Anche un polo universitario al Campo di Marte foto

Un polo multifunzionale, con strutture di carattere riabilitativo e sociale, sede di istituti formativi, come la scuola per infermieri e di ricerca in particolare per quanto riguarda la protesica di ultima generazione per cui c’è già un dialogo con il Sant’Anna di Pisa. E’ questo, o almeno in parte, il futuro che il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, immagina per l’ex ospedale Campo di Marte. Lo ha ribadito durante il consiglio comunale aperto richiesto dalle minoranze – Alessandro Di Vito primo firmatario insieme a altri 6 consiglieri: Santini, Consani, Santini, Torrini, Martinelli, Testaferrata, Borselli – sull’acquisto e destinazione dell’area, il cui futuro, come ormai noto, deve essere ridisegnato.

Oltre a questo, viene confermata anche l’ipotesi della caserma dei vigili del fuoco che potrebbe trovare strutture più adeguate negli edifici o nelle aree abbandonate del Campo di Marte. I contatti sono ben avviati e la proposta, per la quale si è partecipato ad un apposito bando, potrebbe presto concretarsi. Su tutto c’è anche l’interessamento alla creazione di un polo universitario per le discipline sanitarie nell’edificio 3 – quello dove si trovavano le vecchie sale operatorie – mentre c’è l’idea di realizzare un centro per la riabilitazione vicino al palasport o, in alternativa, alla palestra dei Bacchettoni se si troverà il modo di procedere con la riqualificazione e l’adeguamento.
E’ quanto svelato, tra le altre cose, dal primo cittadino, subito incalzato dal consigliere di Siamo Lucca, Alessandro Di Vito che non ha risparmiato strali nei confronti della maggioranza.
“Questa minoranza – ha esordito – porta per la terza volta il tema della salute. Da parte dell’amministrazione c’è stata scarsa attenzione. Ci sono voluti tre consigli straordinari per parlare di un argomento così importante. Nonostante la forte stimolazione dei cittadini e dei comitati, pochissimo per non dire niente è stat fatto per arrivare ad una pianificazione sanitaria coerente con le necessità dei cittadini. Questa è una responsabilità politica dopo 7 anni di amministrazione. Sindaco ha responsabilità per aver avallato la costruzione del nuovo ospedale la notte del 20 dicembre 2005. I comitati da tanto tempo chiedono la destinazione a fini sanitari e dal 2008 chiedono l’acquisto dell’immobile”.
Aspre critiche arrivano anche nei confronti del nuovo ospedale: “Dal 2002, quando si è scelto il nuovo ospedale, non siamo riusciti a fare una programmazione sanitaria. Abbiamo abbandonato le persone – ha attaccato di Vito -. L’insufficienza del San Luca ci costringe a rivedere qualsiasi posizione sul Campo di Marte. Campo di Marte sarebbe stato sufficiente. Nuova struttura ospedaliera era considerata un’occasione da non perdere anche se già all’epoca c’era la consapevolezza che i posti letto non sarebbero bastati.
Usl, nelle osservazioni al piano operativo, chiese la presenza nel Campo di Marte la presenza di aree commerciali e residenziali. L’aspetto sanitario che, doveva essere prioritario, fu depennato. Inoltre furono inserite possibilità di realizzazione di strutture residenziali private. Questi sono aspetti che ci hanno turbato, perché la legge 67 è una legge chiara e non mette dubbi perché vincola il bene dismesso a funzioni pubbliche e questo è chiaro. Quindi l’accordo di programma trova molte criticità già nella sua costituzione. Infine, quella è una zona acustica 2 ma se ci si fa passare una strada nel mezzo come vorrebbe l’accordo di programma, anche se è una strada residenziale, non lo è più”.
Poi le questioni sanitarie: “Ricordo infine – ha aggiunto Di Vito – che 48 posti letto del Campo di Marte dovevano essere destinati alla fase post-acuta dei degenti. Posti che oggi sono stati negati. Quest’area deve essere protetta e non deve essere oggetto di questa trasformazione urbanistica di cui vi ho parlato”.
