“Governo M5S-Pd-Leu? Sì, purché di legislatura”. A dirlo è il sindaco Luca Menesini che all’indomani della crisi aveva detto di non auspicare un governo tecnico. Sì, invece a un governo politico e di prospettiva.
“Sono favorevole – scrive sui social – purché sia un governo di legislatura, con obiettivi politici chiari e puntuali e per il bene del paese. Se in parlamento si forma una nuova maggioranza che si dà degli scopi di mandato chiari nell’interesse degli italiani non può che essere un bene per tutti. Sono anche convinto che da questo nuovo mix di forze politiche possa nascere qualcosa di interessante e nuovo, che non può che fare bene alla politica italiana attuale”.

“Del resto – prosegue Menesini – siamo dentro una transizione ed in cerca di un nuovo equilibrio politico. Sono contrario invece a un governo tecnico di qualche mese o comunque a scadenza. Sarebbe una soluzione senza respiro, forse utile a qualche parlamentare, ma non utile agli italiani. Se non si crea una nuova maggioranza politica in Parlamento allora è meglio votare subito, perché sarebbe soltanto un rimando tecnico, che nulla gioverebbe al paese e agli italiani. Ricordiamo che l’Italia è una repubblica parlamentare, ed è nel Parlamento che si formano maggioranze (come giustamente è avvenuto 15 mesi fa, fra Lega e M5S)”.
“Perché sono favorevole a un nuovo governo politico? – argomenta il sindaco e presidente della Provincia – Perché penso che l’autoreferenzialità in politica non sia un valore, e per quanto possa essere difficile trovare le sintesi, le larghe coalizioni sono la soluzione che preferisco, sempre. La mia storia da sindaco lo dimostra: per due volte mi sono presentato alle elezioni comunali sostenuto da una coalizione molto ampia (dalla sinistra ai moderati) e i cittadini ci hanno premiati. Per cui se il Pd scende dall’eremo e decide di mettersi in gioco per governare il Paese, insieme ad altre forze politiche da cui può farsi influenzare per degli aspetti e può influenzarle per degli altri, io dico che non può che fare bene al paese. C’è però un altro aspetto che deve essere chiaro, ovvero gli obiettivi del governo 5S-Pd-Leu, e io spero che gli obiettivi siano (oltre a scongiurare l’aumento dell’Iva): povertà: aiuti alle persone in difficoltà in modo da dare dignità a tutti; ambiente: no agli inceneritori. Che sia il governo che fa dell’Italia un Paese a rifiuti zero e che pone fra le priorità dell’agenda politica la questione del cambiamento climatico; lavoro: creazione di posti di lavoro di qualità, supporto alle partite Iva e alle piccole e medie imprese, riduzione della pressione fiscale; scuola: l’educazione di qualità è un’urgenza, pertanto ci vuole più supporto a insegnanti e a tutto il mondo scolastico, con adeguata valorizzazione e gli adeguati riconoscimenti. Accanto a questo, occorrono seri investimenti per gli adeguamenti sismici degli edifici scolastici; infrastrutture: basta con gli scontri ideologici sulla modernizzazione del paese. Modernizzare il paese è importante ma va coniugato con il rispetto dei territori e la salvaguardia degli stessi. Sostenibilità”.
“Aggiungo, infine – conclude –  una speranza che ho e che sarebbe una ciliegina sulla torta: che la nuova alleanza trovi davvero il modo di governare il paese e che poi, con il tempo, si allarghi ancora di più e arrivi a comprendere le forze politiche e sociali moderate del paese. Uscire dalla crisi con una nuova maggioranza che sta insieme con una visione politica chiara per il paese e degli impegni precisi per gli italiani sarebbe davvero l’inizio di un cambiamento. Quello di cui abbiamo tanto bisogno”.