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Allarme Fiom: “Con i ddl Sacconi, Ichino e Di Biagio attacco al diritto di sciopero”

Diritto di scopero sotto attacco. E’ quanto sostiene la Fiom  Cgil dopo i tre disegni di legge presentati da Maurizio Sacconi (Ap), Pietro Ichino (Pd) e Aldo di Di Biagio (Ap), da ieri all’ordine del giorno della commissione Lavoro del Senato e della commissione Affari costituzionali. Scioperi proclamati da sindacati che abbiano un determinato livello di rappresentatività, oppure sottoposti a referendum preventivo o ancora con una dichiarazione anticipata di adesione, per avere un quadro dell’impatto della protesta.

 “E’ preoccupante che si continui a testa bassa ad attaccare il diritto del lavoro e la stessa Costituzione – dice Massimo Braccini, segretario regionale della Fiom – In Italia lo sciopero è riconosciuto come diritto personale di esercizio collettivo. Questo riconoscimento partiva dall’idea di una costruzione di una società fondata sul contrasto tra lo stato sociale e quello liberale. Lo stato nella Costituzione introdusse non a caso il diritto di sciopero partendo da una precisa presa di coscienza:  i lavoratori sono un soggetto svantaggiato rispetto alle imprese. Come diceva lo stesso Calamandrei, lo sciopero è un mezzo per la promozione dell’effettiva partecipazione dei lavoratori alla trasformazione dei rapporti economico sociali. Che tipo di società invece si cerca di costruire?  Una moderna società non si può fondare sull’arretramento dei diritti dei lavoratori, né si può pensare che il lavoro con meno tutele possa portare il paese al progresso. Abbiamo l’obbligo di protestare e lottare in nome della costruzione di una società moderna fondata sulla democrazia e sul rispetto dei principi costituzionali dove alla base, come diritto, vi è il lavoro e promuovere, anche attraverso specifici referendum democratici, il contrasto a norme lesive che ci riporterebbero indietro nel tempo”.

 

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