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Rifondazione lancia la campagna ‘Il trasformista’ contro Rossi

Il trasformista è la campagna che lancia oggi (11 gennaio) Rifondazione Comunista della Toscana. Un’iniziativa che si svilupperà attraverso vari canali con una serie di “puntate dedicate a singoli aspetti delle reali politiche della Regione Toscana e del suo presidente”: “dalla sanità, un tempo fiore all’occhiello e oggi con liste d’attesa infinite o indefinite, massacranti riduzioni di operatori e medici, macro strutture ingovernabili e costosissime, ticket e affini in rapida moltiplicazione con il risultato di portare di fatto o di diritto ad una privatizzazione palese o strisciante e comunque a una destrutturazione del servizio sanitario pubblico e universalistico, pagato sulla pelle dai più deboli – va avanti Rifondazione Comunistica -. Alle cosiddette ‘grandi opere’ inutili e dannose rilanciate con orgoglio anche ultimamente: mega aeorporto di Firenze, autostrada tirrenica, inceneritori eccetera; il lavoro sempre più scarso, dequalificato e precario a fronte di una sbandierata ripresa la cui effettività e consistenza è solo nei sogni di chi la propaganda; il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo; Per non parlare del via libera all’ampliamento della base americana di Camp Darby, quando alcuni anni fa la stessa Regione parlava di riconversione a usi civili”.

“L’esempio di quanto avviene in Toscana – ha dichiarato il segretario nazionale Maurizio Acerbo – è il paradigma di come le chiacchiere stiano a zero. Si può andare a Roma a dichiarare di voler fare, come recita il titolo di un libro di Rossi, le rivoluzioni socialiste, ma i fatti ci dicono che non solo hanno sostenuto le politiche neoliberiste per 25 anni ma che queste si rivendicano e si continuano a praticare e sostenere. Per questo siamo sempre più convinti che ci voglia un alternativa a questa politica politicante: la vita concreta delle persone, il loro futuro non può aspettare oltre”.
A Maurizio Acerbo ha fatto eco il segretario regionale Alessandro Favilli: “Qui si parla di concretezza, delle disuguaglianze e del peggioramento delle condizioni delle cittadine e dei cittadini che queste politiche hanno portato. Il trasformista è una campagna non su una persona, ma su un certo modo di intendere la politica, che pensa prima ai rappresentanti che ai rappresentati, facendosi quindi paradigma di una personalizzazione che è la stessa in cui prosperano quelle élite che la democrazia vorrebbero sotto scacco. E non a caso Rossi ha votato sì al referendum costituzionale. La Toscana, oggi tutt’altro che felix, non merita oltre questi giri di valzer, e lo spirito della nostra campagna è far emergere i fatti, la scelta di campo incontrovertibile fatta dalla politica di MdP e Pd in Toscana. Non può essere ulteriormente il tempo di sbiadite copie del presidente operaio, il presidente imprenditore di berlusconiana memoria in salsa toscana. Noi stiamo dalla parte del popolo, come dice l’articolo 1 della nostra Costituzione, altri l’abbiamo visto il 4 dicembre dell’anno scorso da che parte stavano. Noi siamo per la credibilità della politica e di una sinistra degna di questo nome, per questo siamo e saremo agli antipodi di tutto questo. Perché è politicamente ipocrita, perché certe formule sono definitivamente fallite, perché non c’è più tempo da perdere. Ed è per questo che la lista Potere al Popolo, di cui siamo tra i promotori, è l’unica alternativa al trasformismo”.

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