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Cooperative sociali, verso il via libera la riforma della legge regionale

Entra nella fase conclusiva l’iter della nuova proposta di legge regionale per la disciplina i rapporti con gli enti pubblici per le cooperative sociali. La Commissione sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd) si appresta infatti a licenziare il testo nella prossima seduta del 2 ottobre e portarlo quindi alla definitiva approvazione in consiglio regionale. Il nuovo provvedimento normativo supera la legge 87 del 1997 (che viene per tanto abrogata), tiene conto della recente riforma nazionale del Terzo settore, conferma il ruolo fondamentale della cooperazione sociale come strumento efficace per favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e contribuire ad una vera integrazione sociale delle persone in difficoltà.

Coinvolgimento delle cooperative sociali da parte delle amministrazioni locali nei percorsi di coprogettazione e co-programmazione; riconoscimento del ruolo della cooperazione sociale di tipo b, quelle finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; introduzione di un sistema di valutazione del progetto di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; conferma del ruolo della Consulta regionale sulla cooperazione sociale per l’espressione di pareri e proposte in materia di cooperazione e per il monitoraggio sull’efficacia e la qualità dei servizi, ribadendone la necessità di coinvolgimento fin dalla fase di programmazione, progettazione e organizzazione degli interventi e dei servizi alla persona. Questi gli elementi principali della nuova proposta di legge.
Dopo l’approfondita fase di ascolto – nei mesi scorsi sono stati sentiti i rappresentanti toscani di Consulta coop, Confcooperative, Associazione generale cooperative italiane (Agci), Cgil, Lega Coop, Coldiretti, Federsolisarietà – il confronto tra le posizioni dei gruppi in commissione è proseguito nella seduta di questa mattina (18 settembre). Il testo presentato dalla Giunta regionale sarà oggetto di emendamenti.
“Restano aperti alcuni punti – ha spiegato il presidente Scaramelli – come la possibilità di rendere più efficaci le modalità di affidamento di contratti pubblici di importo inferiore alla soglia comunitaria in favore delle cooperative sociali di tipo b e le clausole sociali di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; così come riguardo alla composizione della Consulta sulla cooperazione. L’obiettivo è adottare misure più efficaci negli affidamenti diretti; tra queste anche sovrappesare il percorso di inserimento lavorativo al fine di renderne obbligatoria la valutazione”.
Nella seduta di questa mattina, sono state anche illustrate una proposta di legge della Lega e una mozione del Movimento 5 stelle. La proposta della Lega, presentata in commissione dalla capogruppo e prima firmataria Elisa Montemagni, prevede l’abrogazione della legge regionale che disciplina gli interventi per i popoli rom e sinti, risalente al 2002. La mozione del Movimento 5 stelle, firmata e illustrata in commissione dal consigliere Andrea Quartini, intende impegnare la Regione a concentrare le risorse sul centro trapianti pediatrico di Pisa al fine di mantenerlo come unico centro di riferimento in Toscana. Anche questi atti saranno messi in votazione nella prossima seduta della commissione.

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