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Pacini (Confindustria Toscana): “Riscriviamo insieme il manifesto dello sviluppo toscano”

“In questi anni di crisi c’è stata una Toscana che ha continuato a crescere con ritmi tedeschi; mi riferisco alla Toscana dell’export. Negli otto anni di crisi le esportazioni toscane sono cresciute del 30 per cento, contro il 12,8 per cento della media italiana. Questi numeri ci dicono due cose: che qui è presente una delle piattaforme manifatturiere più importanti d’Europa; e che questo capitale sociale va rafforzato con dosi massicce di Innovazione Continua: di processo, prodotto e mercato”. Questo l’intervento del presidente di Confindustria Toscana Pierfrancesco Pacini a Pistoia al convegno Fondazioni e Imprese per lo sviluppo del territorio.

“Per Confindustria – continua Pacini – l’obiettivo è quello dilavorare su una toscana che sia la silicon valley europea del lusso e del medium tech. Cioè di quella manifatturad’avanguardia che coniuga la forza delle nostre radici manifatturiere con la nostra tendenza all’innovazione continua. Una piattaforma capace di attrarre e di trattenere talenti e investitori. Perché unterritorio più industriale vuol dire più lavoro e più solidarietà”.
“Se questo obiettivo è condiviso,entrano allora in gioco gli altri due protagonisti dello sviluppo: territorio e corpi intermedi. Dove le fondazioni di origine bancaria sicuramente hanno svolto – e possono svolgere ancora di più in prospettiva – un ruolo fondamentale di stimolo allo sviluppo e all’innovazione. Lo fanno certamente attraverso l’attività erogativa. ma non solo. Perché l’attività erogativa non è una soluzione ma uno strumento. E noi vorremmo lavorare – accanto alle fondazioni – su ciò che sta a monte dell’attività erogativa. Cioè nella progettazione dello sviluppo dei territori. La proposta che lancio oggi è quella di riscrivere insieme il ‘manifesto dello sviluppo della toscana’ . Sviluppo economico, ma anche sviluppo sociale. Un manifesto fatto di una sola priorità: l’innovazione” .
“Per le imprese questa priorità si declina in due modi: Industria 4.0 e nuova imprenditorialità e start-up. Per alcune imprese toscane, Industria 4.0 è già una realtà. Per altre è un’opportunità formidabile per migliorare i livelli di produttività senza cambiare le macchine di base e senza stravolgere l’hardware delle proprie fabbriche. Per questo motivo, come Confindustria stiamo spingendo molto su Industria 4.0. Portando avanti un grande lavoro di comunicazione e di organizzazione per favorire la diffusione delle tecnologie digitali e aiutare le imprese a superare i timori che le novità spesso comportano”.
“Industria 4.0 ha – però – bisogno di un territorio 4.0 e di un capitale umano 4.0, perché accanto ai nostri sforzi ci devono essere quelli di tutte le amministrazioni pubbliche e quelli del mondo della formazione e della ricerca. Ed è qui che possiamo fare sistema anche con il mondo delle Fondazioni, perché questo tema segna il confine fra chi starà dentro e chi starà fuori dalle dinamiche di sviluppo futuro”.
“Le imprese – conclude Pacini – stanno dimostrando la voglia di mettersi in gioco e sono pronte a fare nuovi investimenti. Ma questo percorso deve essere un percorso di sistema, perché solo con l’impegno di tutti i protagonisti attivi dello sviluppo di un territorio si avrà quel cambio di passo nell’innovazione di cui la Toscana continua ad avere bisogno”.

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