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Smart cities, Bugli rivendica il primato toscano

Tutto parte dalla informazione e dalla conoscenza. “Una città ‘smart’, intelligente, è quella capace di creare servizi a valore aggiunto, pubblici o privati, che rendano le stesse città più semplici e vivibili: con la collaborazione delle imprese, raccogliendo informazioni e dati da più canali per sistemizzarli, condividerli, elaborarli e creare nuovi prodotti”. Lo ha sottolineato stamani l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli, intervenuto al primo dei tre giorni di Major cities of Europe, il convegno europeo su Firenze città smart e le smart cities organizzato dal Comune assieme a Cispel. 

Sono più di uno gli interventi che la Regione ha messo in campo per costruire una comunità ‘intelligente’ e partecipata e l’assessore li ha ricordati uno dopo l’altro. Ci sono gli investimenti fatti per portare la banda larga nella località che ancora ne erano prive (34 milioni, cofinanziati dal Ministero) e quelli per attrezzarsi per la banda ultralarga (253 milioni, già destinati per 29 milioni). C’è la scelta di creare una comunità dell’innovazione, anche tramite hackathon e contest, con la Regione pronta a mettere a disposizione di giovani e start up le proprie infrastrutture, piattaforme e banche dati per dar vita a nuovi servizi, in modo partecipato. C’è la disponibilità di open data. E di un cloud pubblico utilizzabile dall’universo della pubblica amministrazione e le città. “Siamo stati la prima Regione in Italia a dar la possibilità di accedere ai nostri servizi attraverso Spid, il nuovo codice unico con cui un cittadino può farsi riconoscere in rete – prosegue Bugli – Due anni fa abbiamo tenuto a battesimo l’innovativa piattaforma Open Toscana, che raccoglie tutti i servizi a disposizione di cittadini e imprese, accessibili anche da tablet e smartphone in modo intuivo. L’impegno in questo momento è aiutare tutti i Comuni ad innovarsi”. “Una città ‘intelligente’ è una città anche aperta – conclude l’assessore – Aperta vuol dire trasparente nell’azione amministrativa, ma anche capace di coinvolgere le sue forze e tollerante, una città capace di rispondere ai bisogni dei cittadini anche con nuovi servizi e capace in virtù di questi servizi di crescere. E’ quello che già con Open Toscana ci siamo prefissi di fare”.

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