Willow, il fiore dell’autocommiserazione e della rabbia foto

Willow (salix vitellina) fa parte della famiglia delle salicacee. Il salice giallo viene così chiamato perché d’inverno i suoi rami si colorano di un giallo-oro acceso che rallegra tutta la campagna nel periodo in cui gli alberi perdono le foglie. È una pianta che cresce lungo i corsi d’acqua e nei luoghi umidi. L’albero possiede sia fiori gialli che sono maschi che fiori verdi che sono femmina, i quali si confondono tra i rami. Il dottor Bach descrive con queste parole il fiore willow: “Per quelli che hanno sofferto avversità o sventure e trovano difficile accettarle senza lamentele o risentimento, poiché giudicano la vita soprattutto in funzione del successo. Sentono di non aver meritato una prova tanto grande, che è stato ingiusto, e ne sono amareggiati. Spesso provano minor interesse e sono meno attivi in ciò da cui un tempo traevano piacere”.

“Non è giusto, capitano tutte a me” è il pensiero che caratterizza questa condizione emozionale. Willow è l’essenza utile per le persone che provano risentimento e amarezza per come è andata la loro vita, si sentono incompresi ed incolpano della propria sventura gli altri una persona precisa, oppure la società, il destino. In questo stato emotivo la persona crede di non aver alcuna responsabilità della situazione, la colpa è, infatti ,sempre degli altri, all’estremo opposto di pine (leggi l’articolo) per quanto riguarda la colpa. Esse invidiano il successo e la felicità degli altri e sono riluttanti ad ammettere ciò che va bene nella propria vita, preferendo concentrarsi su quello che va male. Le persone willow sono brontolone e quando sono malate sono cattivi pazienti perché non sono mai soddisfatte di quanto viene fatto per loro.
Chiunque può vivere episodi che lo porteranno a sperimentare uno stato emotivo willow, nessuno infatti è esente dal subire gravi ingiustizie che potranno provocare risentimento verso alcune persone o istituzioni senza necessariamente essere dei tipi willow. L’emozione che prevale è infatti il risentimento e l’invidia e ciò è veramente paralizzante per la crescita, per aprirsi a nuove opportunità e possibilità, per dare una svolta alla propria vita. Nel risentimento il passato continua a insinuarsi nel presente come restare aggrappati e imprigionati al passato continuando a nutrire emozioni e pensieri negativi e distruttivi impedendo a noi stessi di andare avanti. Quindi giusto dare sfogo al risentimento dopo aver subito un torto, sbagliato è coltivare per sempre rabbia. Il rimedio può aiutare queste persone a risollevarsi dall’autocommiserazione adottando un atteggiamento più ottimista. Li aiuterà inoltre ad essere più generosi con gli altri e più obiettivi riguardo al proprio stato mentale. Si raggiungerà piano piano la consapevolezza di essere fautori del proprio destino iniziando ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Le informazioni proposte in questo articolo non sostituiscono in nessun caso il parere di un medico o di uno psicologo. Servono solo a dare indicazioni da un punto di vista floriterapico per mantenere o ritrovare uno stato di benessere.

Tamara Del Fava
Bfrp (Bach foundation registered practitioner)

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