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A Palazzo Orsetti gli occhi giovani del giornalismo. Pardini: “La verità non ha età, ha bisogno di passione”

18 luglio 2025 | 10:07
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A Palazzo Orsetti gli occhi giovani del giornalismo. Pardini: “La verità non ha età, ha bisogno di passione”

‘Aprire gli occhi’ è il nome della scuola di giornalismo per giovani da 10 a 18 anni promossa dal Circolo della stampa di Lucca insieme a Venti d’arte

Voci giovani, attente e curiose hanno riempito le sale di Palazzo Orsetti a Lucca nei giorni scorsi durante l’incontro con i ragazzi e le ragazze della scuola di giornalismo Aprire gli occhi, un progetto promosso dall’associazione Venti d’arte insieme al Circolo della stampa di Lucca e sostenuto dal Comune. Un momento che ha portato all’interno della casa comunale lo sguardo fresco e critico di studenti dai 10 ai 18 anni, impegnati in un percorso di educazione all’informazione e al pensiero libero.

visita palazzo orsetti circolo stampa

Il sindaco Mario Pardini ha accolto la delegazione, sottolineando l’importanza dell’iniziativa: “In un tempo in cui l’informazione corre veloce, ascoltare le domande e le riflessioni di questi giovani studenti è stato un vero esercizio di fiducia nel futuro. Perché educare al pensiero critico, al dubbio e alla libertà di parola significa coltivare la democrazia”.

Erano presenti anche l’assessora all’istruzione Simona Testaferrata, la presidente di Venti d’arte, Lucia Morelli, e il giornalista Roberto Salotti in rappresentanza del Circolo della stampa. I giovani partecipanti si sono confrontati con le istituzioni, taccuino alla mano, spinti dal desiderio di capire e raccontare il mondo che li circonda.

“Il giornalismo – ha aggiunto il sindaco – quando è libero e consapevole non solo racconta il mondo, ma lo migliora. E quegli occhi aperti, quelle penne che scrivevano su agende di carta, ci hanno ricordato che la verità non ha età, ma ha bisogno di passione, coraggio e strumenti per essere cercata”.

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L’esperienza ha rappresentato per i ragazzi e per le ragazze un’occasione preziosa di confronto e responsabilità. Un invito esplicito a “guardare, capire, raccontare questo nostro tempo”, come ha concluso Pardini, affidando alle nuove generazioni il compito – e il privilegio – di continuare a credere in un’informazione che sia davvero al servizio della verità.