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Nuovo assetto per la Fondazione Sistema Toscana

Via libera a maggioranza alle modifiche al testo unico in materia di beni, istituti e attività culturali nella parte relativa alla Fondazione Sistema Toscana. La Fondazione, senza fine di lucro, ha lo scopo di promuovere il sistema regionale con strumenti di comunicazione multimediale integrata. Sul piano formale ed organizzativo è un ente di diritto privato. Scopo delle modifiche è inserirla in modo più organico nell’articolazione del sistema regionale. Alla luce delle novità, difatti, la Fondazione diverrà a tutti gli effetti un organo in-house della Regione Toscana. Ma le modifiche ridefiniscono anche i ruoli di giunta e Consiglio rispetto alla Fondazione, rafforzando quello del Consiglio regionale. Anche l’Assemblea toscana, infatti, potrà intervenire sugli atti di indirizzo e sugli organi di governo della Fondazione, mentre quelli di controllo continueranno ad essere nominati dalla giunta.

Ad illustrare in aula consiliare la proposta di legge è stato Gianni Anselmi, Pd, presidente della Seconda commissione, il quale ha evidenziato che “con la legge si dà il via a una modifica statutaria della Fondazione” e ha evidenziato che “questo atto prevede la riconduzione della Fondazione al ruolo in-house e ridetermina il ruolo del Consiglio toscano”.
Irene Galletti, M5s, ha sottolineato che “la proposta è stata inserita all’ultimo momento senza che si siano potuti fare gli adeguati approfondimenti”. La Galletti, tuttavia, ha precisato di “apprezzare che ci sono stati tentativi di miglioramento” e il fatto che “questi interventi rendono una certa dignità al Consiglio e alle commissioni”. Con tutto ciò, ha precisato la Galletti, “siamo contrari alla proposta di legge perché contrari al ruolo di questa Fondazione”. Secondo la Galletti, infatti, Toscana Promozione e Fondazione Sistema Toscana rappresentano per certi versi un doppione.
Marco Stella, Forza Italia, ha affermato che “quello di Fondazione Sistema Toscana è un mondo complesso” e che “la proposta di legge ci vede favorevoli perché riporta all’interno del dibattito la questione della programmazione delle attività e del lavoro”. Tuttavia Stella ha precisato che “non abbiamo una buona idea della Fondazione perché il lavoro fatto fino ad oggi non è stato all’altezza dei compiti, specie per quanto riguarda la produzione dei film”. E ha annunciato il voto di astensione.
Gabriele Bianchi, M5s, ha affermato il voto contrario alla proposta di legge e ha aggiunto:: “Questa è una di quelle fondazioni che andrebbero proprio eliminate, radicalmente” anche perché “la Regione versa ogni anno 6 milioni e 280 mila euro a questa Fondazione” per scopi che, in alcuni casi, “dovrebbero essere svolti dalla politica”. Per quanto riguarda i progetti e gli eventi, ha detto Bianchi, “la Fondazione dovrebbe trarre i propri guadagni dalle attività che fa”.
Di diverso parere Leonardo Marras, capogruppo Pd, secondo cui “Fondazione Sistema Toscana è stata una intuizione che non può essere disconosciuta” e “ha prodotto l’innovazione che serviva rispetto alla tradizionale promozione turistica della Toscana”. Marras, che ha invitato a vedere la Regione come soggetto unitario, ha quindi detto che di voler “rafforzare il consenso alla proposta di legge e allo statuto della Fondazione”. Critico è stato invece Giacomo Giannarelli, M5s, che ha evidenziato che “il sistema non funziona”. Giannarelli ha tra l’altro affermato che “il sito Intoscana.it promosso dalla Fondazione, oggi, non è neppure tra i primi cinquecento siti internet italiani”.
Anche per Roberto Salvini, Lega Nord, “il sistema non funziona” ed anzi “va rivisto completamente”. Quello che manca, secondo Salvini, “è l’indirizzo”. Il consigliere leghista ha detto che “occorre propagandare il più possibile le nostre eccellenze verso il maggior numero di Paesi del mondo” e che “questo dovrebbe fare il sistema toscano e invece non lo fa”. Salvini ha preannunciato l’astensione della Lega.
Anche Tommaso Fattori, Sì Toscana a Sinistra, ha annunciato il voto di astensione. Fattori ha tuttavia sottolineato che “dovevamo avere più tempo” e che “solo in casi estremi è possibile arrivare in Aula così come è accaduto oggi, senza una reale possibilità di confronto preventivo”. Nel merito, invece, ha detto di “essere d’accordo sul fatto che si stia andando verso il ruolo dell’in-house” ma rimane il fatto, ha concluso, del coinvolgimento “specie dei gruppi piccoli” che “non è un fatto accessorio ma è sostanza del processo democratico”.
L’assessore Monica Barni, vicepresidente della giunta con delega alla cultura e alla ricerca, ha sottolineato che “la scelta dell’in-house ha il compito di potenziare il ruolo della Regione”. L’obiettivo, ha precisato, è quello di “raggiungere una razionalizzazione dell’azione regionale”. E ha chiarito: “Abbiamo pensato di caratterizzare questo rapporto anche con puntuali forme di controllo”. Secondo la Barni, la Regione Toscana ha un buon sistema di comunicazione e promozione dell’immagine.
In sede di dichiarazione di voto, annunciando l’astensione, Giovanni Donzelli, FdI, ha espresso critiche alla vicepresidente Barni sostenendo che la Toscana non è comunicata e promossa in modo adeguato.

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