Al termine dell’esposizione, Di Vito ha annunciato una mozione a nome dei firmatari che hanno richiesto il Consiglio comunale straordinario per tutelare la destinazione d’uso del Campo di Marte e impegnare il sindaco a non fare variazioni urbanistiche che inficino la costituzione della Zona acustica 2.
Il sindaco Tambellini, chiamato in causa, ne approfitta per mettere subito in chiaro alcune questioni: “Rimango un po’ stupito da certe affermazioni. Anche i consiglieri di opposizione furono concordi nell’asserire che era necessario un nuovo ospedale. Per i complessi ospedalieri sono richieste oggi delle conformità strutturali che sul Campo di Marte non esistono. La decisione del nuovo ospedale nasce da relazioni ben chiare sulla struttura del Campo di Marte. Invito chiunque a smentirmi su questo tema. Quando, ad esempio, si parla della ex chirurgia per essere adattato alle attuali esigenze, dovrebbe essere demolito. Si arriva all’accordo del 2005. Nel 2012 venne ipotizzato di costruire un nuovo immobile vicino all’obitorio perché le strutture esistenti non sono in grado di ospitare nemmeno le attività che stanno adesso al Campo di Marte. La strada a cui fa riferimento Di Vito era riferita a quel progetto e al fatto che c’era l’ipotesi che si spostasse lì la questura. Progetto che poi è stato abbandonato. È chiaro che cadendo l’ipotesi del nuovo edificio e rimanendo i servizi sanitari dove sono ubicati, è caduta anche l’ipotesi di prolungare la strada. Non c’è dunque alcun attentato alla zona acustica 2”.
Poi uno sguardo al futuro, partendo dall’esistente: “Sul Campo di Marte sono ancora allocate numerosi funzioni relative a servizi specialistici. Inoltre sono presenti numerosi servizi di prossimità tra cui il servizio prelievi, il Cup e gli uffici amministrativi. C’è anche un ospedale di comunità con 32 posti letto. Quando Di Vito dice che questa amministrazione non si è occupata di sanità dice cose che non corrispondono al vero”.
“Sull’edificio 6 (ex ambulatori) c’è da tempo una richiesta dell’Arpat che vorrebbe trasferirsi dalla sua sede in via Vallisneri che però non riesce a vendere – ha ricordato il sindaco -. Rimangono inutilizzati l’ex comparto operatorio e alcuni edifici di servizio vicini all’obitorio”.
“Oggi – ha proseguito il primo cittadino – il Campo di Marte non è abbandonato a se stesso ma è utilizzato per due terzi. Una volta caduto il progetto di costruire un nuovo edificio, è chiaro che i servizi sanitari trovano la loro naturale sede nei restanti settori del Campo di Marte”.
“C’era l’ipotesi che alcune parti dell’ospedale potessero essere utilizzate da Misericordia, Croce Rossa o Vigili del fuoco. Ci sono ancora delle interlocuzioni in corso con i vigili del fuoco mentre per quanto riguarda la Misericordia il discorso è stato accantonato. Per quanto riguarda la Croce Rossa invece, hanno trovato un’altra soluzione all’ex oleificio Pucci”.
“Non mi risulta che a oggi si siano costruite abitazioni né che si siano compiute oscenità di carattere urbanistico – si difende Tambellini -. Noi riteniamo che le funzioni del Campo di Marte siano quelle socio-sanitario. Noi crediamo che Campo di Marte possa essere utilizzato ancora di più in futuro. Sappiamo bene che il problema principale della popolazione non è la fase acuta della malattia ma la cronicità. Noi crediamo che l’ex Campo di Marte debba diventare un polo multifunzionale, con strutture di carattere riabilitativo e sociale, sede di istituti formativi, come la scuola per infermieri e di ricerca in particolare per quanto riguarda la protesica di ultima generazione per cui c’è un dialogo con il Sant’Anna. Il Campo di Marte deve diventare un punto di riferimento non solo per i lucchesi ma per un bacino molto più ampio. Le vie che abbiamo tentato di aprire sono state notevoli e numerose. Abbiamo lavorato per questo negli ultimi anni. Le possibilità ci sono, le idee anche. Tutto sta nel creare le condizioni per concretizzarle pur tenendo presente che non viviamo un momento storico particolarmente favorevole alla spesa”.
