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Ue.Coop: “Istat, bene crescita lavoro nelle cooperative”

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Bene la crescita degli occupati in Italia con le cooperative che garantiscono lavoro a oltre 1,1 milioni di persone. E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione agli ultimi dati Istat sull’occupazione che vedono a maggio una crescita di 114mila posti rispetto al mese precedente con un tasso di occupazione che sale al 58,8% il miglior risultato degli ultimi dieci anni. “Adesso – spiega Uecoop – non dobbiamo perdere l’occasione di rafforzare la partecipazione all’economia italiana sia delle nuove generazioni che delle fasce d’età più mature, creando una vera integrazione fra il mondo del lavoro e quello dell’educazione, mentre chi è in difficoltà perché ha perso un impiego va aiutato a trovarne un altro con percorsi di formazione e studio in grado di riconvertire capacità e competenze da un settore all’altro”.

“In questo – si aggiunge – le cooperative possono dare un contributo importante considerato che una buona fetta opera in comparti ad alta partecipazione di manodopera come le costruzioni che rappresentano il 14,9% del totale delle coop, la logistica con il 12,9%, il turismo (fra alloggio, ristorazione, viaggi) con il 19% oppure con il 14,1% nella sanità e l’assistenza sociale, ma non mancano neppure l’istruzione e il commercio o settori specializzati come l’informazione e la comunicazione, la finanza e le assicurazioni. Le cooperative sono una risorsa da non sprecare sia in termini di occupazione che di reputazione e per tali ragioni – afferma Uecoop – bisogna garantire i valori che contraddistinguono un modello di vera cooperazione in grado di dare un contributo reale alla soluzione dei problemi del Paese: dal lavoro ai migranti, dallo sviluppo economico al welfare”. “Per questo – precisa Gherardo Colombo, presidente di Uecoop – denunceremo e contrasteremo con forza chi guarda alla cooperazione come ad un sistema finalizzato alla speculazione privata attraverso il risparmio sul costo del lavoro e sulla qualità dei servizi o come modo per trasformare in un business delle migrazioni il contributo essenziale che la cooperazione può dare all’accoglienza e all’integrazione. Quello che Ue.Coop vuole – conclude Colombo – è una buona cooperazione nelle regole e nella legge”.

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