San Luca, dimessa come ma ha le braccia fratturate. Botta e risposta Marchetti Usl

Una paziente è stata dimessa dall’ospedale San Luca come ‘sana’ ma aveva entrambe le braccia fratturate: “La signora ha vissuto un’odissea, me l’ha raccontata”, dice il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, dopo aver ricevuto la segnalazione dalla stessa paziente, sollecitando nuove assunzioni e rafforzamento di personale competente, tra cui giovani neo-laureati.

“Ho patito le pene dell’inferno. Dopo essere stata dimessa dall’ospedale San Luca di Lucca, domenica mattina scorsa (30 giugno), con referto privo di esiti, per tutto il giorno e la notte non resistevo dal dolore. Ho telefonato in ospedale per domandare se ciò fosse possibile. Certo che l’ho fatto, penando anche per riuscire a parlare con qualcuno. Alla fine, però, mi hanno detto di tornare l’indomani. Così ho fatto. Ne sono uscita con le braccia entrambe in una doccia gessata perché avevo due fratture che dalle lastre fatte sabato notte non erano state individuate”, afferma sconcertata la signora. “E lo sconcerto è anche il mio – rincara Marchetti -. Episodi come questo con errori o sottovalutazioni così macroscopiche – prosegue – sono la spia evidente del livello di stress ormai raggiunto dal sistema. La signora aveva entrambe le braccia fratturate. Non mi si venga a parlare di accesso improprio”.
La riproposizione del racconto da parte di Marchetti è dettagliata: “La signora – inizia – è giunta al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca su mezzo di soccorso, un’ambulanza, all’1,39 della notte fra sabato e domenica. Lamentava dolori alle braccia e le sono state praticate indagini diagnostiche mirate tramite raggi X. Lastre, insomma. Il successivo referto esclude la presenza di fratture e con questa diagnosi la donna viene dimessa dal pronto soccorso alle 9,17 di domenica mattina, senza prescrizioni di copertura analgesica dato che nulla era stato rilevato come fuori posto. La signora ha faticato anche a esprimere – raccontaancora  Marchetti – il livello di dolore che la attanagliava. A più riprese lei e i suoi congiunti tentano di contattare il pronto soccorso telefonicamente, attraverso il numero riportato sulla lettera di dimissioni. Nessuno le risponde. Dopo diversi tentativi, decidono di farsi passare il pronto soccorso chiamando prima il centralino. Chi le risponde, però, torna ad assicurare che il referto non presenta i presupposti per altri interventi e di tornare semplicemente al controllo, come indicato, la mattina successiva. Siamo a lunedì 1 luglio. Naturalmente la donna, lacerata dai dolori, si presenta al San Luca di buon mattino. Ad accompagnarla, il fratello, avvocato. Hanno avuto a che dire parecchio – ricostruisce ancora Marchetti –  anche con tanto di ‘lei non sa chi sono io’ e ‘lei non sa come procedo io’, perché ancora una volta ci si basava sul referto già formulato in cui non si ravvisavano anomalie nelle braccia della signora. Ma a quel punto a lei, come a suo fratello, non bastava più. Chiedeva un supplemento diagnostico. Alla fino lo ha ottenuto. La signora è stata sottoposta a tac da cui sono risultate due fratture distinte: una sottile al braccio destro e una al capitello radiale del braccio sinistro. Morale: doccia gessata a entrambe le braccia e doccia fredda per l’amara esperienza vissuta. Per parte mia, torno a sollecitare assunzioni e rafforzamento degli organici con personale esperto e preparato. Inserire in pronto soccorso giovani neolaureati non so se potrà risolvere criticità di questo tipo”.
A stretto giro è arrivata la replica della Usl Toscana nord ovest: “In merito alla vicenda divulgata dal consigliere regionale Marchetti – si lgee in una nota – l’azienda precisa che la signora in questione ha in effetti avuto accesso in pronto soccorso nella notte tra sabato e domenica. Ha riferito al medico di sentire dolore, a seguito di una caduta, al gomito destro ed al gomito sinistro. Sono quindi state richieste radiografie di queste due zone del corpo per verificare che non ci fossero problemi importanti. Il referto del radiologo è risultato negativo”.
“Il medico del pronto soccorso ha quindi deciso di dimettere la donna, dicendole però di ritornare in caso di persistenza di dolore e fissandole subito una visita ortopedica, per ulteriori approfondimenti, l’indomani mattina – prosegue la nota dell’azienda sanitaria -. Il giorno dopo la signora è stata visitata dall’ortopedico, il quale ha immediatamente prescritto esami di secondo livello ed in particolare una tac, che ha evidenziato in entrambe le braccia una sottile ‘rima di radiotrasparenza’ al radio, cioè una piccola infrazione, di quelle difficili da riscontrare con un esame rx che rimane comunque la prima scelta, per escludere intanto che non ci siano problematiche rilevanti. Da evidenziare che in questi casi l’avvio posticipato di qualche ora dell’iter terapeutico non incide minimamente sull’esito della guarigione”.

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