Terminato l’intervento del sindaco, c’è stato uno scambio acceso tra Battistini e Di Vito con il Consigliere comunale che voleva replicare al sindaco ma il presidente glielo ha negato in virtù di accordi presi in precedenza durante la riunione dei Capigruppo sullo svolgimento della seduta.
Subito dopo sono iniziati gli interventi di referenti e rappresentanti di istituzioni e comitati che hanno fatto il punto sulla questione.
“Chiunque sta a Campo di Marte – ha spiegato Luigi Rossi, responsabile della Zona distretto di Lucca – si rende conto del movimento che c’è perché è il centro dei servizi sanitari. Dobbiamo pensare che non esiste più solo il mondo sanitario ma anche quello socio-sanitario. Dobbiamo rinforazre la domiciliarietà delle cure. Dobbiamo pensare all’integrazione tra il sociale e il sanitario. Questo è uno dei cardini della sanità: non è più scindibile il tema sociale con quello sanitario. Il problema della persona anziana è che non c’è assistenza. Queste sono cose che spesso ci dimentichiamo. Non è più il tempo di sanitarizzare tutto. Riguardo la prossimità di cura Lucca è all’avanguardia rispetto al resto della Toscana perché si è dotata di un reparto che si occupa della dimissione dei pazienti. Su Lucca abbiamo 52 posti dedicati alle cure intermedie: 28 al Campo di Marte, 14 a Marlia (uno dei primi ospedali di questo tipo in Italia) e 10 alle Barbantine. Pistoia ad esempio non ha posti per le cure intermedie, per dare un’idea dello spaccato”. “In questi anni- ha proseguito – abbiamo cercato di condensare i servizi al Campo di Marte rendendo gli edifici il più accessibili possibile. Ci sono servizi specialistici che hanno sede completamente al Campo di Marte (diabetologia, dermatologia, reumatologia) e che hanno una valenza ospedaliera. Sul Campo di Marte vengono fatti oltre 600 prelievi al giorno. Campo di Marte inoltre ospita gli infermieri e i servizi sociali sia dei Comuni che della Asl, in modo che si possano creare dei micro team”.
“In questo momento – aggiunge – è difficile pensare che si possano utilizzare gli altri edifici, anche per un discorso di efficienza. Abbiamo intenzione di apportare alcune migliorie ma sempre all’interno degli edifici che sono già in uso. La criticità è che non possiamo spostare tutti i nostri servizi al Campo di Marte: alcune cose rimarranno a Marlia, al Turchetto e a San Leonardo in Treponzio. Quando riaprirà il distretto di Sant’Anna alcune cose saranno dislocate lì. Ma questo non è un togliere qualcosa al Campo di Marte ma dare qualcosa di più al cittadino”.
La parola è passata poi all’ingegner Nicola Ceragioli, coordinatore dell’ufficio tecnico della Asl.
