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Regione, illustrata in Consiglio la proposta di legge regionale su commercio ambulante

Tacito rinnovo delle concessioni per 12 anni purché l’impresa sia iscritta al registro della Camera di commercio e sia attiva; criteri di onorabilità e professionalità; nuovi parametri di assegnazione, con premialità per i giovani under 35. Questi alcuni dei punti fondamentali della proposta di legge di iniziativa consiliare su Nuove disposizioni in materia di commercio su aree pubbliche, illustrata in aula dal presidente della commissione Sviluppo economico, Gianni Anselmi, primo firmatario. La proposta di legge modifica il codice del commercio (legge regionale 23 novembre 2018, numero 62) adeguandolo a quanto disposto dal bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (legge 30 dicembre 2018, numero 145, in particolare, all’articolo 1, comma 686). L’articolo cambia il decreto legislativo 26 marzo 2010, numero 59, di attuazione della cosiddetta Bolkestein (direttiva numero 2006/123/CE) su servizi nel mercato interno, escludendo dal campo di applicazione di tale decreto le attività di commercio al dettaglio sulle aree pubbliche.

L’obiettivo della legge è quello di dare certezza agli operatori e garanzie a un settore che per anni è stato sottoposto a incertezze che ne hanno impedito sviluppo e investimenti. Il provvedimento ruota attorno ad una norma cardine che propone il tacito rinnovo delle concessioni per 12 anni alla sola condizione che l’impresa sia iscritta al registro della Camera di commercio e sia attiva, salvo gravi e comprovate cause di impossibilità. Il rinnovo è valido anche per le attività di somministrazione di alimenti e bevande e vendita di giornali. Saranno gli uffici comunali a fare le dovute verifiche. Anselmi ha ribadito che questa fattispecie è stata inserita per la ferma convinzione che il rinnovo debba spettare alle imprese che lavorano e che non necessariamente debbano esercitare la loro attività in tutte le aree di cui sono titolari qualora detengano una pluralità di concessioni.
Si inseriscono poi, nuovi criteri di assegnazione per i posti vacanti o di nuova istituzione, aprendo ai giovani; si offre, infatti, ai Comuni la facoltà di assegnarli prioritariamente ad imprese il cui titolare – o società in cui la maggioranza dei soci – abbia un’età inferiore a 35 anni. Si reintroducono, nel codice del commercio i requisiti, venuti meno con le norme statali, di onorabilità e professionalità per i venditori ambulanti nel rispetto del principio di uguaglianza e tutela del consumatore. Sempre per dare spazio ai giovani, la proposta di legge stabilisce, per i posti nei mercati di nuova istituzione, un obbligo di riserva per le imprese giovanili. Vengono inoltre qualificati i mercati nei centri storici.
Nel testo, anche un intervento correttivo per quanto riguarda la parte sanzionatoria. Nel ‘vecchio codice del commercio’ (legge regionale 62/2018) si prevedeva la decadenza delle concessioni anche nel caso di lievi violazioni; adesso la concessione decade se un soggetto si cancella dal registro delle imprese e nel caso di mancato versamento della Tosap (Tassa occupazione spazi ed aree pubbliche), se dopo sei mesi di avvio dall’accertamento del mancato versamento, il soggetto risulta ancora moroso.
Ai Comuni si dà la possibilità di rinnovare tacitamente le concessioni dal 1 gennaio 2021 (tutte le concessioni sono prorogate fino a fine 2020) anche a soggetti che non sono più attivi (iscritti al registro delle imprese e che risultano ancora titolari di concessioni) fino alla fine del 2024, questo per consentire loro di non interrompere bruscamente un rapporto contrattuale. Si tratta, quindi, di una sorta di moratoria per far sì che dal 2025 il mercato sia in ordine e composto solo da operatori attivi.

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