Raspini a Vcs: Giusto equilibrio fra residenza e movida

“Vorrei rispondere a coloro che vorrebbero impedire, di fatto, ai locali del centro storico di lavorare dopo le 21 che stanno portando avanti una posizione pericolosa e faziosa. Amministrare vuol dire trovare soluzioni che mettano insieme le esigenze di tutti, non solo di alcune minoranze. È quello che l’amministrazione Tambellini ha fatto in questi anni ed è la logica che ho portato avanti come assessore”. L’assessore alla sicurezza del Comune di Lucca, candidato alle elezioni nelle liste del Partito Democratico, Francesco Raspini interviene dopo l’ennesimo attacco del Comitato Vivere il Centro Storico di Lucca.

“Fino ad oggi – Raspini – avevo evitato di rispondere alle provocazioni di quelli che vorrebbero togliere i Comics dalla città e che ogni anno portano avanti la loro crociata contro il Summer Festival. Ma, visto che le posizioni di qualche autoproclamato ‘rappresentante dei residenti del centro storico’ stanno facendo breccia in candidati sindaco che si oppongono a Tambellini, credo sia utile ribadire alcuni principi che dovrebbero essere scontati”.
“Ad una presunta anarchia che qualcuno crede di ravvisare nel centro storico si vorrebbe davvero rispondere con il proibizionismo? Impedire ai locali di fare somministrazione dopo le 21, infatti, equivarrebbe a decretare la fine di molte attività. Non è questa la mia idea di città. Da cittadino e da residente, oltre che da amministratore, voglio che la mia città sia viva, ospiti eventi, costruisca occasioni di crescita e sviluppo. Naturalmente in un contesto di regole e di rispetto per i diritti di tutti”.
“Per questo – conclude Raspini- nel prossimo mandato, anche attraverso la modifica del regolamento di polizia urbana (che risale al 1943), cercheremo esattamente questo punto di equilibrio a partire da alcune soluzioni già sperimentate: regole ragionevoli per gli intrattenimenti musicali, attenzione agli abusi di alcool soprattutto quando riguardano minori, pugno duro su tutti i comportamenti incompatibili con il buon senso civile, a cominciare da chi usa il centro storico come una latrina a cielo aperto, e responsabilizzazione degli esercenti. È possibile avere un centro storico vivo e allo stesso tempo civile: basta contemperare le esigenze di tutti, garantire gli adeguati controlli e non far prevalere alcuna visione eccessivamente di parte”.

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