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Emergenza incendi, roghi raddoppiati in Toscana

Dal 1 gennaio al 30 giugno in Toscana si sono verificati 303 incendi boschivi che hanno percorso 350 ettari di superficie, contro una media quinquennale di 115 episodi con 130 ettari andati a fuoco ogni anno. È stato riferito in aula nella comunicazione del presidente della giunta regionale Enrico Rossi sulla campagna incendi boschivi 2017.

Rossi ha fatto notare che dal mese di giugno le particolari condizioni climatiche dovute alla scarsità di piogge hanno determinato condizioni favorevoli al propagarsi di incendi. A giugno si rilevano 101 incendi boschivi, che hanno percorso 60 ettari contro una media quinquennale di 17 episodi su 5 ettari. Al 20 luglio il dato era di 164 incendi con 650 ettari bruciati e una superficie media ad evento di quasi 4 ettari. Nei primi 20 giorni di luglio si sono verificati il doppio di eventi e il triplo di ettari bruciati rispetto alla medie degli ultimi cinque anni.
“Complessivamente – ha ricordato il presidente – abbiamo perso 2mila 500 ettari di bosco”.
Tra gli incendi più rilevanti verificatisi a luglio, quello in località Poggio Staffo nel comune di Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto; quello in zona Asca Alta a Piancastagnaio nel senese; quello a Tobbiana nel comune di Montale, in provincia di Pistoia; l’evento nella frazione di Mazzolla, a Volterra, e quello in località Le Macine nel pratese. Grave la situazione della costa grossetana da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto dove numerosi incendi hanno minacciato la popolazione anche con danneggiamenti a veicoli in sosta.
Operativamente in Toscana i compiti di lotta attiva che erano attribuiti al Corpo forestale sono stati sostituiti con un maggior impegno della Regione e degli enti competenti e con il potenziamento del supporto dei vigili del fuoco.
“Si possono mettere in campo – ha detto Rossi – 400 operai forestali, 600 mezzi operativi, 4mila 200 volontari”.
Sul fronte delle risorse: con i vigili del fuoco è attivo un accordo per 350mila euro, con i carabinieri forestali è attiva una convenzione di 200mila euro e per il volontariato antincendi boschivi sono previste risorse per un milione e 5mila euro.
Da evidenziare, il concorso aereo della flotta nazionale con 16 canadair e 12 elicotteri. Per consentire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni antincendio la Toscana ha attivato da tanti anni un centro di addestramento a Monticiano (Siena) dove annualmente vengono addestrati mille e 100 operatori.
Infine, il presidente Rossi ha parlato di “come intervenire sul bruciato, di come pianificare gli interventi di reimpianto sul suolo pubblico, di come mettere in sicurezza il suolo privato sotto il profilo idraulico e di ripristino ambientale e della necessità di tenere pulito il sottobosco in termini di prevenzione”.
“L’impegno della Regione – ha ricordato Rossi – è presente anche sul versante della prevenzione con una buona rete di viali parafuoco da estendere a tutta la regione e di invasi”.
“Entro settembre – ha concluso il presidente – presenteremo al Consiglio un’ipotesi di lavoro e di revisione della legge sulla forestazione”.
I dati nel dettaglio. Nel 2017 gli incendi boschivi in Regione Toscana stanno facendo registrare un andamento particolarmente grave, paragonabile alla situazione del 2003 e 2012. Nei primi 6 mesi dell’anno si sono verificati 303 incendi boschivi, a fronte di una media quinquennale di 115, che hanno percorso circa 350 ettari rispetto alla media di 130 ettari. Ii dati relativi al mese di giugno si rilevano 101 incendi boschivi, contro una media quinquennale di 17, che hanno percorso quest’anno in giugno circa 60 ettari, rispetto alla media di 5 ettari.
Anche per il mese di luglio il confronto con le medie degli ultimi 5 anni aiuta a capire la straordinarietà del momento. In pratica nei primi 20 giorni del mese di luglio abbiamo avuto circa il doppio di eventi e il triplo di ettari di superficie percorsa dal fuoco mediamente nell’intero mese. Infatti le medie quinquennali riferite a luglio riportano 88 incendi boschivi e 200 ha di superficie percorsa. Rilevante è anche il dato della superficie di vegetazione non boschiva percorsa dal fuoco alla data del 20.07.2017: circa 1500 ettari. Sempre nello stesso periodo inoltre l’Organizzazione Regionale AIB è intervenuta a supporto dei Vigili del Fuoco nello spegnimento di circa 169 incendi di vegetazione.
“Riflessioni condivisibili, quelle della giunta su incendi e siccità, ma atti non conseguenti”: è con queste parole che il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai passa all’attacco.
Mugnai ha preso ad esempio due dei maggiori provvedimenti di pianificazione adottati: il Pit e la riforma sanitaria. “Si afferma di voler incentivare l’antropizzazione degli ambienti boschivi e montani come primario presidio a difesa e tutela dei territori, poi però nel legiferare proprio in quelle aree si sottraggono servizi e quindi, in definitiva, sogni e futuro per i cittadini che volessero scegliere di vivervi potendo trarne sostentamento per sé e per le loro famiglie. Con il governatore Rossi – ha ricordato Mugnai – la Regione ha varato un Pit che mette sostanzialmente in una teca di vetro l’ambiente toscano. E’ bello, va tutelato. Non così, però. Intanto perché a nostro avviso ingessare il territorio non va mai bene. In Toscana, però, poi, è particolarmente sbagliato perché se il paesaggio toscano è così bello lo si deve anche alla presenza operosa dell’uomo che non è antagonista dell’ambiente, bensì sua parte integrante nel mentre lo cura col suo lavoro quotidiano”.
Stessa cosa, riprende il capogruppo azzurro, per quanto attiene alla riforma sanitaria: “Non è certo sottraendo servizi primari come quelli dedicati alla salute, che si favorisce la permanenza delle persone in zone che sono periferiche per chi le guarda da Firenze, ma che per chi ci vive sono invece perfettamente baricentriche. Il combinato disposto di questi due interventi spinge all’abbandono dei territori ad esempio montani”.
Prima di tutto il ragionamento, però, il capogruppo di Forza Italia aveva aperto il suo intervento ringraziando tutti i volontari e operatori di tutti i corpi che si sono impegnati nel fronteggiare l’emergenza, e invitando l’assemblea a fare altrettanto in maniera formale.

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