“Campo di Marte – ha osservato – ha una superficie di 56mila metri quadri di cui sono utilizzati 31mila oltre ad alcuni magazzini che sono solo parzialmente utilizzati. Quando è nata l’idea del Campo di Marte ci basammo su delle relazioni specifiche. C’è da dire che nel tempo la normativa antisismica è diventata sempre più stringente, al punto che si fa prima a demolire gli edifici e ricosctruirli invece che ristrutturarli. Questo tipo di problematiche non si risolvono con facilità: occorrono risorse e progettazione. C’è anche un problema igienico sanitario: anche in questo settore le normative sono diventate più stringenti. Le sale operatorie del Campo di Marte, dopo 30 anni di onorata attività, erano diventate obsolete. Basti pensare che le camere più vecchie erano rivestite di materiale polveroso per darvi un’idea di quanto fossero vecchie. Riguardo all’edificio numero 8, sembra che la Regione si stia muovendo con l’azienda per utilizzare quell’edificio per i propri uffici. In questo caso dovrebbero essere messi a disposizione dei fondi dalla Regione per alcune ristrutturazioni tra cui l’introduzione di un ascensore”.
Ha preso poi la parola Maria Nuti di Cofad. “Parlo – ha detto – come madre di un 24enne con disabilità. Molti dei nostri figli necessitano di riabilitazione in maniera costante. La terapia in acqua è molto consigliata dagli specialisti ma a Lucca non c’è se non nel privato con costi esorbitanti. Chiediamo quindi che una delle destinazioni d’uso del Campo di Marte sia proprio quella dedicata alla riabilitazione e alla costruzione di una vasca terapeutica di questo tipo. La stessa azienda ha riconosciuto l’importanza del ruolo dell’acqua nella cura della fase post-acuta che cronica della malattia. La prevenzione inoltre può essere utile per ridurre spese future alle strutture sanitarie, ai Comuni e alle stesse famiglie. Sollecitiamo anche il trasferimento della psichiatria infantile in quanto l’attuale sede dislocata su due piani rende difficile seguire le sedute fisioterapiche. Importante trasferire anche la salute mentale adulti (attualmente negli stabili della ex Casina Rossa) affinché il passaggio da un reparto all’altro sia meno traumatico”.
Paolo Pescucci del gruppo Salviamo il Campo di Marte è stato perentorio: “Secondo noi il Campo di Marte dovrebbe tornare nelle mani dei cittadini lucchesi come è accaduto, almeno in parte, a Prato e Pistoia. Permangono nel territorio lucchese alcune strutture sanitarie disperse sul territorio che potrebbero trovare sede al Campo di Marte. Potrebbe esserci anche una Rsa e una sede della scuola infermieri. Una simile razionalizzazione ridurrebbe i costi gestionali e verrebbero utilizzate altre aree”.
“Inoltre – ha aggiunto -, quando il Campo di Marte diverrà obsoleto, con i volumi recuperati dall’abbattimento dei vecchi immobili si potrebbero ospitare nuove sale destinate all’acuto e al post-acuto. Questo permetterebbe la razionalizzazione della sanità. Questa necessità diviene ancora più impellente alla luce degli ultimi casi di malasanità: come i ricoveri promisqui o i 15 pazienti affetti da ‘New Delhi’ a fronte dei soli 13 posti letto. Noi crediamo che l’ospedale debba essere riacquisito perché non sia nelle disponibilità dei burocrati regionali. Se il Comune avesse la volontà di acquistare l’area, il valore sarebbe di pochi milioni permanendo la destinazione sanitaria. È solo un problema di volontà politica. Siamo stupiti che le fondazioni bancarie lucchesi siano così poco attente alla sanità dato che nel 2020 destineranno solo 150mila euro: un’elemosina. Tempo fa però ebbi l’occasione di parlare con la vicepresidente della Fondazione Crl e mi disse che loro stanno aspettando un segno da parte dell’amministrazione. L’amministrazione è disposta a dare questo segnale?”.
Soddisfatto del punto fatto dal sindaco è stato Umberto Quiriconi, presidente dell’Ordine dei Medici: “Ritengo – ha detto – che le dichiarazioni fatte dal sindaco pubblicamente questa sera siano un impegno rilevante che l’amministrazione si prende per il futuro. Mi fa piacere sapere che la Giunta abbia ben chiare le destinazioni che deve avere il Campo di Marte. Questo dimostra che sono chiare le necessità della popolazione. Il sindaco ha parlato di necesità di ulteriori posti nelle Rsa e di riabilitazione che è un settore importante che mi sta particolarmente a cuore dato che qui c’è una tradizione importante. È mortificante per una specialità e per professionisti di questo livello essere relegati in periferia e non godere di strutture adeguate”.
