Dal turismo al territorio, le proposte in Consiglio foto

Dalla richiesta di più attenzione e cura nei quartieri e nei paesi, fino all’appello da parte delle categorie economiche affinché il Comune “prenda in mano la situazione” e in mezzo all’incertezza legata al destino, ad esempio, della Provincia e della Camera di Commercio si ponga alla guida di una programmazione per uno sviluppo armonico del territorio. Che necessariamente deve passare da un rilancio del turismo adeguato alle peculiarità del territorio – che rifugga insomma dal burocratismo e dalle lusinghe del mercato di massa – e, chiaramente dalla cultura. E ancora la città di Puccini dovrebbe pensare ad adeguati spazi per la musica: da un auditorium per organizzare un festival lirico internazionale, fino a nuove collaborazioni, per esempio con il Giappone. Tanti temi che hanno toccato anche le questioni delle infrastrutture – in primis mobilità e assi viari – a quelli della sanità, con la richiesta di dare un futuro al Campo di Marte ma anche al S. Luca per il quale i comitati hanno richiesto un impegno a attivare nuovi posti letto.

Si sono accesi così i riflettori sul futuro di Lucca. Sono stati 45, tra cittadini, associazioni e rappresentanti di comitati, a parlare al Consiglio comunale straordinario sul tema “2030: Lucca capitale o città ai confini dell’impero?”, richiesto su iniziativa del capogruppo di SìAmo Lucca, Remo Santini e sottoscritto dagli altri consiglieri di minoranza.
Una seduta straordinaria e aperta agli interventi della cittadinanza che ha registrato anche qualche momento di tensione. Non solo per la presa di distanza (condita da critica frontale) da parte del consigliere comunale del Pd, Giannini Giannini, ma anche per uno scontro che si è consumato quando ha preso la parola la presidente del comitato intercomunale dell’Anpi, Rosalba Ciucci, che ha attaccato il consigliere di Casapound, Fabio Barsanti. Che non ha mancato di replicare e innescare la reazione di chi, come Daniele Bianucci, di Sinistra con Tambellini non ha gradito toni e contenuti dell’intervento del consigliere. Poche altre parentesi ci sono state in questo consiglio comunale fiume, andato avanti dalle 17 fino ad oltre le 23 senza interruzione. “Un’occasione unica”, l’ha definita Remo Santini, leader di Siamo Lucca. Sicuramente la città, dagli operatori della cultura, del commercio, del sociale e dell’imprenditoria, ha avuto modo di parlare in questa sede ufficiale.
Non prima però di qualche scaramuccia, distinguo e precisazione iniziali. Prima di dare ufficialmente inizio alla seduta, infatti, ha preso la parola il consigliere Gianni Giannini, che ha espresso il suo disappunto per la convocazione senza risparmiare critiche a Santini e all’opposizione: “Non sono d’accordo con l’organizzazione di questo Consiglio, perché sembra la prosecuzione di una campagna elettorale mai finita e costa soldi pubblici ai cittadini. Comunico, per questo, la mia rinuncia al gettone di presenza”. Per il presidente del Consiglio comunale Francesco Battistini, tuttavia, “Nessun consigliere è venuto qui obbligato oggi”.
Secondo Remo Santini, invece, questo è stato “un Consiglio volutamente provocatorio. Non si ricorda a memoria un appuntamento simile a questo, con così tanti contributi esterni. Si tratta di una seduta storica: un’adesione così massiccia fa emergere un dato incontrovertibile. A Lucca c’è voglia di dialogare ed è un atteggiamento che si oppone alla mancanza di confronto propria di questa amministrazione. Un Comune, il nostro – prosegue Santini – con un centro storico che ha raggiunto il minimo di abitanti. Al palo ci sono i progetti relativi alla promozione turistica ed alla difesa dell’ambiente, c’è confusione sul destino di Campo di Marte e – spazia ampiamente – non si è mai tentata la strada della candidatura di Lucca a capitale della cultura. Le proposte che scaturiranno dal Consiglio di oggi – specifica – saranno fondamentali per gettare le basi di nuovi progetti. Con il contributo di tutti – conclude – un’altra Lucca è possibile”.
