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Terremoto Centro Italia, intervento Regione “tempestivo ed efficace”

L’intervento della Regione Toscana è stato “immediato”. Così l’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni, nella sua comunicazione circa le iniziative adottate dalla Toscana all’indomani del sisma che ad agosto ha sconvolto il Centro Italia.: “All’alba della stessa mattina del sisma, la colonna mobile della Protezione civile, da me accompagnata, si è mossa verso Musicchio e Cornillo, le località indicate dal coordinamento dei soccorsi per allestire i campi per gli sfollati. La carovana, composta da 209 volontari tra Misericordia, Anpas, Vab, Croce Rossa e da dieci soggetti istituzionali tra Comune, Provincia e Regione, ha seguito le indicazioni ricevute dal Dipartimento, che ha dato disposizioni operative, oltre che alle quattro regioni interessate dal sisma, anche a Friuli, Emilia Romagna e Molise. In contemporanea, sono state inviate otto unità cinofile della Croce Rossa”.

“La Regione – ha detto l’assessore – ha istituito tre campi nelle frazioni di Musicchio e Cornillo Nuovo nel comune di Amatrice”. Le risorse economiche a carico della Regione già utilizzate per la loro apertura (comprensive delle attività di trasporto del materiale per l’allestimento e gasolio per l’approvvigionamento energetico) ammontano a “circa 25mila euro”. Quelle stimate “necessarie” per il mantenimento del presidio fino al 30 settembre e successivo smontaggio, così come indicato dal dipartimento di Protezione civile, sono pari a “circa 40-50mila euro”. La scelta logistica, ha detto l’assessore, è stata fatta “seguendo le esigenze della comunità locale” e in base alla “conformità del territorio” ha spiegato ricordando come il sisma “abbia colpito per lo più zone montane difficilmente raggiungibili”. Questo ha comportato maggiori difficoltà nell’allestimento dei campi in quanto la struttura tipica, fatta da un corpo unico, “mal si adattava alla circostanza”. Ma se da un lato la “tempistica è stata più lunga”, dall’altro la risposta è stata “sicuramente più adeguata alle esigenze” ha detto Fratoni elencando le caratteristiche dei tre campi. Quello di Musicchio, finalizzato a ospitare la popolazione, è composto da 8 tende per 64 posti di cui 56 per la popolazione e 8 per gli operatori. La presenza media è di 30 persone e il campo è autosufficiente con modulo bagno. A Cornillo Nuovo sono stati allestiti un campo al cimitero, che oggi ospita circa 20-30 persone, composto da 8 tende per 64 posti tutti riservati dalla popolazione, più il campo base composto da 15 tende per complessivi 120 posti per operatori e verificatori che, in caso di bisogno, può ospitare anche la popolazione. Sempre a Cornillo Nuovo è stato istituito un punto medico avanzato per i rischi sanitari composto inizialmente da 6 ambulanze. Ogni ambulanza è composta da 3 volontari cui si aggiungono un medico e 3 infermieri.
“Gli operatori sanitari – ha spiegato – stanno svolgendo un lavoro diretto sulla popolazione con attività di reperimento e distribuzione farmaci, aiuto a persone con difficoltà motorie e incontri con chi non si reca direttamente al campo”. I volontari per la gestione ordinaria del campo sono “quaranta in tutto”, i compiti sono stati ripartiti in modo che Anpas curi approvvigionamento e cucina, Vab la parte elettrica, idraulica e di manutenzione del campo, alla Croce rossa è affidato il compito di segreteria mentre la Misericordia ha montato una “tenda sociale da 100 posti letto in 40 minuti” ha detto l’assessore con orgoglio e ricordando che è stata coinvolta anche un’associazione di volontariato per la cura degli animali”.
Oltre all’aspetto logistico, l’assessore ha ricordato le risorse annunciate dal presidente Enrico Rossi: un milione di euro “messo sul conto corrente attivato insieme ad Anci, al quale chiunque potrà contribuire tramite versamento” ha detto citando gli estremi (conto corrente numero 888832, Banca MPS ag.17 via di Novoli, causale Toscana per l’emergenza terremoto centro Italia). “L’utilizzo delle risorse sarà indirizzato su una o più iniziative mirate e potrà essere deciso da un comitato rappresentativo di tutti coloro che vi contribuiranno, tra istituzioni e privati” ha spiegato ricordando che è attivo un indirizzo mail per chi volesse offrire materiali. “Data la necessità di coordinare le continue offerte di aiuto e di raccolte di vestiario o beni di prima necessità che hanno cominciato ad arrivare fin da subito – ha detto – la Regione ha predisposto l’indirizzo emergenzaterremoto@regione.toscana.it dove segnalare le disponibilità che verranno poi smistate dalla Protezione civile in base ad un censimento dei bisogni e delle necessità”.
