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Volontariato, Rossi: “Una legge organica entro la fine del mio mandato”

Una legge organica che regoli il mondo del volontariato in Toscana. Ad annunciarla è stato il presidente della Toscana Enrico Rossi oggi (9 febbraio) durante la Conferenza regionale del terzo settore in corso di svolgimento a Firenze. “Sarebbe bello poter finire la legislatura con una legge che rimetta insieme tutti i pezzi della nostra legislazione regionale. Una legge in cui tutto il volontariato possa riconoscersi, che metta in connessione le diverse realtà, uno strumento che dia forza e riconoscibilità a questo settore. Stamani mi prendo qui con voi questo impegno” ha detto Rossi di fronte ad una platea di quasi 750 volontari riuniti al Mandela Forum, alla prima conferenza regionale promossa da Regione Toscana, in collaborazione con Cesvot (Centro servizi volontariato Toscana) e Forum terzo settore Toscana. La conferenza, prima in Toscana ma anche a livello nazionale, è il primo momento di confronto pubblico/terzo settore realizzato in Italia dopo la riforma. Alla conferenza partecipano quasi 750 iscritti, rappresentanti di organizzazioni di volontariato, enti di promozione sociale, cooperative sociali e altri enti del non profit. In Toscana ci sono 6.500 associazioni iscritte ai registri regionali, oltre 430.000 volontari, oltre 60.000 addetti.

“Voi rappresentate una parte molto importante della Toscana, mezzo milione di persone – ha proseguito Rossi – Noi continuiamo ad essere tra le regioni in cui il settore del no profit è più sviluppato. E come Regione abbiamo fatto leggi che si sono rivelate all’avanguardia: quella grazie alla quale il volontariato fa parte a pieno titolo dell’emergenza urgenza del Servizio sanitario della Regione Toscana, poi la legge sulla cooperazione sociale. Da presidente ho visto il volontariato attivo nelle tante tragedie che hanno colpito la nostra regione: alluvioni, incendi. Se non ci fosse stato il volontariato, non avremmo saputo come far fronte. Anche nell’ultima vicenda del Monte Serra ho potuto vedere cosa vuol dire volontariato professionalizzato”.
“Associazioni e circoli stanno vivendo una fase di rinascita positiva – ha detto ancora il presidente – Si stanno rinnovando, aprendo alla società. Nel terzo settore non c’è l’idea del profitto e su questo il presidente Mattarella è intervenuto in modo netto e autorevole. Il volontariato è il grande tessuto sociale, economico e solidale della Toscana e può dare a una democrazia un po’ stanca, come ora, nuovo sangue e vitalità. Le istituzioni hanno bisogno di ascoltare istanze e bisogni, la società si è impoverita, invece il terzo settore si è rafforzato”.
Rossi ha concluso parlando delle scelte di inclusione fatte dalla Toscana: “C’è un pezzo di società toscana che viene messo ai margini, è invisibile, sta nella povertà. Noi abbiamo mandato in Consiglio una legge semplicissima, che abbiamo chiamato ‘samaritana’, dalla parabola del buon samaritano. Una legge che dice che le persone hanno diritti proprio in quanto persone: il diritto a essere curate, ad avere un tetto sulla testa, all’istruzione. Dobbiamo garantire a tutti i diritti elementari della persona. Altrimenti regrediamo, e non ce lo possiamo permettere”.
Dopo Rossi, gli interventi di Gianluca Mengozzi, portavoce del Forum terzo settore, e di Giovanni Fossi, della Consulta toscana fondazioni bancarie. Poi il presidente del Cesvot Federico Gelli ha introdotto il lavoro dei tavoli: “La nostra giornata si cala ora nel concreto, con il lavoro dei tavoli, dai quali usciranno proposte concrete che noi dovremo tradurre in attività per il prossimo futuro”. Gelli ha espresso apprezzamento per l’idea di Rossi “di una legge ‘in salsa Toscana’ che valorizzi ancora di più il volontariato. Vogliamo diventare – ha concluso – protagonisti del welfare toscano, con valori come solidarietà e generosità che rischiano di scomparire”.
“Generosità e solidarietà sono valori che sono nel dna della nostra regione. E questi valori li ha ricordati bene il presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno, in cui ha dedicato grande spazio e attenzione al volontariato e al terzo settore, chiedendo di evitare tasse sulla bontà. E nessuno meglio di Mattarella può spiegare perché stamani era necessario incontrarsi qui al Mandela Forum, per dialogare e discutere. Quella che diamo qui stamani è l’immagine dell’Italia positiva, che deve prevalere”. Così l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi.
“Siamo qui – ha proseguito – anche per discutere sulle lacune della riforma del terzo settore, valutare le prospettive di questa riforma, capire come noi possiamo farci portatori dei valori della solidarietà e della generosità. Qui c’è Dario Nardella, sindaco di una città che ha fatto del volontariato un suo patrimonio. Firenze è la città dell’Umanesimo. Oggi si può costruire a Firenze un nuovo Umanesimo, che parta proprio da chi rimane indietro”.
Dopo Stefania Saccardi, il sindaco Dario Nardella ha portato il suo saluto alla Conferenza: “Un’opportunità per il terzo settore di confrontarsi e affrontare sfide sempre più rilevanti. Quello del volontariato è un mondo composito – ha detto – Dobbiamo e vogliamo capire come governa questa complessità e come metterla in relazione con le istituzioni pubbliche. Mattarella ha detto che il volontariato arriva anche nei luoghi remoti dove le istituzioni pubbliche non arrivano. È un valore aggiunto, che si affianca alla pubblica amministrazione e ne arricchisce le capacità”. A conclusione del suo saluto, Nardella ha citato il decreto sicurezza: “Dobbiamo far capire al mondo intero che esiste un modello diverso. Questa è la nostra forza, non dobbiamo permettere a nessuno di portarcela via”.

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