progetto unitario convenzionato che verrà approvato dall’amministrazione comunale, in un unico atto, secondo la procedura prevista dall’art.121 della LR 65/2014 e nel rispetto delle normative vigenti. Tale modalità di attuazione consentirà di effettuare un adeguato coordinamento della progettazione previa sottoscrizione di una convenzione finalizzata a disciplinare le opere pubbliche correlate agli interventi. Con la stipula della convenzione, di fatto, il soggetto attuatore dovrà farsi carico delle spese per la progettazione e la realizzazione degli spazi pubblici e della rotatoria sopra descritti, previo ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni”.
“La variante al regolamento urbanistico – spiega nel dettaglio – è coerente al Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico (facendo riferimento agli indirizzi per le politiche indicate, perseguendo gli obiettivi di qualità e dando corretta applicazione delle direttive della scheda di ambito numero 04 Lucchesia). È coerente e conforme alla disciplina delle componenti territoriali individuate dal Piano territoriale coordinamento provinciale. Inoltre, le aree oggetto di variante non interessano beni paesaggistici e quindi non ricadono tra le aree soggette a vincolo ai sensi dell’articolo 136 e 142 del decreto legislativo 42/04 del codice dei beni culturali e del paesaggio. Riguardo al piano di classificazione acustica l’area sulla quale insiste l’attività cartaria è stata oggetto di ricorso da parte della cartiera Cardella a seguito dell’attribuzione della classe acustica V all’area su cui insiste il fabbricato produttivo e con l’individuazione della classe IV per le zone immediatamente adiacenti a quest’ultima. Il consiglio comunale lo scorso marzo 2019 ha adottato il progetto di Piano di classificazione acustica in variante al vigente piano comunale per l’area in cui è inserito lo stabilimento della cartiere Cardella, in esecuzione delle sentenze Tar Toscana 792/2018 e 213/2016. Lo scorso giugno sono scaduti i termini per le osservazioni e a breve il consiglio Comunale potrà approvare la variante al piano. La nuova classificazione proposta prevede per l’area oggetto di Variante la zona acustica VI dove insiste il fabbricato produttivo e V per le zone limitrofe. Dal punto di vista ambientale gli effetti territoriali attesi sono stati descritti e valutati all’interno dello specifico procedimento di verifica di assoggettabilità a Vad. Al termine della fase delle consultazioni, il Nucleo comunale di valutazione, quale autorità competente, ha emesso il provvedimento di verifica esprimendosi per la non assoggettabilità a Vas della proposta di variante con la prescrizione di inserire nell’articolato delle Nta una precisazione palese sulla funzionalizzazione degli interventi di nuova edificazione esclusivamente ai fini del mantenimento e del riordino della attività produttiva, escludendosi che per il loro tramite possa determinarsi invece un aumento dell’attività produttiva dell’Azienda”.
“La variante al regolamento –  prevede una modifica normativa e cartografica. La prima si concretizza con l’introduzione di un nuovo articolo, il 116 bis denominato Aree produttive di San Pietro a Vico comprese tra via dell’Acquacalda e Via Massagli. A livello cartografico la modifica interessa due tavole Urb 5 e Urb 10 con le Destinazioni urbanistiche per l’area produttiva interessata dall’ampliamento della cartiera, le aree per attrezzature pubbliche confermate e per le quali verranno reiterati i vincoli preordinati all’esproprio e la nuova perimetrazione dell’insediamento storico posto a nord di Via Massagli. All’interno delle aree oggetto della presente variante urbanistica, sono presenti alcuni insediamenti di origine storica che sono stati analizzati nel dettaglio al fine di effettuare una valutazione complessiva. La variante non andrà a modificare la classificazione dell’insediamento 1, a nord, poiché allo stato attuale risulta ormai compromesso e in gran parte anche demolito. Per quanto riguarda invece l’insediamento individuato con il numero 2 a sud, che la variante abbraccia su tre lati si è ritenuto opportuno modificarne la perimetrazione includendo nell’ambito storico una più ampia fascia sul lato nord che possa dare maggior respiro all’edificato in questione”.
“Ricapitolando – conclude – la presente variante, ha una duplice finalità: quella di andare incontro alle esigenze di un’attività produttiva radicata sul territorio da 102 anni per adeguarsi alle normative attraverso una riorganizzazione del sito aziendale senza un aumento dell’attività produttiva; quella di dare concreta risposta alle esigenze del territorio emerse anche durante il percorso partecipato per il piano strutturale, andando a realizzare alcuni spazi pubblici: una rotonda e due parcheggi di cui uno (quello accanto alla scuola) dotato di un’area a verde attrezzato a parco di quartiere, due parcheggi dicevo che andranno a migliorare le condizioni della viabilità e quindi della sicurezza stradale nei pressi del cimitero, della scuola e delle due industrie insediate”.
Per l’opposizione interviene in maniera unitaria la consigliera Testaferrata del gruppo di Forza Italia: “La variante Cardella fotografa il modo di lavorare della giunta Tambellini. Abbiamo già detto dell’iter troppo lungo per l’individuazione dei professionisti per il piano operativo, leggiamo sulla stampa ipotesi di modifiche di destinazione d’uso della Manifattura tabacchi e di mercato del carmine. Ogni tanto, poi, troviamo qualche dichiarazione del sindaco che vuole trasformare Pulia in un teatro polifunzionale. Da tempo chiediamo un incontro e un dibattito e invece niente, salvo il fatto che le commissioni si accelerano per volontà della giunta, come in questo periodo. Per questo ed anche per mancanza di approfondimenti veri, per incontri non pubblicizzati in maniera adeguata non partecipiamo al voto”.
Difende invece la variante, che ottiene 18 voti favorevoli della maggioranza, il componente della commissione urbanistica Gabriele Olivati (Lucca Civica): “Il procedimento è ottimo sia nel metodo e nel merito – dice – Ma non si può continuare ad andare avanti così. Non possiamo andare avanti di variante in variante. È giusto procedere con il piano operativo. Quanto alla pubblicità degli incontri con la popolazione si è parlato di migliorarlo, anche in commissione con la consigliera Testaferrata, ma in questa occasione è stato fatto. Servono non solo giornali, non solo il sito web, ma anche la promozione sul territorio, che non basta mai”.

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