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Liberalizzazione commercio, la Regione: “Sentenza Corte duro colpo alla nostra ricerca di equilibrio”

“Prendo atto rispettosamente di questa sentenza che non giunge del tutto inaspettata, ma penso che dia un colpo duro ad un modello armonico di convivenza, perseguito in Toscana, tra le piccole strutture commerciali di vicinato e imprese medio/grandi”. Così l’assessora regionale al commercio, Sara Nocentini, commentando la decisione della Corte Costituzionale che ha bocciato alcune disposizioni contenute nelle leggi regionali sul commercio 52/2012 e 13/2013 perché in contrasto con il principio di concorrenza, materia esclusiva dello Stato.

“La totale liberalizzazione indebolirà un equilibrio fortemente ricercato, consentendo innanzitutto orari di apertura senza controllo nella grande distribuzione – aggiunge Nocentini . Per questo convocheremo i sindacati e le associazioni di categoria; con queste ultime avevamo già un appuntamento per il prossimo 27 giugno e inseriremo immediatamente questo tema all’ordine del giorno. Si tratta di comprendere le possibili conseguenze di questa decisione sul tessuto sociale e lavorativo dei territori, e pensare ad una soluzione non più normativa, ma legata a forme di patto sociale a salvaguardia dei diritti di tutti e di un equilibrato modello di sviluppo per i nostri territori. Allo stesso tempo, ci attiveremo, anche di concerto con le altre Regioni, sul governo nazionale perché riesamini la questione”.

La sentenza della Corte
Secondo la sentenza della Corte, in Toscana la normativa prevede oneri non presenti in altre regioni per l’apertura e la modifica delle grandi strutture di vendita, e boccia quindi alcune regole imposte agli operatori  – come la distanza minima tra le strutture e la necessità di utilizzare fonti rinnovabili di energia. Per gli outlet boccia la attuale norma dell’indicazione del “solo prezzo finale di vendita”, che secondo la Regione Toscana evitava semmai la concorrenza sleale nei confronti dei negozi tradizionali, i quali possono effettuare sconti solo in determinati periodi dell’anno. Bocciati anche gli oneri aggiuntivi per l’apertura di distributori di carburante.

Il commento di Confcommercio Toscana
Commenta la sentenza il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “Siamo i primi a voler difendere la concorrenza e il libero mercato. Ma concorrenza significa anche opportunità di acceso al mercato per tutti, e non solo per i grandi e i forti. Inoltre le norme regionali, che avevano tenuto conto delle nostre indicazioni, avevano lo scopo di alimentare uno sviluppo rispettoso delle tradizioni e del territorio, che per la Toscana sono patrimonio non solo sociale ma anche economico. Le norme europee a favore della concorrenza e del libero mercato devono essere interpretate in un’ottica di equilibrio delle diverse componenti economiche e delle esigenze del territorio”.

 

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