Tra le iniziative intraprese, anche quella di un servizio di previsioni meteo “predisposto ad hoc per gestire i campi e limitare i disagi dovuti alle condizioni climatiche”. “Abbiamo anche dato un contributo al lavoro di controllo e verifica dell’agibilità degli edifici in tutta l’area colpita dal sisma” ha detto Fratoni citando le squadre composte da tecnici del settore sismica della Regione “all’opera dal 7 settembre” mentre dal “primo settembre sono attivi sul posto anche i volontari del nucleo di valutazione dei beni artistici e culturali della Toscana”. “Sono una trentina” ha detto Fratoni spiegando che appartengono a più associazioni e si sono formati grazie ad un accordo con il Ministero dei beni culturali, in collaborazione con il Comune di Lucca, in seguito ad una prima esperienza che c’è stata nel 2010. “La Toscana è con le Marche la sola regione a possedere un gruppo di lavoro come questo che può intervenire, in modo consapevole e preparato, sui beni di pregio culturale e storico”.
Fin qui la parte relativa alle iniziative messe in campo per fronteggiare l’emergenza e gestire la fase post terremoto. Sulle misure di prevenzione, l’assessore ha ricordato come la Toscana “sia impegnata da molti anni”. “Già a partire dalla metà degli anni Novanta con la prima legge italiana sulla prevenzione sismica” (56/1997 Interventi sperimentali di prevenzione per la riduzione del rischio sismico), furono avviati, “evento unico nel contesto nazionale – ha ricordato – diversi programmi di indagine per ridurre l’esposizione, la vulnerabilità sismica e contemporaneamente conoscere la pericolosità sismica del territorio”. Citando alcuni programmi avviati grazie alla legge regionale del ’97, aggiornata nel 2009 (numero 58), l’assessore ha ricordato il Vel (Valutazione degli effetti locali) ma anche come sia in “avanzata fase di elaborazione l’aggiornamento del quadro conoscitivo del rischio sismico, il cui unico report è datato 2010, e di cui si prevede la trasmissione alla Giunta, per la sua adozione, entro la fine dell’anno”.
Fratoni ha infine ricordato gli esiti della mappatura prevista dall’ordinanza emanata nel 2003 dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, e che prevedeva l’obbligo, da parte dei Comuni, di segnalare gli edifici che devono garantire una continuità funzionale nel dopo sisma (definiti strategici) o che ospitano più persone (definiti rilevanti). “L’attività portata avanti in Toscana, in assenza di una programmazione organica in materia, ha reso necessaria una piattaforma informativa unitaria attraverso la predisposizione di un Documento operativo di prevenzione sismica”. Il documento, ha rilevato l’assessore, conterrà tre sezioni tra quella relativa agli interventi da attuare, quella dedicata a indagini, verifiche e progettazione. L’ultima parte si occuperà invece dell’aggiornamento. “Il Dops – ha concluso – definirà un quadro complessivo degli interventi, prevedendo diversi canali di finanziamento e tipologie di attuazione”. Al momento, e aggiornando i numeri della mappatura, in Toscana sono stati individuati “quasi 3mila edifici” e concentrandosi su quelli scolastici collocati in zona 2 (ossia a bassa sismicità), Fratoni ha rilevato come su un totale di “602 edifici, 287 hanno ricevuto un finanziamento. Sui restanti 315, 190 risultano costruiti prima del 1975, sono cioè precedenti l’entrata in vigore della normativa antisismica”.
“Qualcosa si sta muovendo però ci sono ritardi. Non abbiamo ancora un quadro puntuale sull’aggiornamento conoscitivo del rischio sismico e nemmeno sull’edilizia scolastica. Ci sono problemi anche sulle modalità di rilevazione negli edifici perché le schede ministeriali non sono puntuali”. Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giacomo Giannarelli, ha aperto il dibattito in aula sulla comunicazione dell’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni, circa gli eventi sismici che hanno colpito alcuni comuni dell’Italia centrale.
Riguardo al Dops, documento operativo di prevenzione sismica, annunciato da Fratoni, Giannarelli ha criticato la mancata inclusione delle Province al tavolo di coordinamento istituzionale al quale parteciperanno oltre alla Regione, i Comuni ed Anci. “Le Province hanno bisogno di un coordinamento regionale, ci sono aree provinciali in stato di abbandono”. Giannarelli ha quindi ricordato l’istituto Leonardo Da Vinci di Firenze, gli studenti che “ancora studiano nei container ad Aulla e alcune scuole nel comune apuano di Carrara in situazioni drammatiche”. Il consigliere ha lanciato un appello affinché “anche in Europa venga fatta la battaglia per chiedere risorse per la messa in sicurezza degli edifici”.