Il sindaco Alessandro Tambellini, prendendo la parola per ribattere a Santini, ha fornito alcune linee guida generali per il futuro, non dopo aver sottolineato che “non ci sentiamo inchiodati alle responsabilità e possiamo confutare per intero quello che sostiene Santini. Forse è lui a sentirsi ai margini dell’impero, non certo noi. La città – ricorda – si era preparata dal 2012 a partire dal Piuss e, oggi, chiedo cosa sarebbe accaduto se gli avessimo dato interamente sviluppo così come lo avevamo immaginato. Questa amministrazione – continua – è passata nel tempo da 13 milioni di euro di oneri di urbanizzazione ad 1,4 milioni nel 2014. Il bilancio consuntivo 2018 è stato approvato in pochi minuti, senza interlocuzione, perché non ce n’era motivo”. Per Tambellini, c’è chi “favoleggia di qualcosa che non sa. Sette giorni dopo il nostro insediamento è arrivato l’amministratore di Clap per dirci che l’azienda era fallita. Eppure abbiamo rimesso il trasporto pubblico in carreggiata, come avete visto. C’è anche chi dimentica – ricorda – che il Comune pagava le aziende a duecento giorni fino al 2011: ora saldiamo i fornitori a trentacinque-quaranta giorni. Il Comune è arrivato ad avere un’esposizione di cassa di circa 26 milioni, per tenere fede ai suoi impegni. Il Comune oggi ha il segno più sul conto corrente e va avanti con risorse proprie”. Il sindaco rivendica poi gli interventi compiuti nell’ambito dell’edilizia scolastica e dell’impiantistica sportiva: “Si tratta di qualcosa sotto gli occhi di tutti – afferma – così come le attività messe in campo per i quartieri”. Capitolo turismo: “Su Lucca gli arrivi turistici sono incrementati, così come la permanenza. Crescono inoltre – prosegue – i visitatori stranieri ed il sommerso in questo settore sta lentamente emergendo. Per il 2019 l’imposta di soggiorno sarà pari a 146mila euro circa, di cui circa 60mila da Airbnb. Nel 2018 sono inoltre arrivati 7913 bus turistici, per una tendenza in crescita. La torre Guinigi è passata da 131mila ingressi del 2012 a 246mila circa del 2018. L’orto botanico? Non esisteva quasi più. Oggi ha circa 42mila presenze, contro le 13mila del 2012”. Quindi si passa al futuro del museo del Fumetto, che come è noto è stato chiuso per essere trasformato in Expo attraverso una rimodulazione degli spazi: “Le strutture non vanno soltanto aperte, bisogna anche mantenerle. Il costo del museo del fumetto era troppo alto per il Comune: nel 2012 non potevamo permettercelo. L’expo del fumetto sarà rimodulata ed illustrata a breve. Palazzo Guinigi? Fate un raffronto tra quelle che erano le intenzioni e la realtà. Sui musei nazionali – ancora – ci sono elementi di difficoltà legati al personale. E’ una questione che si trascina dal ’92 e, quindi, di difficile soluzione. A villa Guinigi, poi, c’è una raccolta di opere importanti alla quale manca l’anima”.
Per il primo cittadino l’amministrazione ha puntato molto sul “turismo del territorio, un segmento dal quale Lucca esce in buona condizione”.
Gli interventi
Si comincia dunque dalla cultura e dal fiore all’occhiello della città, Giacomo Puccini. Il primo ad intervenire, in questo senso, è Andrea Colombini, presidente e direttore artistico del Puccini e la sua Lucca Festival: “Lucca – afferma – ha due punti di forza, Giacomo Puccini e le mura. Su questi dobbiamo fare quadrato e lavorare. Qua non si può parlare di Lucca buona e di Lucca cattiva, ma soltanto di Lucca. Guardate al modello Salisburgo, che conosco bene: qua non stiamo discutendo di un compositore qualsiasi, ma di un genio, del musicista più eseguito in tutto il mondo. Allora – propone – facciamo tavoli veramente inclusivi, investiamo di più nella sponsorizzazione sul web della città e diamo fondi maggiori a due settori che lo stesso sindaco ha riconosciuto come nevralgici: cultura e turismo”. Un ultimo appunto viene riservato a chi parla di manifestazioni pucciniane a Lucca: “Chi dice che c’è bisogno di un festival giornaliero – afferma – si ricordi che  ce n’è già uno che da sedici anni funziona benissimo”.
Poi è la volta di Stefano Battistini, per il comitato paesano di Aquilea. “Ci sentiamo abbandonati, perché questa amministrazione ha guardato prima alla città e poi ai paesi. Assistiamo ad uno spopolamento – argomenta – perché non ci sono servizi. Si investe molto sui quartieri social – argomenta – ma per noi non viene fatto niente. Un esempio? Sono due anni che chiediamo il riconoscimento di Aquilea come paese della zuppa, una certificazione che non costa niente. I parcheggi? Se ne parla dal 2016, ma ancora oggi non è stato fatto nulla”.
Quindi a parlare è Elvio Cecchini (ex presidente Ordine architetti e Osservatorio locale paesaggio), con un intervento mirato sul centro storico: “Lucca è un posto civile – argomenta – pieno di associazioni e singoli con tanta voglia di fare. Per questo è necessario aumentare la partecipazione e quindi la consapevolezza della comunità sulle scelte strategiche. Per il centro storico serve il rispetto delle regole anche da parte dei turisti. Non solo: serve incrementare il numero di abitanti dentro le mura, agendo sulle leve fiscali”.
Quindi è la volta di Michele Urbano (Legambiente città di Lucca), che porta una proposta relativa all’area vasta: “Abbiamo delle criticità relative alla mobilità ed alla qualità dell’aria – precisa – e lo dicono i dati. Il nostro è un progetto di mobilità sostenibile che passa per il potenziamento delle strutture ferroviarie ed il ritorno del tram anche nelle piccole città. Nell’area vasta – precisa – vive un terzo della popolazione toscana: l’investimento troverebbe dunque giustificazione. Il progetto – conclude – esiste già, manca soltanto la volontà politica”.
Per Confesercenti Toscana nord interviene invece Valentina Cesaretti: “Vorremmo porre l’accento – dichiara – sulle nostre tipicità. La nostra identità deve essere valorizzata e difesa, poiché si tratta di un volano di benessere. Prima di tutto il turismo: serve aumentarne la qualità, anche se il periodo non è semplice, anche perché non è stato costruito un moderno di governance alternativo alle Atp. Così diventa davvero importante collaborare insieme, tra imprese e associazioni”.
