In Nepal, ormai da trent’anni, il ciclonauta Marco Banchelli diffonde il suo messaggio di pace; lì, dieci anni fa, ha fondato il viola club di Kathmandu e lì, a questo giro, porterà in sella alla sua bici anche lo stemma del gonfalone della Regione Toscana, quello che oggi gli ha donato Eugenio Giani. Il presidente l’ha dedicato a Paolo Montegazza, fondatore dell’Istituto italiano di antropologia nel periodo di Firenze capitale, cui fu assegnato il palazzo di via del Proconsolo poi divenuto forse il più bel museo di antropologia del mondo. “A Montegazza piaceva scrivere libri di fantascienza e in uno di questi, intitolato ‘L’anno tremila’, Katmandhu era indicata come la capitale del mondo”, ha detto Giani.

Domenica prossima (25 ottobre), Banchelli parte dunque per l’ennesima missione di pace e solidarietà. Anzi, come precisa: “Per un viaggio di solidarietà normale, perché la solidarietà deve essere la normalità della vita, come dice Padre Francesco”. La bici dedicata a Franco Ballerini appoggiata al portone di palazzo Panciatichi, il ciclonauta saluta Firenze e il consiglio regionale alla vigilia della partenza per il paese che ad agosto è stato colpito da un terribile monsone e che, da due settimane, patisce la chiusura delle frontiere con l’India che impedisce ogni scambio. “Banchelli incarna in maniera perfetta i valori di pace, convivenza e cooperazione che da sempre animano la Regione Toscana”, ha aggiunto Giani. Il ciclonauta insomma, ha “la grande capacità di stare tra la gente e di rapportarsi con le istituzioni”, stando davvero dalla parte della povera gente. Lo sport accanto alla “solidarietà normale”.