Luca Carboni inaugura la sua mostra a Palazzo Arnolfini foto

Ospite d’eccezione – il primo di una lunga serie – questa mattina (30 ottobre) per Lucca Comics & Games 2019. A Palazzo Arnolfini in piazza del Giglio era infatti presente Luca Carboni che ha inaugurato la propria mostra dal titolo Bologna è un’immagine. Il celebre cantautore bolognese ha accolto per l’inaugurazione della sua esposizione i rappresentanti istituzionali che accompagnati dal presidente e dal direttore generale di Lucca Crea, Mario Pardini ed Emanuele Vietina, hanno ammirato le varie mostre aperte al pubblico.

Appassionato da sempre di fumetti e illustrazione, passione derivata anche dagli incontri con Bonvi (Sturmtruppen, Cattivik). Luca Carboni ha spesso realizzato in prima persona i disegni per le copertine dei suoi dischi. Nell’ultimo album, Sputnik, si è ispirato ironicamente alla grafica sovietica degli anni Sessanta e Settanta, uno stile che ha influenzato moltissimi disegnatori di fumetti e illustratori occidentali.
Il musicista ha ricevuto i complimenti del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, del consigliere regionale Stefano Baccelli degli assessori Serena Mammini, Gabriele Bove e Valentina Mercanti e del consigliere comunale Roberto Guidotti.
Conclusa la visita, Carboni ha espresso gratitudine per la possibilità di poter esporre le proprie opere in un contesto così prestigioso come quello di Lucca Comics & Games. “È la prima volta che vengo a Lucca – ha commentato Carboni – ma ho un figlio di 10 anni che coltiva tante passioni e lui è il mio tramite con questa importante realtà e questo mondo fantastico. Questo festival è un luogo magico dove si incontrano le diverse generazioni”.
La visita è poi proseguita con le altre mostre in esposizione a Palazzo Arnolfini tra cui, molto apprezzata quella di Adrian Smith dal titolo A world of hate. In questo caso, a fare da cicerone è stato il direttore di Lucca Crea Emanuele Vietina.
Il percorso dell’esposizione attraversa tutta la carriera artistica di concept e character designer di Smith. Partendo dagli esordi con Warhammer 40.000 fino ad alcune delle sue ultime opere, ancora inedite, per uno dei giochi di prossima uscita della Cmon, Camelot un viaggio nella mitologia inglese. Non mancheranno, ovviamente, i grandi classici su cui Smith ha lavorato, da Rising Sun a The Others: 7 Sins, Blood Rage, Chtulhu, Death May Die e Hate. Ad accompagnare le sue opere, realizzate sia in digitale che con media tradizionali, vi sarà la prima intervista mai rilasciata dall’autore, realizzata in collaborazione con Ak Informatica con una speciale tecnica a 360 gradi.
Clicca qui per scoprire le altre mostre allestite nelle varie zone della città.

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