Quindi interviene il Comitato per san Concordio, con Francesco Cannavacciuolo, che lamenta la mancanza di partecipazione da parte dell’amministrazione: “Il confronto e la trasparenza sono fondamentali – afferma – quando si parla di progetti come quelli relativi ai quartieri social. Non c’è trasparenza nell’ignorare una petizione di circa cento cittadini, così come nel dire che i progetti sono immodificabili quando abbiamo presentato per tempo le nostre osservazioni. L’amministrazione si schiera con chi protegge l’ambiente, ma poi programma la riduzione delle aree verdi (chiaro il riferimento alla c.d. “collinetta” a san Concordio). Queste migliorano la qualità della vita ed il microclima, ma sembra che non ci se ne renda conto”. Poi il discorso si sposta sul progetto di una nuova scuola primaria a san Concordio: “Non se ne avverte l’esigenza e viene giustificata soltanto con la necessità di dover partecipare al bando”. Per De Ranieri servono “interventi condivisi, per mantenere le persone al centro della vita pubblica”. Anche secondo il comitato quella di una tramvia sarebbe la scelta più indicata: “Si tornerebbe ad una mobilità sostenibile che migliorerebbe la qualità dei trasporti e dell’ambiente”.
Di ambiente torna a parlare anche Livio Menicucci (del movimento Earth Strike): “Per uscire dalla crisi – spiega – dobbiamo decarbonizzare il più velocemente possibile la nostra economia. Le città possono fare molto, riducendo le loro emissioni. L’unico modo per Lucca di non rimanere marginalizzata è rendersi conto che il tema della difesa dell’ambiente sarà al centro della discussione dei prossimi dieci anni. Solo nel 2018 – ricorda – lo sforamento dei limiti per le polvere sottili è avvenuto 61 volte e – ricorda – abbiamo 67 auto ogni 100 abitanti. E’ chiaro che si deve intervenire per cambiare le cose”.
Altro tema è quello che viene portato avanti dall’associazione guide turistiche di Lucca, con Alexandra Onorato: “Gli eventi a Lucca non mancano – spiega – ed ogni fine settimana abbiamo qualcosa. Forse – propone – manca soltanto un evento relativo alla seta, visto che Lucca ne è stata capitale. La città deve adesso indirizzarsi sempre di più nella direzione di un turismo sostenibile, mantenendo la propria indennità culturale”.
Quindi è la volta di Alessandro Sesti noto vignettista e  presidente di Dillo in sintesi, per un intervento caratterizzato da una vena sia propositiva che polemica: “Da quattro anni – ricorda – ho proposto un progetto per un’arena per gli eventi a porta san Donato, senza ricevere risposte. Lucca è una città viva e vivace, ma nella grande maggioranza dei casi si tratta di iniziative private. Quali strategie per il futuro? La risposta la deve dare prima di tutto l’amministrazione comunale. Non credo alle consulte, ma alle consultazioni elettorali. Sarebbe interessante conoscere la visione del Comune da qui alla fine del mandato”.
Poi la discussione si sposta sul fronte della disabilità, con Massimo Toschi: “C’è molto da fare – afferma – rispetto a questo tema. Chi interviene in questo senso, oggi? Anzitutto il presidente Mattarella, che ha preso posizione più volte, con argomenti di grande spessore culturale. Il secondo – rammenta – è Papa Francesco, che ha spesso esortato sulla questione dell’accessibilità nei luoghi spirituali e non soltanto”. Poi uno spunto specifico: “In piazza Mazzini c’è il problema di una pedanina che è fuori legge e va rimossa. E’ una questione di dignità e di sicurezza”.
Per Lucca Crea interviene Emanuele Vietina: “Per noi è un’occasione unica per parlare a tutta la città, su un tema che ci è particolarmente caro. Siamo capitale del fumetto dal 1966, del gioco dal 1993 e, nel nuovo millennio, capitale della narrazione transmediale. Il nostro gruppo – ricorda – ha sempre cercato di lavorare mantenendo la perenne tensione tra innovazione e tradizione. Lucca ha saputo affermarsi nell’economia dell’esperienza, diventando antesignana in questo mare periglioso: per questo non dobbiamo avere paura dei nuovi fenomeni, come l’e-commerce. Ma Lucca – il monito – funziona se funziona nel mondo. Ogni anno investiamo 800mila euro in cultura, che diventano 12 attraverso tutto il network che riusciamo a muovere. Tutto questo – specifica – mettendo al centro il nostro patrimonio culturale: una forza comunicativa, questa, incardinata ontologicamente sull’immagine di Lucca. Dove fare i Comics? Ogni singolo luogo della città è indispensabile. Magari – chiede – potrete aiutarci nella competizione con le altre aziende mondiali, per continuare a lavorare all’insegna dei nostri cinque valori fondanti”.
Il giornalista Marco Innocenti, invece, torna sul tema della vitalità soprattutto culturale di Lucca: “Le risorse ci sono, ma serve un quadro preciso di quale città si voglia in questi prossimi anni. Dobbiamo puntare su un turismo di qualità, individuando gli eventi prioritari da sostenere, così come si fa per le grandi manifestazioni. Bisogna – precisa – rimuovere i campanilismi presenti, per un’unica cabina di regia. Servirebbe, in questo senso, un’unica Fondazione Puccini, in grado di valorizzarlo pienamente. Allo scopo – ricorda – potrebbe servire creare sinergie con l’auditorium Boccherini e con i privati che si occupano della musica del maestro. Fulcro del progetto culturale – prosegue – dovrebbe poi essere la rete dei musei nazionali cittadini, che deve ripartire da palazzo Guinigi”.
