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Carta dei diritti del lavoro, quasi 4.500 assemblee Cgil in Toscana

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Tra il 19 gennaio e il 19 marzo, in Toscana, la Cgil ha organizzato 4.499 assemblee nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche e nelle leghe per presentare la carta dei diritti universali del lavoro. 110.600 sono stati i lavoratori coinvolti, 109.740 i votanti. Sia al primo che al secondo quesito andati al voto (Condividi obiettivi e indirizzi della proposta del Ddl di iniziativa popolare della carta? Condividi la possibilità di sostenere la proposta di legge con specifici quesiti referendari, dando mandato al direttivo della Cgil nazionale di elaborarli?), la percentuale di favorevoli è stata superiore al 97%.

“In due mesi, in assemblee aperte a tutti, siamo riusciti a coinvolgere migliaia di lavoratori e lavoratrici, pensionati e disoccupati, atipici e precari, iscritti e non, in una grande mobilitazione delle nostre strutture – che ringraziamo – e in una grande occasione di democrazia e partecipazione. E’ emerso un consenso molto forte sia alla nostra proposta sia agli strumenti per realizzarla: i lavoratori hanno fame di diritti, da difendere e da conquistare. Non è da tutti, in due mesi, riuscire a mettere in campo una consultazione così diffusa sui territori”, spiega Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, precisando che “abbiamo tentato di innovare anche nella forma delle assemblee: molte sono state di sito, cioè riunendo tutti i lavoratori di un sito produttivo indipendentemente se diretti o in appalto, indipendentemente dal contratto che hanno; ciò si è rivelato un valore aggiunto nella strada verso la sperimentazione della contrattazione inclusiva. I lavoratori hanno apprezzato molto la proposta della Carta anche perché l’hanno messa in relazione alla quotidianità delle questioni che vivono nel luogo di lavoro: c’è voglia di un orizzonte e attraverso la Carta intravedono la costruzione di una prospettiva”. Adesso il percorso del progetto della Carta dei diritti prosegue, e il 9 aprile inizierà la raccolta di firme per arrivare alla presentazione di un legge di iniziativa popolare entro l’anno: “Dopo questa fase di mobilitazione al nostro interno, nella seconda fase dovremo andare all’esterno – conclude Angelini -. Faremo vivere con iniziative ed eventi la proposta della Carta nelle città toscane, coinvolgendo cittadini, società civile e chiunque mostrerà interesse. La nostra è una battaglia culturale, che vuole rimettere al centro il lavoro in un Paese che lo ha svalorizzato”.

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