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Sciopero degli scrutini nelle scuole: adesione all’80 per cento

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Con un 80% di adesione in Toscana (punte del 90% a Pistoia e Prato) e nella provincia di Firenze lo sciopero degli scrutini, indetto dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda nell’ambito della mobilitazione contro il Ddl scuola, è decollato. Ne hanno parlato oggi in conferenza stampa (nella sede di Cgil Toscana a Firenze) le cinque sigle sindacali fiorentine, che poi hanno evidenziato: “Contrariamene da quanto detto da alcuni prèsidi, lo sciopero va. La mobilitazione contro il Ddl non si ferma”. Anche perché restano anche altri problemi, individuati nella nota diffusa oggi (11 giugno) dalle sigle sindacali. Oggi, infatti, i sindacati hanno denunciato anche che, sul fronte dell’organico docenti, nel fiorentino ci sono moltissimi insegnanti in esubero alla secondaria di II grado (60 a Firenze) e 30 classi non date, anche con accorpamenti di classi non iniziali. Inoltre non sono concessi molti indirizzi musicali alle secondarie di I grado (per esempio, alla Pirandello mancano le cattedre sufficienti per garantire continuità a una sezione musicale già partita da due anni), non c’è nessuna indicazione sulla scuola dell’infanzia peraltro dimenticata anche dal Ddl. Quanto all’organico Ata, la situazione è esplosiva per i primi dati che il ministero sta rimandando alle scuole, che evidenziano un ulteriore taglio agli organici. La legge di stabilità di questo governo prevede un taglio di 2020 unità di personale a livello nazionale. A Firenze potrebbe voler dire tra 30 e 40 Ata in meno, in una situazione già ridotta ai limiti della sopravvivenza negli anni passati e che porterà a situazioni di vera emergenza nelle realtà con un numero alto di plessi e due soli collaboratori a coprire l’intero orario scolastico. Le ricadute saranno devastanti in termini di: apertura/chiusura delle scuole, sorveglianza, pulizia e assistenza agli alunni, in particolare quelli disabili. Capitolo edilizia scolastica: le competenze delle province sono passate alla città metropolitana che non sta dando risposte per nessuna delle competenze che ha ereditato. Non si capisce se ci sono (e dove siano) i fondi già previsti a Firenze per gli interventi di edilizia; alcune istituzioni scolastiche non potranno costituire tutte le classi previste dalle iscrizioni per mancanza di locali, e non c’è essuna proposta sulla situazione del dimensionamento di quelle realtà particolari come i comuni montani del Mugello.

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