Gabriele Calabrese (vice presidente Consorzio guide turistiche TurisLucca) torna sul tema turismo: “Il Comune deve cercare di offrire servizi che sappiano coniugare il pubblico ed il privato. Ad oggi assistiamo ad un pachidermismo del pubblico che fa da contraltare al dinamismo dell’industria privata. E’ da considerare – aggiunge – anche il capitolo legato alla sicurezza dei turisti che si muovono in città”.
Altra istanza è quella portata da Michele Fucile, presidente di Confartigianato Lucca, che si concentra sul tema della mobilità: “Gli assi viari progettati da Anas – afferma – possono essere rivisti, ma non dobbiamo perdere questi finanziamenti. Non riteniamo che ci siano alternative: se non li facciamo saremo costretti a rinunciare a quello sviluppo economico necessario per poter andare avanti. Oltre a questo ci ritroveremo un traffico enorme su strade inadatte e obsolete”. Nel discorso di Fucile c’è anche un focus sulle aree dismesse: “L’area di Campo di Marte – afferma – sembra oggi dimenticata, mentre la nuova struttura ospedaliera risulta ancora oggi insufficiente. Poi c’è il mercato di Pulia: è stato gradualmente lasciato a sé stesso e per decenni non è stato fatto alcun intervento di messa in sicurezza”.
Dopo di lei, stavolta di cultura e turismo, parla Enrica Lemmi (università Campus di Lucca): “Al di là dei grandi eventi – la sua disamina – bisogna puntare molto su un turismo di qualità. Serve quindi passare attraverso la formazione e mediante l’identità della città, senza andare dietro alla deriva del digitale. In questo senso – l’attacco – sposare politiche come quella di Airbnb significa portare i lucchesi a svuotare la città per affittare agli stranieri. Non dobbiamo quindi chiederci come aumentare i turisti a Lucca, ma come tutelare la città nel suo essere destinazione di accoglienza. Possiamo farlo profilando i turisti attraverso i nuovi strumenti predittivi. Lucca è naturalmente una capitale, ma deve uscire dall’omologazione del mass market: serve un prodotto turistico integrato che faccia leva sulla qualità delle nostre eccellenze”.
Clara Mei (associazione quartiere di san Concordio) torna sulle questioni inerenti al quartiere: “Parliamo di un progetto da 12 milioni di euro che peggiora san Concordio, attraverso la costruzione della nuova scuola, della copertura dell’area ex Gesam e del prosciugamento del verde in piazza Aldo Moro. Perché – si chiede – costruire una nuova scuola proprio a san Concordio, che ha il più alto standard di infrastrutture scolastiche? Il terreno di via Nottolini dove dovrebbe sorgere l’edificio è l’unico polmone verde abbastanza grande per tirare due calci ad un pallone. Una scuola che si troverà a 250 metri da quella già esistente: abbiamo presentato una petizione con oltre 500 firme, ma nessuno ci ha risposto”. Poi la piazza coperta: “E’ stata fatta passare per un progetto social, ma i cittadini non la vogliono e, soprattutto, non vogliono il parcheggio interrato: tutto questo costerà oltre 6 milioni di euro”.
Gemma Urbani – portavoce dei comitati sanità di Lucca – torna invece a focalizzare l’attenzione sul tema della salute pubblica a Lucca: “Dobbiamo affrontare – spiega – un invecchiamento cronico della popolazione, che porta con sé un insieme di criticità. Poi c’è il grave problema del pensionamento dei medici: ci coinvolgerà tutti, da qui a pochi anni. Le Asl – prosegue – non favoriscono certamente l’organizzazione delle cure per i cittadini. Dobbiamo ripensare tutto questo, compreso il versante dell’intensità di cura, affrontato in modo sbagliato. Le nostre proposte? Aumento dei posti letto, in primis, ragionando su un recupero funzionale di Campo di Marte”.
Per Confcommercio parla il presidente Ademaro Cordoni: “Dal nostro punto di vista – afferma – le priorità sono la salvaguardia del commercio tradizionale e del turismo. Si tratta – specifica – degli unici strumenti utili per superare la crisi che ci attanaglia da anni. La valorizzazione del turismo passa da alcuni cardini inevitabili: il primo è un approdo sicuro in città. In questo senso, crediamo che la ex Manifattura Tabacchi sia l’unica ipotesi rimasta. L’altro elemento è la sinergia tra gli enti che si occupano di promozione turistica: il lavoro di squadra è l’unica via percorribile. Gli eventi principali – suggerisce – dovrebbero avere tutti una sede principale nel centro storico: succede per il Summer Festival, dovrebbe accadere anche per altre manifestazioni”.