Il capogruppo di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori, ha evidenziato i meriti della Toscana, della Protezione civile, del sistema del volontariato però “a catastrofe avvenuta”. “Meglio sarebbe essere efficienti prima, prevenire e quindi rispettare le regole di edilizia e non costruire dove il terreno frana”. Tra le priorità del nostro Paese “c’è la messa in sicurezza del territorio, fatta da un mosaico di tante piccole opere”. Fattori ha concluso il suo intervento illustrando una risoluzione. Nell’atto si invita la Giunta a chiedere al Governo di “considerare prioritaria la messa in sicurezza del territorio italiano dal rischio idrogeologico e sismico, di estendere l’ecobonus in funzione antisismica per i privati, gli edifici pubblici e le imprese, rendendo operativo anche il ‘fascicolo di fabbricato’ con detrazioni per le certificazioni degli edifici”. Inoltre, nella risoluzione si chiede l’impegno “in sede europea, per escludere dal patto di stabilità i finanziamenti per la ricostruzione e la prevenzione antisismica nelle zone a rischio medio alto”. Infine, si chiedono l’emanazione “di linee guida per l’edilizia sostenibile”, la valutazione per “la realizzazione di un corso di specializzazione della facoltà di ingegneria legato alla vulnerabilità dell’edificato”.
Un appello a fare qualcosa di concreto come consiglio regionale è arrivato dal consigliere di Lega Nord Jacopo Alberti, “raccogliamo denari e destiniamoli ai Comuni per ricostruire i paesi distrutti dal terremoto e restituire le case ai cittadini”. “Mi metto a disposizione come commissione controllo – ha aggiunto – per una verifica sullo stato di certificazione sismica di tutte le sedi e non della Regione”. Il consigliere ha concluso invitando il Governo a predisporre “misure urgenti” e “sgravi fiscali per aiutare i cittadini a mettere a norma le loro case”.
Il consigliere Francesco Gazzetti (Pd) ha ringraziato i volontari per l’aiuto verso chi ha subito danni e lutti. “Con alcuni colleghi siamo stati nelle zone terremotate e abbiamo visto campi che funzionano, strutture efficienti e un’ottima sala stampa che consente di non abbassare i riflettori”. “Oggi è stata riaperta una scuola ad Amatrice, ricostruita a tempo di record e questo è un segnale importante”. Il consigliere ha aggiunto l’apprezzabile presenza dello Stato che “in quei luoghi è ad ogni angolo di strada: militari che costruiscono ponti, forze dell’ordine che regolano la viabilità, realtà del volontariato e della protezione civile”. Infine, “anche la nomina di Vasco Errani, commissario per la ricostruzione evidenzia l’impegno del governo”.

La risoluzione del Consiglio
Collegate alla comunicazione della giunta regionale sul terremoto che ha colpito il Centro Italia e sulle misure di prevenzione del rischio sismico sono state presentate, in aula consiliare, alcune mozioni o risoluzioni, delle quali solo la mozione del gruppo Sì Toscana a Sinistra è stata approvata, all’unanimità.
Dopo aver illustrato il testo nel corso del suo intervento, il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, a conclusione del dibattito è tornato sull’atto presentato per sottolineare l’invito alla Giunta di chiedere al Governo nazionale di considerare “prioritaria” la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico e di “estendere l’ecobonus in funzione antisismica anche ai privati”, rendendo “operativo” il fascicolo di fabbricato concernente “le detrazioni per le certificazioni degli edifici”. Respinti, invece, gli altri due atti illustrati in aula, sia quello presentato dalla Lega Nord che quello proposto da FdI.
Il testo della mozione leghista, spiegata da Claudio Borghi, chiedeva alla giunta di attivarsi per sollecitare il governo affinché fossero esclusi dal patto di stabilità, e da tutti i conteggi relativi ai vincoli europei, non solo i finanziamenti necessari a fronteggiare l’emergenza immediata, ma anche quelli indispensabili alla ricostruzione nelle zone terremotate e per le opere di prevenzione sulle aree sismiche. Su questa mozione il capogruppo del Pd, Leonardo Marras, ha annunciato il voto negativo del suo gruppo.
Respinta, infine, anche la risoluzione proposta da Giovanni Donzelli, capogruppo FdI, che chiedeva di verificare l’opportunità di collocare in zona Tre cinque Comuni che fino al 2006 erano in zona Due sostenendo la necessità di effettuare verifiche sui singoli edifici pubblici e privati costruiti tra il 2006 e il 2012 in questi Comuni. La richiesta di Donzelli nasceva dal fatto che nel 2006 la Toscana ha cambiato la classificazione dei Comuni a rischio sismico e che nel 2012 la Regione ha aggiornato la classificazione sismica del territorio eliminando la zona sismica Tre-S, inserendo i Comuni coinvolti in zona Tre, ad eccezione di Stazzema, Villa Basilica, Marliana, Pelago e Talla. Su questo punto Marras, Pd, ha chiesto a Donzelli il ritiro della risoluzione proponendogli di sottoscrivere l’interrogazione presentata dal consigliere Nicola Ciolini, Pd, sul monitoraggio e sugli interventi di prevenzione dei danni derivanti da eventi sismici in Toscana. Una richiesta che Donzelli, però, non ha accettato.

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