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Mugnai e Marchetti (FI) su sanità: “Liste d’attesa e taglio di apparati, Regione interviene tardi”

“Noi proponevamo estensione oraria delle prestazioni e acquisti di pacchetti mirati come misure di contrasto alle liste d’attesa, e la sinistra di governo regionale ci ricambiava con risolini di sufficienza. Noi proponevamo tagli d’apparato e sostenevamo che introdurre nella riforma 2015 della sanità nuove figure apicali come coordinatori d’area vasta non faceva che appesantire il sistema di costi e burocrazie improduttive, e loro ci accusavano di fare opposizione strumentale. Le adottano oggi, quelle proposte, dai banchi della giunta regionale. Oggi. Ma è perché si vedono scivolare via da sotto ai piedi il terreno del consenso elettorale. Solo per quello. Perché se avessero avuto a cuore il bene pubblico quelle stesse cose le avrebbero fatte anni fa”. La considerazione arriva dai vertici regionali di Forza Italia per bocca del capogruppo in consiglio regionale Maurizio Marchetti e del suo predecessore, il coordinatore regionale degli azzurri toscani onorevole Stefano Mugnai che fino al marzo scorso è stato il portabandiera di tante battaglie sulla sanità toscana.

“Quel che c’era da fare per ricondurre il sistema sanitario alla sua missione originaria, ovvero rispondere ai bisogni di assistenza e cura, era chiaro già come minimo sei o sette anni fa”, attaccano Mugnai e Marchetti. “Noi quelle misure le abbiamo proposte fino a sgolarci – ricorda Forza Italia – ma la sinistra ci ha sempre presi di tacco, tacciati di strumentalismo solo perché volevamo sollevare i toscani dai patimenti di liste d’attesa per visite ed esami al limite dell’incompatibilità col diritto alla salute e di tagli a posti letto ospedalieri, presidi, personale sanitario che, ne eravamo certi già anni fa, avrebbero compromesso la tenuta del sistema. Così è stato e così è, e a poco servono ormai le riformicchie portate avanti in gran silenzio come quella sull’emergenza-urgenza coi taglicchi praticati il più possibile in sordina al poco che resta di quella sanità che fu fiore all’occhiello della Toscana. La sinistra ha usato il comparto come ascensore politico, e non per curare la gente. Adesso lo si vede e risulta chiaro a tutti”.

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