Si torna dentro le mura con i rappresentanti del Comitato Vivere il centro storico: “Ci sono – viene spiegato – 16 milioni di euro che Sistema Ambiente deve riscuotere e che scaturiscono dai morosi, ma ricadranno sulle tasche dei cittadini”. Altro punto è quello inerente alle polveri sottili, rispetto alle quali, si afferma: “Non è stato fatto nulla”. Poi si critica il nuovo regolamento di polizia municipale, richiamandosi alla recente protesta: “E’ consentito bivaccare in centro ovunque ed è ridicolo”. Quindi un richiamo alle contravvenzioni agli stranieri: “Quelle non pagate ammontano a tre milioni e mezzo. Quanto e cosa avremmo potuto fare con questi soldi?”. C’è spazio anche per il sistema logistico LuccaPort, definito “fallimentare e costoso”. Ulteriori critiche vengono mosse in relazione ai mercatini in centro “perché non espongono prodotti tipici” ed alla gestione delle periferie”.
Di argomento in argomento, si passa al rovente fronte sportivo e, segnatamente, alla vicenda vissuta dalla Lucchese. A parlare, a nome di Lucca United, è Moreno Micheloni: “Siamo nati nel 2011, in seguito al secondo fallimento del club. Lo slogan è ‘guardiani della fede’, perché incarna il nostro scopo: vigilare contro avventori che vorrebbero approfittarsi della società. A distanza di otto anni ci troviamo sull’orlo di un terzo fallimento che sarebbe disastroso. Tutto questo in seguito alla vendita del 98% della compagine societaria ad una cordata romana, nel dicembre scorso. La squadra si sta giocando la permanenza nella categoria in un ambiente surreale: vanno avanti grazie ad una grande forza d’animo, ai tifosi che ci sostengono ed ai lucchesi che ci aiutano. Qua – osserva – si parla di portare Lucca ai più alti livelli, ma non possiamo farlo prescindendo dal lato sportivo. L’amministrazione e questo Consiglio devono farsi carico di un coinvolgimento maggiore da parte del tessuto dell’industriale locale. La Lucchese rappresenta una città intera e per questo merita di essere messa al pari delle altre problematiche”.
La parola è poi passata a Francesco Petrini dell’associazione culturale Custodi della città per gli stati generali sulla cultura: “Partirò dal passato, per poi passare ad uno sguardo alla Lucca del futuro. Per costudire il nostro patrimonio storico, nel 2015 lanciammo la proposta per l’istituzione della consulta per la cultura. Il tutto al fine di perseguire, tramite sinergia tra associazioni e Comune, obiettivi ambiziosi per il bene della comunità. In tante città d’Italia è presente il sistema museale: a Lucca serve un dialogo tra privati, chiesa e musei del comune per arrivare a questo progetto. La sinergia è fondamentale per valorizzare il patrimonio culturale della nostra città. L’idea del sistema museale parte dal lontano 2015, un progetto che non è stato ancora intrapreso. Ci sono monumenti che vanno riconosciuti come bene culturali: questo è un altro dei percorsi che tracciammo a suo tempo, iniziative importanti che andrebbero ad intaccare positivamente sul turismo. Bisogna lavorare su questa strada per il futuro della città”.
Mariano Antoni di M’Amo Onlus interviene sul tema ambiente, inquinamento e scuola: “Noi adulti abbiamo fallito sulla cura di questa piccola e fragilissima sfera che è il nostro pianeta. Dobbiamo parlare ai bambini, chiedergli scusa per il paese che gli abbiamo lasciato. Stiamo assistendo ad un insieme di disastri: a partire dall’alimentazione, dal problema della plastica fino al grande spreco del cibo. Chiedo al sindaco di tutelare la salute dei cittadini. La scuola deve trasmettere valori agli alunni, l’ambiente a Lucca deve diventare materia scolastica”.
Carla Guidi, presidente del comitato delle professioni ordinistiche, ha presentato il sogno della realizzazione del palazzo delle professioni: “Lucca ha cose che nessun altra città italiana ha: una di queste è proprio il nostro comitato, nato per mettere insieme esperienze comuni e dare migliori riposte alle esigenze dei cittadini. Portiamo avanti l’idea della realizzazione del palazzo delle professioni: vorremmo collocarlo nella ex manifattura, proprio per l’importanza che ha avuto nella nostra città e per il mondo femminile. Spazi per un confronto e per organizzare la formazione delle varie professioni per i cittadini. L’ex manifattura è l’anima della Lucca operosa, ricca della forza femminile. Il palazzo delle professioni lo colloco proprio lì, nel cuore della Lucca città del fare. Questo è un sogno bello che regala a Lucca un altro primato, spero che si possa realizzare”.
Ilaria Rinaldi dell’associazione culturale Terzo millennio lancia l’idea di un itinerario turistico fondato su chiese e basiliche medioevali: “La nostra idea è quella di un progetto per la promozione di un itinerario con protagoniste chiese e basiliche medioevali. Un’eredità importante per Lucca, con un percorso per collegare il centro storico con periferia e paesi limitrofi. Dobbiamo tutelare e valorizzare il nostro patrimonio ecclesiastico. Un progetto di coesione sociale e per lo sviluppo del territorio. Un percorso da fare con sinergia con gli enti del territorio, per un percorso storico-culturale che punta anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. Facciamo rete per accedere ad un mercato più ampio e qualificato”.
