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Parcheggi ospedali, Marchetti (FI): “Via la tariffa”

Parcheggi ospedalieri, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Maurizio Marchetti chiede di eliminare o almeno abbassare le tariffe. Lo ha fatto attraverso una mozione (numero 1726, protocollata il 12 aprile scorso), che approderà in aula alla prossia seduta del Consiglio regionale: “Ho pensato a una mozione – spiega – che impegni la giunta toscana a occuparsi della questione. In particolare nel dispositivo, chiedo di abolire il pagamento della sosta dalle aree ospedaliere, là dove esiste. Se proprio non fosse possibile, in subordine, chiedo almeno che si superi l’attuale disomogeneità introducendo, unicamente laddove strettamente indispensabile, una tariffa unica regionale per le aree ospedaliere parificata alla minima vigente. Ho condotto un controllo a campione attraverso internet. Ne ho ricavato che tra i vari ospedali della Toscana in molti casi la sosta è libera, mentre in altri privi di area parcheggio dedicata è regolata a seconda delle scelte municipali sulle strade limitrofe. Questo accade anche, ad esempio, a Livorno”.

“Premetto: a mio avviso far pagare il parcheggio a chi si reca in ospedale, paziente o familiare che sia, è una aberrazione. Ciò detto, posso arrivare a comprendere che in certi ospedali regolare la sosta eviti che gli indisciplinati mollino la macchina a casaccio, magari compromettendo il passaggio dei mezzi di soccorso, piuttosto che fenomeni di abusivismo, garantendo dunque migliore e maggior controllo. Quello che non posso comprendere è che questo balzello sul dolore in Toscana sia ‘pezzato’, con tariffe patchwork da cui parrebbe desumersi che soffrire in Valdinievole richieda un onere di spesa maggiore rispetto al soffrire ugualmente che so? A Pisa. E’ assurdo. In generale ho rilevato – riassume Marchetti – una forbice tariffaria oraria tra gli 0,50 euro delle aziende ospedaliero universitarie, ovvero Careggi e Meyer a Firenze, Scotte a Siena e Cisanello a Pisa, e l’1,50 euro dell’ospedale di Pescia. In alcuni casi esiste un limite massimo giornaliero di spesa: lì la divaricazione è tra 1 euro al San Donato di Arezzo e 6 euro ancora in Valdinievole In questo fai da te – ripercorre il Capogruppo regionale di Forza Italia –, ognuno compone i suoi pacchetti promozionali tra forfait per un certo monte ore, prima ora gratuita e così via. Ancora, ci sono ospedali dove la progressione tariffaria è incrementale in base al tempo di permanenza, come se uno all’ospedale ci stesse per diporto e si sentisse il bisogno di mettergli premura. Insomma – conclude Marchetti – è una Babele dove i soli omogenei sono i quattro nuovi ospedali realizzati con project a Lucca, Massa, Pistoia e Prato, con tariffa oraria di 1 euro e massimo giornaliero a 4 euro. L’attivazione progressiva di spazi adibiti a parcheggio presso gli ospedali toscani, combinata alle tariffazioni ordinarie urbane, laddove i nosocomi non siano dotati di aree proprie dedicate alla sosta, ha prodotto in Toscana una disomogeneità sostanziale nel costo della sosta per pazienti e familiari che si rechino con mezzo proprio nei diversi ospedali. L’accesso agli ospedali della Toscana, luoghi di assistenza e cura oltre che di sofferenza per pazienti e loro familiari, non possa essere assoggettato a logiche di profitto e che nella materia intenzione autentica del legislatore debba essere assicurare controllo alla regolarità della sosta, evitamento di intralci ad esempio ai mezzi di soccorso potenzialmente conseguenti la mancata regolazione, nonché miglior vigilanza e sicurezza delle aree adibite a parcheggio presso aree delicate quali quelle ospedaliere. Ciò detto, Forza Italia punta a impegnare la giunta regionale, ad abolire, laddove presenti, le tariffe per la sosta nelle aree ospedaliere o adiacenti, così da sottrarre la sofferenza dei pazienti e dei loro familiari a logiche di profitto» o «in subordine, unicamente laddove si renda strettamente indispensabile imporre il pagamento della sosta, a superare la disomogeneità rilevata ed esposta in premessa introducendo una tariffa unica regionale per le aree ospedaliere, parificata alla minima attualmente vigente”. 

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