“Devo dire – ha detto – che mi ha spiazzato un po’ l’affermazione che ho sentito in merito all’inagibilità sul padiglione 3 che rende inattuabili molte idee che erano state portate avanti nell’ultimo periodo come l’integrazione dei posti-letto di secondo livello, i posti ulteriori di Rsa e la riabilitazione, per cui dovranno essere trovate altre soluzioni”.
Per Gemma Urbani, del comitato Lucca per una sanità migliore, il vero problema è quello di una “sanità che risponda alle reali necessità del territorio. Io faccio un appello a tutti voi perché tutti abbiamo parenti, conoscenti o amici che ci avvicinano per dirci che ci sono dei problemi reali. Ci sono delle famiglie che sono in grande difficoltà anche economica. La popolazione lucchese è sempre più anziana e trovare delle sistemazioni è molto gravoso. Aspettavamo risposte certe da un anno e mezzo sulla destinazione socio-sanitaria del Campo di Marte e stasera le abbiamo avute. È una bella serata. Questo però non risolve i problemi: sappiamo che mancano ancora molti posti letto. Siamo quindi ancora in attesa di risposte concrete e vigileremo”.
“Il modello dell’intensità di cura – ha aggiunto – è un modello che fu abbandonato già da molto tempo sia da Veronesi e Piano. Sappiamo bene che il vero problema sono le cronicità legate alle persone anziane. A queste persone non basta l’intensità di cura. La necessità di cura è relativa a questa tipologia, c’è poco da fare”.
“Non è difficile capire che la vera emergenza è la gestione del post-acuto. Inoltre, se andate a vedere i reparti di medicina, vi accorgerete che sono pieni di malati terminali, malati con degeneramento cognitivo o motorio. Non basta la figura dell’infermiere territoriale a risolvere il problema di famiglie sempre più in difficoltà. Ci appelliamo quindi a questo Consiglio affinché venga creato un polo socio-sanitario all’avangiardia e all’altezza delle esigenze dei cittadini”.
Qui si è inserito nuovamente il consigliere Di Vito: “Volevo chiedere all’ingegner Ceragioli: quanto della parte del Campo di Marte è utilizzata dall’azienda e quanto ne serve in percentuale. Lo chiedo perché c’erano almeno due progetti in cui si fa riferimento ad un utilizzo dell’area per non più del 20-30% e per il resto si parlava della vendita al privato. Anche le palazzine costruite nei periodi più recenti non sono a norma antisismica?”
“56.100 metri quadri – è stata la risposta di Ceragioli -. E la parte utilizzata sono 35mila metri quadri. Non capisco cosa c’entri il progetto Rocco e Puccetti che è un progetto di più di 10 anni fa e ormai superato. Per quanto riguarda le necessità della Asl ci sono delle lettere in cui venivano esplicitate le necessità dell’azienda. Quanto alle normative antisismiche, la nuova classificazione dell’area di Lucca è del 2003. In quel periodo anche le strutture nuove erano in via di conclusione. Quindi non rispettano le normative vigenti. Alcune criticità sono lievi chiaramente ma altre sono molto significative”.
Per Massimiliano Bindocci, consigliere comunale M5S, “il fatto che la destinazione prevista per il Campo di Marte sia quella socio-sanitaria la apprendiamo stasera. Sarebbe importante capire che tempi ci sono. Ci sono già delle tempistiche o siamo solo al punto delle linee guida?”
La risposta sul futuro utilizzo dell’edificio 3, quello, per intendersi, dove si trovavano le vecchie sale operatorie, arriva dallo stesso sindaco:
“Per quanto riguarda l’edificio 3, alcune grandi aziende di livello nazionale stanno valutando di aprire a Lucca delle strutture di livello universitario e sembrerebbero interessate a questi spazi”.