La parola è poi passata a Stefano Varia di Ance Confindustria Toscana Nord: “Abbiamo una città unica al mondo, che andrebbe preservata anche sulla qualità della vita. La politica non deve avere dei tempi diversi dall’attuazione delle cose. Da 20 anni parliamo di una circonvallazione per migliorare la vita a Lucca, un progetto che viene ancora discusso. Lucca ha perso tanti treni legati ad importanti finanziamenti, siamo indietro sulle infrastrutture: abbiamo ancora un binario solo, dobbiamo ancora aspettare lo scambio dei treni. Serve uno sviluppo delle infrastrutture per migliorare la vita di tutti: a partire dalle piste ciclabili. Abbiamo le scuole non a norma, carceri vecchi, e via dicendo: serve uno sforzo per la cura di una città bella come la nostra. Bisogna far scelte per mantenere e migliorare Lucca. Questo è il mio appello: lasciate da parte l’ideologia politica, pensate a scelte per il bene di una città unica al mondo”.
Il dibattito si accende con l’intervento di Rosalba Ciucci, presidente Anpi sezione Lucca-Capannori: “Vogliamo una città che abbia consapevolezza della democrazia, attenta a non oltrepassare limite della democrazia. Questa è una bella giornata di dialogo, una prassi conquistata con grandi sacrifici: la dialettica democratica è nata dalla ribellione e dalla lotta contro il regime fascista.  Democrazia e resistenza non possono essere scissi. Siamo ad un altro rischio di involuzione: il nostro governo diffonde razzismo e xenofobia. Qualcuno si è definito orgoglioso di essere fascista, siede ora in questa assemblea: se non ci fosse stata una presa di posizione forte da parte di gruppi antifascisti, si sarebbe svolta nella nostra città manifestazione neo-fascista. Dobbiamo ripartire dalla costituzione e combattere l’ondata fascista”.
Il consigliere di Casapound Fabio Barsanti a quel punto ha chiesto la parola, sentendosi additato: “Potrei fare la voce grossa ma non è mai stato nel mio stile. Parlare di Anpi per la città del futuro è abbastanza divertente e mi sembra un ossimoro. Sono stato additato come se fossi qualcosa di diverso in questo consiglio. E lo sono e lo rivendico con orgoglio. Questo è un intervento che non c’entra niente con la serata. Resistenza e costituzione sono due cose diverse: non accetto lezioni di storia e di democrazia, soprattutto dall’Anpi. Gli ignoranti siete voi che non conoscete la costituzione. Sono stato additato come se fossi qualcosa di diverso in questo consiglio comunale e lo sono e qui lo rivendico con orgoglio: ciascuno è libero di rifarsi a ciò che vuole. Resistenza e costituzione sono due cose diverse: non accetto lezioni di storia e di democrazia, soprattutto dall’Anpi. Gli ignoranti siete voi che non conoscete la costituzione”.
Il consigliere Bianucci risponde a Barsanti: “Nessuno in questo consiglio si può permettere di fare la voce grossa. Se in questo Consiglio si può parlare democraticamente è merito dell’Anpi che ha combattuto per questo. L’Anpi è il futuro”.
Dopo il forte dibattito, la parola è passata a Mery Baldaccini del Centro donna Lucca: “Dalla commissione pari opportunità alle politiche di genere: in questi anni ci siamo impegnati per mettere al centro la figura della donna. Nel centro della città sono presenti due panchine rosse: piccoli gesti, ma che certificano la sensibilità verso un tema importante come quello della violenza di genere. Vogliamo vivere in una città sicura: oltre al rispetto e all’apertura mentale servono più controlli serali. Dobbiamo partire dai ragazzi, insegnare il rispetto a partire dai più giovani. Il nostro sogno è quello di uno spazio a noi dedicato. La nostra battaglia è quello di un linguaggio di genere nel mondo pubblico: i soggetti non sono mai neutri, essere nominati significa esistere”.
Vittorio Rovai, vice-presidente Dlf di Lucca, parla del degrado presente alla stazione: “La stazione di Lucca è molto degradata. Sembra bombardata, non è una bella immagine per la città. Non c’è manutenzione. C’è bisogno di riqualificare la stazione: magari anche con un tunnel con negozi. Una città turistica come Lucca, non c’ha neanche la stazione per gli autobus.  Tutte le città moderne sono dotate di questa stazione. Serve un intervento da parte del Comune”.
La parola è poi passata a Rossano Rossi, segretario generale della Cgil della provincia di Lucca: “Il nostro paese sta ancora passando un momento di crisi. Dobbiamo ripartire dalle bellezze della nostra città, dal turismo. Dobbiamo puntare sul centro storico con un lavoro di manutenzione di una perla unica al mondo. Dobbiamo puntare sulle piste ciclabili e sul trasporto su rotaia. Il futuro di Lucca passa dal lavoro: il settore cartario è un’eccellenza del nostro territorio. La Lucca del futuro deve essere solidale e accogliente, che punti sui giovani. In questi anni abbiamo firmato importanti protocollo per il lavoro e per i diritti dei cittadini. La Lucca del futuro deve proseguire su un confronto tra tutti gli enti, per il futuro dei lucchesi”.
La parola è poi passata al professor Massimiliano Giusti, insegnante del liceo musicale e rappresentante dell’associazione Marinella che si è soffermato sul futuro della città per quanto riguarda l’aspetto musicale: “Lucca è una città dalle grandissime tradizioni dal punto di vista musicale. Prima di Puccini ci sono stati Catalani, Boccherini, Gemignani. Il nome di Puccini è quello che nel mondo produce più introiti. La città di Lucca è sempre stata molto restia a riconoscere questo patrimonio. Per anni i lucchesi hanno pensato che fosse di Torre del Lago. Solo grazie al maestro Hans abbiamo riscoperto questo elemento”.
