La pioggia non ferma la protesta contro gli assi foto

Sfidano una pioggia insistente per ribadire il loro “no” deciso all’attuale progetto degli assi viari ed al raddoppio ferroviario, così come presentato da Rfi. Il tempo tutt’altro che generoso non scoraggia il comitato viabilità sostenibile ed un centinaio di manifestanti – con il presidente Marco Tardelli in testa – sfilano dalla chiesa di Tassignano fino in piazza Aldo Moro, davanti al Comune. 

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In piazza ci sono anche i candidati antagonisti di Luca Menesini: Salvadore Bartolomei (per il centrodestra), Daniele Boschi (Casapound) e Simone Lunardi (M5S). All’interno del corteo campeggiano striscioni eloquenti: “I vostri errori uccidono il nostro futuro”, “Tassignano, santa Margherita, Pieve san Paolo e Carraia rovinati” e ancora “Ci siamo rotti i polmoni” e “Sì sottopassi, no nuovi assi”.
“Purtroppo – lamentano dal comitato – sembra che ormai i giochi per gli assi viari siano chiusi. Il parere del Comune appare ininfluente ed Anas, insieme alla Regione, tira dritto. L’unica alternativa è cancellare completamente il progetto e riscriverlo da capo”. I motivi sono chiari: “così com’è il progetto è devastante – evidenzia  Tardelli – e non può essere accettato. Va riscritto con l’aiuto e la partecipazione dei cittadini della frazioni interessate. Continuano a ripeterci che tutto questo sarà utile, ma non è vero. Nessuna ridistribuzione del traffico, le maggiori aziende della Piana completamente ignorate dal percorso, più di mille espropri, pozzi artesiani tombati, barriere e infrastrutture a pochi metri dalle abitazioni, falde acquifere compromesse, asfalto e smog tra le case, attività agricole messe in ginocchio: no, non possiamo accettarlo”.
L’altro fronte caldo della protesta concerne il raddoppio ferroviario. In questo caso viene fatto notare che “di fronte a 38 edifici abbattuti ed aun cambiamento radicale dell’assetto delle frazioni (su tutte Pieve san Paolo, santa Margherita, Carraia, Tassignano e Paganico) non possiamo ritenere che non ci siano effetti sull’ambiente”. Ad essere messi in dubbio non sono i sottopassi da realizzare, ma “la dimensione generale del nuovo progetto di viabilità connessa al raddoppio”.
“La bretellina di Capannori – continua Tardelli – è un altro obbrobrio che questa amministrazione ha voluto portare avanti. Non fa parte di nessun strumento urbanistico, è stata inserita dentro il raddoppio ferroviario senza essere ad esso funzionale”.
Ad essere messa a forte rischio, secondo il comitato, sarà anche “l’identità delle singole frazioni e la loro interconnessione. Inoltre – viene rilevato – i cittadini non sanno quanti soldi prenderà il Comune per le opere compensative e sono certi che i soldi stanziati da Rfi verranno detratti dagli indennizzi da dare ai soggetti espropriati. Invece di tutelare i cittadini – conclude – si è scelto di inserire in un ambiente rurale una fabbrica per il riciclo di materie plastiche che avrà bisogno di una viabilità adeguata”.
La protesta sfocia in piazza Aldo Moro, dove slogan e richieste vengono scanditi ad alta voce. Si consuma così l’ennesimo capitolo di una vicenda che si fa sempre più complessa, considerato lo stato d’animo di chi vive e lavora in queste zone.

Paolo Lazzari

 

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