“Al momento non risultano partiti i bandi, con la sola eccezione di quello per il sistema moda, destinati alla formazione professionale dei disoccupati. I Centri per l’impiego lamentano una situazione difficile. E’ necessario dunque accelerare in questo senso, anche per non rischiare di perdere quella parte dei fondi europei, circa 40 milioni di euro, che sono legati al conseguimento dei risultati nei tempi previsti”.

Questa la raccomandazione di Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) presidente della commissione Politiche europee e affari internazionali, al termine dell’audizione i dirigenti della giunta responsabili della gestione del Feasr, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, e del Por-Fse, il Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo.
Il nuovo Feasr 2014-2020 ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo delle aree rurali e il sistema agricolo regionale, attivando risorse pubbliche per 961 milioni di euro (di cui il 43% stanziati dall’Europa, il 17% dalla Regione Toscana e il 40% dal governo nazionale). Come hanno spiegato i tecnici, gli obiettivi fissati come prioritari sono la crescita della competitività del settore agricolo, lo sviluppo delle zone rurali, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. Forte peso negli interventi è dunque dato agli investimenti per la competitività (46% delle risorse programmate), innovazione (9%), foreste (15%) con un importante ruolo per la difesa del suolo e la lotta ai cambiamenti climatici, il consolidamento delle misure agro ambientali come il biologico (20%). Priorità, inoltre, viene data ai progetti integrati, presentati collettivamente. Per quanto riguarda lo stato di attuazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020, sono già partiti alcuni bandi, tra cui il pacchetto giovani (100 milioni di euro) che ha riscosso un successo oltre ogni aspettativa, un bando per il biologico (17 milioni), per le zone montane e svantaggiate (9 milioni), per la prevenzione delle calamità nelle foreste (12 milioni), per il ripristino forestale a seguito di calamità (15 milioni).
Per quanto riguarda il Por Fse 2014-2020, le priorità sono crescita, occupazione e futuro dei giovani: la Regione si è vista approvare dalla Commissione europea il suo Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2014-2020 il 12 dicembre 2014. La dotazione finanziaria è di 732 milioni di euro, circa 70 in più rispetto alla programmazione 2007-2013. La strategia del piano si articola in cinque assi principali: occupazione ( 52,2% delle risorse complessive del programma), inclusione sociale e lotta alla povertà (20% delle risorse), istruzione e formazione (23%), capacità istituzionale e amministrativa (0,8%), assistenza tecnica (4%).
Ai giovani è destinato il 35% delle risorse finanziarie del Por Fse 2014-2020, pari a oltre 255 milioni di euro, che serviranno, fra l’altro, per potenziare l’esperienza di Giovanisì e Garanzia Giovani, sostenendo in particolare i tirocini (66 milioni), l’apprendistato professionalizzante, l’istruzione e la formazione professionale, l’alternanza scuola-lavoro ed il servizio civile (73 milioni). Circa il 20%,145 milioni, è destinato invece a interventi di inclusione e promozione delle pari opportunità e per la coesione sociale. Fra i bandi in attuazione, hanno spiegato gli addetti ai lavori, ci sono quelli per i servizi educativi della prima infanzia, per gli incentivi per assunzioni e voucher formativi, per i contributi per i tirocini, per la formazione strategica nel sistema moda.