Giusti passa poi a fare alcune proposte: “Il Comune crei un coordinamento delle varie attività culturali. In passato è stato fatto un tentativo ma non si è arrivati a niente. Dobbiamo sederci ad un tavolo con tutte le associazioni della città per concordare le varie attività e senza sovrapporci”.
Giusti poi rilancia la costruzione di un nuovo spazio dedicato alla grande musica: “A Lucca manca un luogo serio dove fare produzioni musicali internazionali. Noi abbiamo bisogno di puntare la nostra economia su qualcosa che non è delocalizzabile, perché la nostra ricchezza ce la invidiano in tutto il mondo. Un turista che parte da Tokio e viene a Lucca, dovrebbe partire dal Giappone per la volontà di venire a Lucca per sentire le opere di Puccini fatte a Lucca”.
La discussione torna poi sulle tematiche legate ai diritti della comunità Lgbtqi con l’intervento di Claudia Sabioni di LuccAut: “Come vediamo la Lucca del futuro? Sempre più aperta e inclusiva e inserita nella Rete Ready (un coordinamento di pubbliche amministrazioni volte alla valorizzazione e al riconoscimento dei diritti delle minoranze Lgbt, ndr)”.
“Una città senza stereotipi sessisti e che combatta l’omofobia, la violenza sulle donne e che sia dichiaratamente antifascista” ha aggiunto Manuela Bianchi dell’associazione La città delle donne, una dichiarazione che ha scatenato la reazione del consigliere di CasaPound Fabio Barsanti, immediatamente richiamato dal presidente del Consiglio comunale Francesco Battistini.
“Riteniamo importante che la commissione dedicata alle pari opportunità venga proseguita nel tempo e che sia dotata di risorse finanziarie superiori alle attuali – ha aggiunto Manuela Bianchi -. Chiediamo che il progetto ‘Cicogna’ sia esteso per durata, soprattutto per le donne che vivono e lavorano nel centro storico. Serve uno sportello sociale che possa rispondere a tutte le domande che le famiglie pongono, per la cura e per l’integrazione sociale delle persone”.
Interviene poi Guido Dell’Ovo, rappresentante del comitato ambiente e salute Sant’Anna e San Donato: “Riteniamo che la vicenda della zona in cui viviamo sia emblematica per quanto riguarda il futuro di Lucca. La nostra zona è concepita come ‘zona a servizio della città’ ma non ha alcun servizio per renderla vivibile. Molti residenti hanno notato un decadimento nella qualità della vita. La nostra proposta è che questi due quartieri siano considerati parte integrante della città e che diventino una zona trainante, attraverso aree verdi e con soluzioni legate alla sostenibilità ambientale. L’installazione così concentrata delle antenne di radio-comunicazione, oltre a mettere a rischio la salute dei cittadini, contribuiscono a dequalificare la zona che è già densa di molte strutture. Invitiamo l’amministrazione quindi alla piena applicazione del ‘principio di precauzione’ che impone la limitazione nell’installazione di antenne in attesa che ci siano evidenze scientifiche sulla loro non pericolosità, a maggior ragione con l’arrivo della tecnologia 5g di cui ancora non si sa ancora niente da questo punto di vista. È notizia di questi giorni che i comuni di Firenze e Bruxelles hanno sospeso la sperimentazione. Per questo sarebbe necessario anche costituire un organo indipendente di controllo”.
Sul ruolo che la pubblica amministrazione dovrebbe svolgere nell’economia è intervenuto Stephano Tesi di Cna Lucca: “L’artigianato è il secondo settore dopo il commercio per quanto riguarda le imprese e il terzo per quanto riguarda il numero di addetti. È quindi un settore vitale sul piano dell’economia. Il Comune di Lucca è chiamato a dare un maggiore contributo rispetto al passato per quanto riguarda la programmazione economica. Questo per due elementi: l’assenza della Provincia di Lucca e la situazione di stallo che stanno vivendo le Camere di Commercio. Credo che il Comune di Lucca potrebbe svolgere un ruolo di punto di riferimento per tutti i comuni limitrofi dalla Versilia alla Garfagnana. Il Comune di Lucca si dove porre all’avanguardia per quanto riguarda la progettualità attraverso un progetto di sviluppo locale che abbracci tutto il territorio della provincia che punti sullo sviluppo, con la costruzione o riqualificazione delle infrastrutture sia fisiche che virtuali”.
“Abbiamo bisogno di un Comune amico e che aiuti le nuove imprese di insediarsi con facilità – aggiunge Tesi -. Inoltre serve ridurre le imposte su queste piccole imprese”.
“Per rafforzare la nostra filiera – conclude Tesi – è fondamentale valorizzare l’artigianato artistico che si intreccia profondamente con il turismo. Dobbiamo individuare tre o quattro punti nel centro storico, Carmine, Real Collegio o altro, che ospitino queste nuove imprese in modo che possano fungere anche da attrattiva turistica”.
