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Ungulati, la Regione pronta a una “gestione speciale” con allargamento delle aree di caccia

Una nuova legge per gestire l’emergenza ungulati. A presentare la proposta in commissione Sviluppo economico e rurale è stato l’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi.

“In Toscana la densità di popolazion è quattro volte la media nazionale, superata a livello europeo solo da alcune regioni dell’Austria – ha sottolineato – Gli incidenti stradali segnalati sono aumentati in modo esponenziale. Dagli oltre duecento nel 2013, siamo passati ad oltre settecento nel 2014. Il 2015, alla luce dei dati aggiornati fino a settembre, dovrebbe attestarsi tra novecento e mille”. Da qui la necessità di una gestione speciale degli ungulati, della durata di trentasei mesi, per ricondurre la popolazione toscana dentro la media nazionale. Saranno fatti monitoraggi annuali da soggetti terzi, come l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Remaschi ha ricordato il grande lavoro di ascolto e di confronto con tutti i soggetti interessati, che infine è sfociato in un ventaglio di proposte, che tengono conto, fra l’altro, del quadro istituzionale profondamente mutato. “Attualmente la caccia in Toscana – ha ricordato l’assessore – è disciplinata da dieci piani faunistico venatori, uno diverso dall’altro, e quarantotto regolamenti attuativi, già in vigore, cui se ne potrebbero aggiungere altri quarantatré in breve tempo”. Ad una revisione generale delle aree vocate e delle aree non vocate, si accompagnerà la definizione di un unico piano regionale faunistico venatorio ed un unico regolamento attuativo, la caccia di selezione sarà introdotta in modo sistematico anche nelle aree non vocate, con un prelievo generalizzato fino al 70% dell’obiettivo assegnato. Sarà creata una filiera delle carni. Sulla proposta di legge il presidente della commissione Anselmi ha già fissato un fitto calendario di consultazioni.
Sempre in commissione si è parlato di tutela della legalitàPer mettere a disposizione dell’intera collettività regionale un’elaborazione scientifica sulla diffusione delle gravi forme di illegalità nella nostra regione, sarà istituito un rapporto annuale di analisi e rilevazione dei fenomeni corruttivi e di infiltrazione criminale.
È questa la novità più rilevante della proposta di legge che modifica su alcuni punti l’attuale normativa che promuove l’educazione alla legalità, nelle scuole e nella società civile, quale strumento di lotta alla criminalità organizzata. È stato l’assessore regionale alla Presidenza, Vittorio Bugli, ad illustrare il testo in commissione. L’assessore ha sottolineato che l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet) ed altri istituti di ricerca saranno coinvolti nelle attività del Centro di documentazione Cultura della legalità democratica. Tali attività saranno coordinate con quelle dell’Osservatorio regionale della legalità, istituito nei mesi scorsi. Le procedure della programmazione di settore saranno inoltre adeguate al nuovo modello introdotto con il nuovo Statuto.

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