Idraulico ucciso con un coltello, figlia sotto torchio foto

Un fendente al torace non gli ha lasciato scampo. Almeno una ferita inferta con un coltello da cucina. Lo stava utilizzando la figlia minore della vittima, intenta a pulire le verdure per la cena. Una scena a cui tante volte era capitato di assistere a Roberto Franceschi, 70 anni, ex dipendente della Cantoni, idraulico originario di Barga da qualche tempo in pensione. Ma quella scena così familiare per l’ultima volta si è trasformata, d’improvviso, nel drammatico epilogo della sua vita. E’ morto così, mentre il 118 cercava di salvargli la vita, una volta che dalla sua casa di via del Chiasso, a Lammari, una villetta al civico 6, hanno dato l’allarme. Oltre alla figlia Ilenia, 44 anni, c’era la moglie, Marta Camilli, 64 anni nata a Coreglia, costretta ad una sedia a rotelle, da una grave malattia che le ha cambiato la vita quando era ancora una giovane donna.

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Il dramma ha sconvolto tutte loro e l’altra figlia, Monia, 45 anni, che si trovava al mare con il marito Gorizio Zottola, ex militare dell’esercito, di 44 anni, entrambi subito accorsi a Lammari: ai due, poco dopo le 18 di oggi (12 luglio), orario in cui si è consumata la disgrazia, la telefonata di un parente ha annunciato la disgrazia. Roberto era morto, ferito da una coltellata durante una lite scoppiata in cucina con la figlia. Una tragedia nata accidentalmente o un gesto dettato dall’ira e quindi intenzionale: è questo che ora cercando di capire i carabinieri, subito accorsi sul posto, anche se già in tarda serata le indagini degli inquirenti avevano preso una direzione precisa, quella cioé di escludere la causa accidentale per spiegare la tragedia di via del Chiasso.
La scientifica e gli uomini del nucleo investigativo del reparto operativo di Lucca stanno cercando di ricostruire il film di quello che a tutti gli effetti – al netto di quanto ipotizzerà l’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Salvatore Giannino – ha già tutti i contorni del dramma familiare. A lungo la figlia che si trovava in casa è stata interrogata, con l’obiettivo di chiarire la sua posizione e il suo ruolo nella tragedia. Al vaglio degli inquirenti c’è adesso il suo racconto e quello della madre, in serata condotta in caserma per essere ascoltata come persona informata sui fatti (Leggi).
Una famiglia, la loro, descritta da tutti come tranquilla e unita (Leggi). Ma forse qualcosa, impercettibile dall’esterno, turbava quell’apparente equilibrio. Per il momento, tuttavia, le circostanze in cui si è consumata la tragedia sono avvolte nel misero, anche se gli inquirenti escluderebbero la causa accidentale per spiegare la morte del pensionato. Ma quello che al momento sembra chiaro è che la vittima è stata attinta con alcuni colpi al torace e almeno da un fendente all’addome, ferita provocata da un coltello da cucina, trovato insanguinato e sequestrato dai carabinieri. Sul luogo del dramma in serata è arrivato anche il medico legale Stefano Pierotti, per un primo esame esterno del cadavere di Franceschi.
La telefonata al 118 è arrivata alle 18,05. In pochi minuti sono giunte sul posto l’ambulanza infermieristica di Lucca e quella della Croce Verde di Ponte a Moriano, ed è stato fatto arrivare anche l’elisoccorso Pegaso 3, atterrato in un terreno a pochi metri dall’abitazione di via del Chiasso a Lammari. Ma è stato tutto inutile. L’ex idraulico in pensione è morto mentre i sanitari del 118 tentavano di rianimarlo nell’ambulanza davanti casa (Leggi).
Poco dopo sono arrivati, in gran numero, i carabinieri. Alle indagini collaborano anche i militari della compagnia di Lucca e quelli della stazione di Lammari. In tarda serata, dopo essere stata assistita dal personale medico, Marta Camilli è stata portata in caserma in ambulanza per essere ascoltata come persona informata sui fatti. Gli inquirenti invece ipotizzano un coinvolgimento della figlia Ilenia, ma al momento non è stato chiarito in quali termini. Un incidente involontario durante un diverbio? Un gesto dettato dalla rabbia ma che non voleva giungere a quel drammatico esito? Saranno le indagini a stabilirlo, anche se la sensazione è che le indagini abbiano già preso una direzione precisa.

Roberto Salotti

Le foto di Giuseppe Cortopassi

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