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Edilizia residenziale pubblica: audizioni in commissione sanità e politiche sociali

“Vogliamo dedicare una giornata all’ascolto, perché riteniamo fondamentale un confronto capillare con tutti i soggetti che ruotano attorno al tema dell’edilizia residenziale pubblica”. Con queste parole il presidente della commissione sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli, ha dato il “la” alle audizioni sui provvedimenti in materia di Erp, già illustrati in commissione e già oggetto di dibattito politico. Come sottolineato dal presidente, oggi la parola va a chi ogni giorno è chiamato in prima persona a dare risposte ai cittadini. Associazioni enti locali (Anci, Upi, Uncem, Cispel), rappresentanti Lode toscana, gestori Erp hanno questa mattina messo nero su bianco opinioni, proposte e perplessità sulla riforma.

Se la centralità della casa pubblica rimane assoluta come risposta ai più poveri, quando si parla di riformare il sistema Erp è necessario avere obiettivi chiari, quindi una strategia di lungo periodo ed anche risorse adeguate per farvi fronte. Questa la preoccupazione principale, emersa dai diversi interventi, e legata da un lato al tema della governance e dall’altro alla necessità di semplificare, uniformando i contratti di servizio. Nel corso delle audizioni è stata ribadita la centralità dei Comuni per non spezzare il filo diretto col territorio, facendo seguito all’invito a ripensare alla proposta di governance a tre, che ricalca sì le grandi Asl, ma che non risulta essere supportata da dati scientifici e tecnici, capaci di stabilire la convenienza della soluzione.
Tra gli input emersi ricordiamo ancora l’apprezzamento sull’introduzione delle graduatorie emergenziali, la richiesta di maggiore discrezionalità ai comuni in situazioni di particolare gravità, più libertà nell’assegnazione degli alloggi da ristrutturare. Imperativo categorico condiviso da tutti: investire sul tema casa.
Nel pomeriggio il secondo round di consultazioni con le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e l’università di Siena. Tante voci per riuscire a offrire un quadro il più possibile corrispondente alla realtà, così da individuare insieme la strada più consona in vista della riforma del settore. Se per i rappresentanti delle associazioni di categoria, senza entrare nel merito del processo di accorpamento, è necessario tendere alla razionalizzazione della spesa, dando vita ad un impianto programmatorio per un maggiore coordinamento tra interventi pubblici e privati, per le organizzazioni sindacali il punto cruciale è rilanciare l’Erp con finanziamenti adeguati. Da qui tutta una serie di proposte di modifica ed emendamenti (dagli anni di presenza in regione allo squilibrio tra punteggi, passando dai punti assegnati in caso di sfratto) per una riforma che abbatta la burocrazia e risponda alle reali esigenze della gente. Perché una cosa è certa: il bisogno abitativo si amplia, non solo per il povero, ma anche per quello che un tempo si sarebbe detto il ceto medio; la casa popolare diventa strumento di emancipazione e richiede una vera e propria battaglia per le risorse, che i sindacati sono pronti a fare. Da parte del presidente della commissione sanità è stata ancora una volta sottolineata la volontà di accogliere le tante osservazioni, per arrivare a una riforma condivisa e in grado di rispondere ai bisogni. Sempre sul fronte audizioni, il professor Roberto Di Pietra, dell’università di Siena, ha relazionato i tanti presenti sull’indagine condotta sulla fattibilità di costituzione di tre società di soggetti gestori. Alla giornata di audizioni, oltre a tutti i membri della commissione sanità, ha partecipato anche l’assessore regionale competente. La parola torna adesso ai tecnici e alla politica.

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