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Parte in Toscana il progetto ‘Via Francigena termale’

Una Via Francigena che sempre di più si struttura e radica nel territorio toscano per offrire sempre più servizi e opportunità con una sinergia tra pubblico e privato. È così che parte in Toscana il progetto Via Francigena termale con l’obiettivo di offrire un servizio a chi fa il cammino e desidera ampliare l’esperienza del pellegrino attraverso una proposta dedicata al benessere. L’iniziativa, ha come capofila il comune di Gambassi Terme ed è realizzata da Regione Toscana, Associazione Europea delle Vie Francigene (Aevf) con la collaborazione di Federterme ed Ancot, l’associazione nazionale dei comuni termali. 

Sono sei le società termali che aderiscono al progetto nei comuni di Gambassi, Chianciano, Fivizzano, Montecatini, Montepulciano e Sorano. Si tratta di un’opportunità sia per i comuni della Francigena che per le strutture termali: un progetto che accresce le possibilità dei territori di qualificarsi. Le strutture termali si impegnano con un’offerta adeguata al pellegrino legata al trasporto, all’accoglienza e alla cura del corpo con momenti di benessere termale e tariffe agevolate ai pellegrini ed ai turisti della Via Francigena provvisti di credenziale ufficiale di Aevf. “Quello che si sta sviluppando sulla Via Francigena – ha affermato l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – è un prodotto turistico omogeneo che in relazione con il territorio sviluppa capacità progettuali e imprenditoriali che valorizzeranno l’intero percorso in vari ambiti. È la strada che bisogna percorrere nella diversificazione della nostra offerta turistica, sempre più legata a alla sostenibilità e valorizzazione dell’esistente. Nella fattispecie si crea una proficua sinergia che darà nuovo slancio anche al settore termale con positive prospettive”.
“La Via Francigena – ha sottolineato il sindaco di Gambassi Terme, Paolo Campinoti – ha creato la possibilità di ampliare la rete e l’offerta termale tradizionale. Il progetto nasce come proposta pilota da estendere alle altre regioni della Via Francigena”. Secondo il presidente Aevf, Massimo Tedeschi, “le opportunità che si presentano vanno colte e valorizzate. Sono soddisfatto perché la Francigena stimola progettualità nuove che nascono in forte collegamento tra strutture termali private e amministrazioni locali al fine di attivare un coordinamento ben strutturato”. “È stato predisposto un disciplinare – ha proseguito Tedeschi – condiviso con strutture termali e comuni, un sito web dedicato all’interno del portale europeo delle Vie Francigene, la brochure trilingue
e la raccolta di pacchetti termali per gli escursionisti che utilizzano la credenziale ufficiale della via Francigena. L’obiettivo è consolidare la rete ed estenderla alle regioni europee attraversate dalla Via Francigena”. Giuseppe Bellandi, sindaco di Montecatini Terme e presidente della rete europea delle città storiche termali (Ehtta) sottolinea “l’importanza di un itinerario culturale europeo come la Via Francigena come mezzo per coinvolgere altri itinerari culturali. Il cammino di Santiago, già oggi propone un binomio fra cammino e acqua termale. Un esempio su tutti è la città romana di Ourense in Spagna che si colloca sulla via della Plata, capitale termale della Galizia. Gli itinerari culturali, quando si incrociano e si mettono in sinergia, moltiplicano le opportunità di sviluppo di un territorio”. Sia la presidente Ancot (Associazione nazionale Comuni termali), Franca Roso, che Luigi Fasano di Federterme, hanno assicurato massimo supporto al progetto.

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