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Lupi, stop agli ibridi e prelievi selettivi: ecco il piano della Toscana

Contrasto al fenomeno dell’ibridazione, prelievo selettivo, protezione degli allevamenti, procedure più veloci per il risarcimento danni e superamento della soglia de minimis: sono questi i punti principali della relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva del Consiglio regionale della Toscana sulla proliferazione del lupo in regione, presentata dalla commissione sviluppo economico e illustrata oggi (30 agosto) in aula dal consigliere regionale Marco Niccolai (Pd).

Nelle conclusioni del documento si ribadisce “la forte necessità di giungere in tempi brevi all’approvazione del piano nazionale per la tutela e la conservazione del lupo” con le 22 misure previste, anche quella del prelievo selettivo, in merito al quale la Toscana fornisce il proprio contributo in termini di idee ed esperienze maturate nel tempo”.
Da un monitoraggio effettuato dal centro interuniversitario studi faunistici, sono stati censiti in Toscana 108 gruppi riproduttivi, dei quali 22 con soggetti ibridi. A questi devono essere aggiunti gli individui erratici, per un totale di circa 500/550 esemplari. Riguardo alla cattura degli ibridi, Niccolai ha fatto presente che i risultati non sono stati soddisfacenti: “In due stagioni di cattura sono stati rimossi dal territorio solo una decina di soggetti, sterilizzati e avviati a centri di captivazione abilitati, con costi elevati”.
Il consigliere relatore ha ricordato che la Regione “ha messo in campo uno sforzo importante sia per la difesa passiva da attacchi con recinzioni sia per il rimborso agli allevatori”, un impegno pari a 3,2 milioni di euro. “Per i danni da predazione e per la perdita di produzione nel 2014 – ha aggiunto – la Regione ha ricevuto 281 domande e ha dato 530mila euro e nel 2015, 616 domande per 860 mila euro di danni accertati”.
“Il lupo è una specie protetta in Italia dal 1971 – ha detto Irene Galletti (M5S) nel suo intervento in aula –. La comunità scientifica ha dichiarato che l’abbattimento, sia indiscriminato che selettivo dei lupi, non è una forma di soluzione dei problemi”. Galletti ha ribadito “il lupo è fondamentale per l’ecosistema e va preservato, l’ipotesi dell’abbattimento deve essere assolutamente evitata”. Le soluzioni per risolvere le predazioni, secondo la consigliera regionale devono essere “tailor made, misurate per ogni territorio”, con “metodi svariati, dai più avanzati come l’utilizzo del bioschermo a quelli più tradizionali come l’addestramento dei cani da guardiania e le recinzioni”. “La Regione deve mettere in campo più contributi per questo approccio – ha detto Galletti – e per formare gli allevatori”, “deve essere superato il regime del de minimis” e “bisogna ridurre i tempi di risarcimento danni alle aziende”. Il gruppo del Movimento 5 Stelle si è detto favorevole al documento finale dell’indagine conoscitiva, discostandosi dal prelievo selettivo.
Diversa la posizione di Lega nord, espressa in aula dal consigliere regionale Roberto Salvini, che sul tema ha presentato un documento finale alternativo nel quale si ribadisce la pericolosità del lupo, causa di numerosi attacchi agli allevamenti e ai cani da guardiania. Nel documento si parla della scomparsa della fauna nobile stanziale, del forte aumento degli incidenti stradali, dai danni agli allevamenti. “Per tutelare i lupi – afferma Salvini – questa specie non va toccata, non va fatta riprodurre in cattività, non va spostata da una zona ad un’altra, non vanno immessi clandestini”. “Sappiamo che in Italia – ha ribadito il consigliere ci sono 5 allevamenti di lupi con un mercato di vendita e un grande giro di soldi”.
Condivisibile il documento finale dell’indagine conoscitiva secondo il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori, che però “stona nel voler prevedere la possibilità degli abbattimenti del lupo”. “L’abbattimento dei lupi – ha detto Fattori – ha generato squilibri notevoli negli ecosistemi, ha contribuito alla perdita del patrimonio genetico e prodotto un aumento delle predazioni negli allevamenti”. Tra le soluzioni avanzate da Fattori per permettere la convivenza tra uomo e lupo, si parla di “razionalizzare i fondi per la prevenzione, aumentare la presenza dei cani da guardiania e le recinzioni e applicare una diversa politica degli indennizzi per tutte le aziende che si siano dotate di sistemi di protezione”. “Gli abbattimenti – ha concluso Fattori – sono tecnicamente inutili e molto costosi”.
“La presenza del lupo non è problematica né per l’uomo nè per l’ambiente – ha detto il capogruppo Pd Leonardo Marras – ma la sua presenza diffusa in alcuni territori crea criticità. Per gestirle occorre poter utilizzare tutti gli strumenti, compreso quello dell’abbattimento”. “Chiarisco che non si tratta di aprire la caccia al lupo ma di poter agire su più fronti per mantenere l’equilibrio dove questo rischia di saltare”. Marras ha sottolineato la necessità da parte della Toscana di sostenere il “Piano nazionale per la tutela e la conservazione del lupo”, con un impegno a continuare “sul sentiero tracciato che è quello del mantenimento dei finanziamenti per la prevenzione e per la cattura degli ibridi”.
Tra le criticità è emersa inoltre la questione del “de minimis”: per i rimborsi non si può infatti superare la soglia dei 15mila euro in tre anni, e pertanto le aziende non possono essere liquidate per ulteriori danni.

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