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Pm10, Rossi scrive ai sindaci: si lavori oltre l’emergenza

Adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare la salute dei cittadini prima che sia troppo tardi. Per questo la Regione Toscana, in linea con le indicazioni fornite da Arpat, invita le amministrazioni dei Comuni nei quali si sono verificati più sforamenti consecutivi del limite di legge fissato per le Pm10, a non sospendere il conteggio degli sforamenti con la fine dell’anno e a far prevalere il buon senso e il principio pedagogico della precauzione. Dalla Regione è partita una lettera rivolta ai sindaci dei Comuni dove i limiti di Pm10 sono stati sforati oltre 35 volte per chiedere conto dei provvedimenti attivati per il contenimento delle emissioni.

“Le pubbliche amministrazioni devono in primo luogo assicurare la salute dei cittadini – spiega il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – per questo ritengo necessario far prevalere su tutto il buon senso ed il principio pedagogico di precauzione. Dobbiamo agire subito dove la situazione è già critica, ma anche prepararci ad affrontarla dove si va creando. È dovere dei sindaci e della Regione predisporre gli interventi di mitigazione in tutte le aree a ridosso dei quindici sforamenti per evitare ulteriori richiami e simultaneamente adottare provvedimenti tempestivi nelle aree dove i 15 sforamenti sono stati superati, al fine di evitare la soglia limite – che rende poi obbligatorio l’intervento – dei 35 sforamenti. Non possiamo accontentarci di una media in cui siamo un gradino sotto 15 o un gradino sotto i 35. È inammissibile, per il buon senso, che non si tenga conto della serialità e della continuità del processo di rilevamento costante operato dalle centraline, quand’anche la normativa permette il riconteggio col nuovo anno. Piuttosto, dobbiamo tenere conto della situazione effettiva e predisporre gli interventi per la riduzione delle emissioni previsti dai singoli Piani di azione comunali. Il Comune di Firenze, in questo senso, ha fatto bene a prendere provvedimenti da subito. Essendo il Comune capoluogo ed anche il principale della Città metropolitana si intuisce che ‘svolgere una funzione esemplare’ rientra tra i suoi compiti e le sue prerogative. È importante per gli altri Comuni e per i cittadini”.
“Se il bel tempo continuerà – aggiunge Rossi – possiamo aspettarci che il numero degli sforamenti consecutivi dei limiti di Pm10 vada ulteriormente a crescere, per questo ho deciso di rafforzare l’azione di coordinamento esercitata dalla Regione su questo fronte. Dobbiamo prepararci ad affrontare l’emergenza, attivando quanto già programmato in questi casi, ma anche valutando nuove azioni, più mirate a seconda delle aree interessate”.
“La nostra attenzione su questo fronte è alta – conclude il presidente – lo è da tempo ed anche recentemente, ancora prima che si profilasse un’emergenza smog, avevamo rimesso mano alla mappa delle centraline di rilevamento ed alle procedure per l’attivazione degli interventi di contenimento delle emissioni. Lo dimostra la delibera numero 1182 dello scorso 9 dicembre, che ha aumentato il numero delle centraline sulle quali basare le rilevazioni Arpat ed ha previsto azioni di area e non limitate al singolo Comune in caso di criticità”.
Su indicazione del presidente Rossi è inoltre partita una seconda lettera, indirizzata ai primi cittadini dell’area fiorentina, per ricordare loro che anche l’area della Città metropolitana si sta avvicinando alla soglia dei 15 sforamenti e che anche per i Comuni limitrofi a Firenze è prudente prepararsi all’attivazione dei Pac.
Si ricorda che il limite massimo per la presenza di pm10 nell’aria è stato fissato a 50 microgrammi/metro cubo al giorno dalla normativa europea ed italiana. Se questo limite viene sforato più di 15 volte consecutivamente o quasi, scatta un richiamo verso l’amministrazione comunale competente e vengono attivate le prime iniziative previste dai Pac. Con il crescere del numero degli sforamenti cresce anche l’urgenza e l’importanza degli interventi di contenimento, che diventano obbligatori oltre il limite di 35 sforamenti fissato dalla norma nazionale.

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