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Comunicazione, Corecom verso nuova legge regionale

Giornata di riflessione e confronto per vincere una delle sfide più importanti del nostro tempo. Questo il messaggio del convegno La comunicazione cambia, cambiamo le regole. Verso una nuova legge regionale toscana di disciplina del Corecom, svoltosi oggi (29 giugno) all’istituto universitario europeo a Fiesole, a villa Schifanoia. 

L’incontro – organizzato dal Corecom in collaborazione con il Consiglio regionale, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni e il Centre for media pluralism and media freedom – ha acceso i riflettori sulla legge regionale toscana 22 del 25 giugno 2002, che prende il nome di “Norme e interventi in materia di informazione e comunicazione. Disciplina comitato regionale per le Comunicazioni”. Come spiegato dal presidente del Corecom Enzo Brogi: “La legge regionale che disciplina il Corecom è del 2002, quando il sistema della comunicazione era completamente diverso. Oggi chi si occupa di comunicazione e informazione deve fare i conti con la centralità della rete e dei social network, con fenomeni come le fake news, il cyberbullismo, la web reputation, con le trasformazioni del lavoro giornalistico, con la crossmedialità – ha continuato – Sedici anni nel settore della comunicazione equivalgono a un’era geologica, nel corso della quale non solo si sono affermati mezzi, tecniche, linguaggi del tutto nuovi, ma anche i vecchi mezzi, dalla carta stampata alla radio, fino alla televisione, si sono trasformati, adattati, sovrapposti con il mondo digitale”. “Per questo, abbiamo ritenuto che riflettere in un contesto prestigioso come l’istituto universitario europeo, insieme agli attori nazionali ed europei che ogni giorno affrontano queste sfide – ha concluso il presidente – possa rappresentare un contributo utile al legislatore regionale, con l’obiettivo di arrivare prima possibile a una nuova legge di disciplina del Corecom, che potrebbe diventare un modello di riferimento anche per gli altri comitati regionali del nostro paese”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della commissione affari istituzionali Giacomo Bugliani, che ha svolto il proprio intervento partendo da un breve inquadramento sulla storia del Corecom, per soffermarsi sulle prospettive dell’oggi, in vista della nuova legge regionale. “L’esigenza di riforma è quanto mai forte – ha sottolineato – e gli obiettivi su cui concentrarsi sono sostanzialmente due: da un lato le funzioni proprie e dall’altro le funzioni legate ad alcuni aspetti strumentali”. Tra gli input lanciati: necessità di controllare i mezzi di comunicazione, soprattutto verso il mondo giovanile, nell’ambito della sicurezza stradale; prevenzione e vigilanza sul principio della non discriminazione; puntuale censimento di emittenti radiotelevisive e del sistema dell’editoria. “Sul fronte del profilo organizzativo potremmo pensare di portare gli attuali 5 membri del Corecom toscano a 3 membri, adeguandosi allo standard delle altre regioni italiane – ha proposto Bugliani – andando a modificare quella parte della legge toscana, che prevede la non rieleggibilità nel ruolo per chi abbia fatto parte del comitato, pensando magari alla possibilità di due mandati o alla non immediata rieleggibilità. Il legislatore regionale dovrà interrogarsi – ha concluso – per arrivare non solo ad una modifica puntuale della norma, spero entro l’anno, ma soprattutto a una riforma in grado di svolgere una funzione sociale importante, per esercitare un ruolo sempre più significativo nello sviluppo della rete Internet, dei social network, tra fake news e cyberbullismo, con lo sguardo attento alle giovani generazioni”.
Anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, ringraziando il Corecom per il convegno quanto mai opportuno, è entrato nel vivo del dibattito annunciando la proposta di delega (ricevuta dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali) per seguire il percorso della riforma a livello nazionale. “Sono ancora più interessato – ha esordito – ed avverto quanto sia rapida e continua la trasformazione nei social, dove la comunicazione pubblica e privata cambia a ritmo travolgente, coinvolgendo tutti, dalle figure istituzionali ai giovanissimi che costantemente fanno i conti con la rivoluzione digitale. In virtù di tale rivoluzione dobbiamo, nel più breve tempo possibile, integrare la nostra legge sul Corecom – ha continuato – e visto che lavoriamo già bene, basti pensare all’Osservatorio su Internet e minori, da normare a tutti gli effetti, dovremo avere il coraggio di supportare e regolamentare l’uso dei social, richiamandoli alle loro responsabilità”. E ha inoltre aggiunto: “non sono d’accordo a diminuire il numero dei componenti del Corecom della Toscana. Dovessi scegliere sacrificherei due dirigenti del Consiglio. Una cosa è comunque certa: la comunicazione è la sfida della nostra epoca e sta a noi vincerla”, ha concluso Giani. Il convegno si inserisce in questo percorso e per giocare al meglio la partita ha riunito i migliori esperti e professionisti del settore quali il commissario dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni Mario Morcellini, i docenti Benedetto Ponti dell’università di Perugia ed Enrico Menduni dell’università di Roma Tre, Elda Brogi, coordinatrice scientifica del Centre for Media Pluralism and Media Freedom, Ivana Nasti, dirigente Agcom, Filippo Lucci, coordinatore nazionale Corecom, accanto ai rappresentanti stranieri Lubos Kuklis, vice presidente dell’European regulators group for audiovisual media services ed Emelina Fernandez Soriano, presidente dell’Audiovisual council of Andalusia.

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