“Ci sono delle cose che ci stanno particolarmente a cuore – ha poi proseguito Tambellini -, come ad esempio le necessità relative alla riabilitazione. Nell’ipotesi che il Piano operativo possa essere adottato entro il prossimo anno, l’idea è che un centro per questo possa sorgere nella zona del palazzetto dello sport o in alternativa alla palestra Bacchettoni. Le tempistiche però sono di due anni almeno. Norme oggi ci impongono di dimostrare l’assoluta necessità di un acquisto, altrimenti il Comune non ha possibilità di nuove acquisizioni. Non è possibile fare come è stato fatto in passato. Sull’area di Campo di Marte è quindi logico agire di concerto con chi la possiede. L’obiettivo è quello di collocare nella struttura un servizio socio-sanitario e riabilitativo che sia punto di riferimento non solo per noi ma per tutta l’area vasta. Noi il nostro progetto lo abbiamo, non sarà immediato ma se non si comincia mai non si arriva mai nemmeno alla conclusione. Siamo ovviamente aperti a modificarlo seguendo le indicazioni dei cittadini. Quando si fa riferimento ai progetti come Silloch o come Rocco e Puccetti, si tratta di valutazioni che poi con il tempo sono venute meno. Noi stiamo lavorando per l’integrazione socio-sanitaria e lo faremo già domani alla conferenza dei sindaci”.
Sempre Di Vito ha poi chiesto lumi all’assessore all’urbanistica Serena Mannini in merito alla possibilità, prevista all’interno del piano strutturale, di costruire immobili di edilizia privata nell’area dove sorge il campo di marte e chie ricomprende anche la zona in ìntorno allo stadio.
“Quelle lette dal consigliere Di Vito – ha risposto l’assessore Serena Mammini – sono le controdeduzioni al piano strutturale approvate nel 2017 e che, mi sembra, lascino poco spazio ad interpretazioni: c’è scritto chiaramente che la possibilità di costruire alloggi di edilizia privata è solo minimale. Non dare questa possibilità in un’area così vasta non era possibile. Inoltre, queste deduzioni rappresentano solo un atto di indirizzo. Non è detto che poi questa possibilità si concretizzi. Questo è un aspetto che passerà da quest’aula nei prossimi mesi con la discussione del piano operativo”.
Infine la provocazione del capogruppo di Siamo Lucca, Remo Santini: “Questa sera assistiamo ad un Consiglio comunale monco perché l’Asl non c’è. Tutti questi progetti che sono stati enunciati così come sono stati concordati con l’azienda? Ci sarebbe piaciuto conoscere anche il loro punto di vista e come queste iniziative sono state messe nero su bianco. Se dico che dopo 7 anni siamo arrivati solo all’espressione di qualche buona intenzione vado lontano dalla verità?”. “Mi sembra che lei vada molto lontano dalla verità – la replica di Tambellini -. Sette anni non sono trascorsi inutilmente. Oggi noi siamo a un punto di partenza: i due terzi del Campo di Marte sono atilizzati dalla Usl e, quando la scuola se ne andrà arriverà Arpat. L’unica ipotesi che è fallita è quella della Misericordia ma le idee non mancano. Poi però bisogna trovare i mezzi per realizzarle. Chiunque abbia un interesse sul Campo di Marte o su qualunque altra area della città viene a parlare con il sindaco. Io mi sono mosso per raccolgiere qualunque istanza mi sia stata sottoposta. Con l’azienda il confronto è costante. Andiamo avanti passo dopo passo cercando di costruire un percorso ragionevole sulla base delle necessità che abbiamo”. Al termine dell’intervento del sindaco il dibattito dei consiglieri e la presentazione delle mozioni è rinviato ad un prossimo consiglio comunale.

 

 

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