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Sanità, calano le richieste di risarcimento e aumentano gli investimenti per il rinnovamento tecnologico

Diminuiscono di anno in anno in Toscana le richieste di risarcimento per gli errori in sanità, si accorciano i tempi di liquidazione dei danni, e scende anche l’importo complessivo dei rimborsi. E’ quanto emerge dalla relazione annuale del Centro regionale gestione rischio clinico per il 2013. “Nel 2007 la Toscana ha fatto la scelta di gestire in proprio il rischio clinico – ricorda l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – Non paghiamo più le assicurazioni, ma sono le stesse aziende a risarcire i pazienti. Una scelta strategica che si è rivelata giustissima, e che confermiamo. La Toscana è stata la prima regione ad incamminarsi su questa strada, ora molte altre regioni la stanno seguendo. Certo, è un sistema che può essere ancora migliorato e raffinato, ma noi siamo pienamente convinti di questa scelta”. I risultati confermano la bontà della scelta.

“Ci fa spendere meno, si accorciano i tempi e diamo soddisfazione alle famiglie dei pazienti – sintetizza l’assessore Marroni – Abbiamo avuto due effetti qualitativi e uno economico. E’ sceso il numero di sinistri e di richieste di risarcimento, e sono diminuiti del 30% i tempi di evasione della pratica. Ed è calato anche l’importo annuale che liquidiamo. Nel 2007 si pagavano 47 milioni di premi assicurativi, oggi ne avremmo pagati 60 milioni. Ora liquidiamo una media di 25-30 milioni l’anno. Per il 2012 le richieste erano per 47 milioni, ma ne sono state liquidati circa 20 (un conto è il danno teorico, un altro quello che viene effettivamente riconosciuto)”. Nel 2009 le richieste di risarcimento alle aziende sanitarie toscane erano 1.674, sono scese a 1.558 nel 2012 e a 1.452 nel 2013. “Tutto questo – sottolinea ancora l’assessore – mentre indagini e classifiche nazionali, come il recente Piano Nazionale Esiti, pongono la Toscana ai primi posti per qualità e sicurezza delle cure”. La Toscana ha circa il 40% in meno di danni clinici rispetto alle medie internazionali. Una revisione di oltre 11.000 cartelle cliniche ha dimostrato un tasso di eventi avversi nelle aziende sanitarie toscane del 5%, del tutto in linea con analoghi studi svolti nei migliori servizi sanitari di alcuni Paesi europei. Intanto aumentano anche le risorse destinate alla sanità. La Regione ha deliberato infatti un primo atto di consolidamento della programmazione degli investimenti di natura statale, cui seguiranno ulteriori atti ad integrare i finanziamenti statali con quelli regionali. Il quadro sarà quindi completo a settembre. 300 milioni di investimenti di natura regionale, che nell’anno in corso e nel prossimo consentiranno di proseguire nel progetto di rinnovamento tecnologico e strutturale della sanità toscana. “Nuovi ospedali e nuove tecnologie – dice l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – che hanno interessato e interesseranno tutte le aziende della Toscana, verso uno sviluppo di eccellenza ma equilibrato ed equo nei diversi territori. 42 nuovi ospedali, o riadeguati secondo i migliori standard, 40 Case della salute, oltre un miliardo di valore di tecnologie, le più innovative di ultima generazione per la diagnostica per immagini e per la cura dei tumori. Una sanità – conclude – volano di sviluppo economico e di salute che consegniamo ai cittadini di oggi e alle nuove generazioni”.

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