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Rossi: “Un patto per immigrazione e accoglienza”

Nella giornata mondiale del rifugiato il presidente della Toscana, Enrico Rossi, nei saluti in apertura dei lavori della giornata organizzata in Regione con l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha proposto di stipulare un patto per l’immigrazione e l’accoglienza che coinvolga lo Stato, le Regioni ed i Comuni
“L’idea toscana – ha precisato Rossi – di accoglienza diffusa ha funzionato, coinvolgendo sindaci e associazioni del volontariato. E’ arrivato il momento di proporre un Patto per immigrazione e accoglienza. In Toscana ne ospitiamo circa 8mila su una popolazione di 3,7 milioni di abitanti. Quindi per loro abbiamo ancora spazio e mi auguro che presto sia possibile avere un confronto con il governo su questi temi. Aspettiamo di essere convocati dal ministro degli interni”.

Il presidente ha ricordato poi che circa il 10 per cento della popolazione toscana è composta da immigrati regolari e si è detto convinto che sia possibile prevedere forme di premialità per quei Comuni che ospitano migranti.
“Mi auguro che da giornate come questa – è stata la sua conclusione – possa nascere maggiore consapevolezza rispetto al fatto che su questa tematica, che riguarda oltre 60 milioni di persone nel mondo, dobbiamo confrontarci e che sarà questo il lavoro che ci attende nei prossimi anni”.
Rossi ha detto infine che occorre privilegiare soluzioni umane ed intelligenti rifiutando qualsiasi forma di chiusura. Ha citato come virtuosa e da replicare anche in Toscana, l’esperienza condotta a Riace e sulla costa ionica, capace di dare accoglienza e di far sì che i rifugiati possano integrarsi e ridare vita ad attività abbandonate ripopolando paesi a rischio di estinzione. “Su migranti e rifugiati – ha proseguito Rossi – l’Italia è stata in grado di dare risposte efficaci e il Governo ha tenuto una posizione ferma senza cedere a muri e contrapposizioni sulle rotte nel canale di Sicilia. Adesso è venuto il momento che le istituzioni e le agenzie formative si impegnino per ricostruire la perduta egemonia culturale su tre principi fondamentali: solidarietà, accoglienza, democrazia. Per evitare che prevalga l’avarizia”.
Rossi ha osservato che i profughi stanno aumentando e che la globalizzazione produce queste contraddizioni spesso drammatiche, ricordando ciò che ha detto un giovane profugo in Siria: fate cessare la guerra e noi ritorneremo nei nostri Paesi.
Il fenomeno rifugiati in Europa riguarda poco più di 100.000 persone. “Da parte degli Stati – ha quindi detto il presidente – servono interventi dettati da senso di umanità di accoglienza e di integrazione perché non si deve cedere all’aggressività belluina di chi dice che bisogna alzare muri o affondare le barche nel canale di Sicilia. E’ un’ideologia xenofoba e razzista che dobbiamo contrastare duramente”.
Rossi ha ricordato che la Toscana ha cercato di governare il fenomeno con centri di accoglienza diffusi sul territorio e che quando due anni fa disse di cercare anche appartamenti privati venne irriso, mentre adesso a livello nazionale si pensa che questa possa essere una soluzione.
“Servono – ha aggiunto – linee guida per l’accoglienza e l’integrazione che diano un ruolo più forte a Regioni e Comuni, che consentano di impegnare i migranti in attività utili affinchè non rimangano inoperosi. L’immigrazione può diventare anche una risorsa se sapremo essere intelligenti e ripopolare borghi abbandonati come è accaduto a Riace. Renzi ha fatto una bella proposta sull’Immigration compact, cioè sulla necessità di investire nei luoghi da cui partono i fenomeni migratori. Oggi c’è la necessità di fare di più e meglio per l’accoglienza e l’integrazione. Ciò però non deve significare cedimento rispetto alle nostre leggi e ai nostri valori e principi, uno su tutti la libertà delle donne, per la quale serve una battaglia politica e culturale”.

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