Silvana Sechi del Circolo Arci laboratorio sociale piazzale Sforza, ha sottolineato l’importanza della ricostruzione delle relazioni sociali, soprattutto ne quartieri più difficili: “Abbiamo un centro storico magnifico, vetrina di grandi eventi ma che sta vivendo una gentrificazione eccessiva. Allo stesso tempo la periferia è vittima di abbandono e individualismo. Gli spazi di vita pubblica si svuotano: è qui che nasce il degrado. Uscire da questa situazione è possibile. La nostra esperienza in un quartiere considerato degradato dimostra che si possono ricostruire le relazioni. Ricostruendo le dinamiche sociali Lucca può diventare un modello per il mondo”.
Tronando a parlare dei possibili sviluppi turistici è intervenuto Fausto Borella presidente dell’Accademia Maestrod’olio: “Se continuiamo ad avere centinaia di migliaia di turisti, se si fermano settimane, mesi o addirittura comprano casa qui c’è un motivo. Non si viene a Lucca perché c’è una torre pendente, si viene a Lucca perché c’è una magia. C’è una ‘allure’ che non ha quasi nessuna città italiana e nel mondo. Vorrei che non si perdesse. Per non perderlo dobbiamo a volta essere severi. Per me è una ferita mortale vedere che ci sono tutti questi negozi sparire e che vengono sostituiti da locali che vendono panini. Temo che questo possa portare a perdere interesse, cosa che non dobbiamo permettere”. 
Si è poi tornati a parlare di economia, di sviluppo tecnologico ma anche di qualità della vita e di rigenerazione urbana con l’intervento di Nico Cerri di Lucca Intec, società che gestisce il Polo Tecnologico Lucchese: “Per noi è particolarmente sfidante parlare del 2030. Noi ospitiamo 26 imprese che fatturano circa 10 milioni di euro all’anno, una bella realtà. Da un punto di vista strategico dovremmo ragionare su due filoni: quello delle infrastrutture legate ai servizi, come la fibra ottica che è fondamentale per tutte le imprese, non solo quelle strettamente informatiche. Accanto a questo, c’è il tema della smart city, della mobilità sostenibile: cioè l’impiego di nuove tecnologie per migliorare la mobilità anche in termini di riduzione delle emissioni. È fondamentale quindi per ogni municipalità lavorare per migliorare la qualità della cita dei propri cittadini”.   
Daniele Cecchettini dell’associazione Gli amici piazza di Brancoli è tornato a parlare di un grave problema che affligge i paesi periferici, lo spopolamento. “Non sono venuto qui a chiedere soldi, sono venuto qui a chiedere politica. Dobbiamo trovare una formula per fare in modo che la gente ritorni al paese. Il mio paese, Piazza di Brancoli, è distante 12 chilometri dalla città. Com’è possibile che un paese come queste abbia le stesse caratteristiche di paeselli spersi nel centro della Calabria? Il paese, con il tempo, sta perdendo dinamismo e si sta avvicinando allo stallo. Viviamo ormai da anni nel disinteresse e nell’abbandono perché i paesi della brancoleria non sono un bacino elettorale interessante, dato che si tratta di paesi con poche decine di abitanti. Lo scorso numero di persone, porta a scarso interesse, questo porta a ulteriore degrado e ulteriore abbandono”.
“La politica non ha fatto differenze tra città e paesi montani – polemizza Cecchettini -. Il comune ha setacciato a tappeto tutti i paesi per recuperare introiti Imu, ma così i paesi muoiono. Sono state chiuse le fontane pubbliche, mentre per la manutenzione dei cimiteri occorre dare la possibilità, come si sta già facendo per i cimiteri, di dare in appalto alle associazioni riconosciute i lavori di piccola manutenzione. I lavori fatte da ditte del posto sono garantite dal fatto che sono parte del paese e loro la buona riuscita li coinvolge direttamente. Il Comune dovrebbe quindi presidiare costantemente il territorio e appaltare i lavori alle aziende del territorio”.
L’ultimo intervento è quello di Alessandra Nieri, dipendente del Coni Toscana, in rappresentanza di alcune associazioni sportive del territorio tra cui la Libertas Lucca, il Panathlon e l’associazione Veterani sportivi: “Lo sport è fenomeno sociale trasversale con importantissimi risvolti. La possibilità di fare sport dovrebbe essere parte del diritto di cittadinanza. Sappiamo che che questa affermazione è largamente condivisa in linea di principio, ma ci aspetteremmo che nei prossimi 10 anni ci siano azioni incisivi in questo senso. Un’azione di questo tipo non può prescindere da una stretta collaborazione con tutte le realtà presenti sul territorio, a maggior ragione in questo momento in cui non sono ancora chiare le conseguenze della riforma dello sport voluta dal governo. Auspichiamo la creazione di una rete tra tutti i soggetti interessati per superare quella sensazione di abbandono che vige nel mondo del volontariato sportivo”.
Nieri ha sottolineato lo stato di degrado in cui versano gli impianti sportivi cittadini: “La nostra speranza è che nei prossimi 10 anni si possa fare quanto possibile per reperire fondi, sia pubblici che privati, per riportare tutte le strutture alla loro piena fruibilità. Auspichiamo le dichiarazioni di intenti trovino conferma nei fatti, anche affinché le molte società presenti possano continuare a fare sport a Lucca senza doverse andare. Auspichiamo che ogni paese possa fare riferimento a un impianto sportivo che sia luogo di aggregazione e che può contribuire al miglioramento della qualità della vita”.

Hanno collaborato
Paolo Lazzari
Claudio Tanteri
Luca Dal Poggetto

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