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Appalti pulizie treni, domani sciopero del personale

Uno sciopero da parte del personale che si occupa della pulizia dei treni. E’ quello in programma domani (26 ottobre) a seguito dell’esaurimento il 24 settembre scorso degli ammortizzatori sociali, come previsto dal jobs act. “In questo settore – spiega oggi la Filt Cgil Toscana – le aziende appaltatrici tutte hanno dichiarato circa il 20% di esuberi su una platea di 10mila lavoratori, e la decisione del governo di prorogare gli ammortizzatori sociali per altri 12 mesi, rappresenta soltanto una soluzione parziale. Come Filt Cgil, oggi come nelle volte scorse, siamo a denunciare i motivi che hanno portato ad un ricorso massiccio ai contratti di solidarietà. Tali motivi sono da imputare in larga parte al gruppo Fs che ha deciso di frammentare oltremisura i lotti, spesso senza tenere conto della logistica territoriale, ha deciso di accettare ribassi eccessivi da parte degli appaltatori e in ultimo non prendere posizione quando gli appaltatori applicano contratti diversi da quello previsto. Ad aggravare la situazione secondo noi c’è il fatto che le committenze quando valutano le offerte, non tengono conto del costo del lavoro previsto dal contratto di settore, anche perché le tabelle di costo orario, nonostante siano state concordate tra le parti alla stipula del Contratto nazionale del 16 dicembre 2016, non sono mai state pubblicate dal ministero del lavoro”.

Il sindacato precisa inoltre che “Questa situazione di precarietà colpisce anche la Toscana, in quanto anche noi rischiamo di avere circa 50 lavoratori in esubero (su un totale di circa 700), anche se da circa 4 anni le ferrovie hanno assegnato un servizio di pulizia a bordo treno nel trasporto regionale. In Toscana a fine 2017 abbiamo fatto un cambio di appalto, con l’unità di crisi regionale, che ha visto coinvolti circa 300 lavoratori e per garantire la piena occupazione siamo stati costretti a ricorrere all’ utilizzo dei contratti di solidarietà che oggi sono scaduti. Sei mesi prima delle assegnazioni organizzazioni sindacali hanno iniziato a mettere a conoscenza la regione Toscana, che di fatto è quella che mette i soldi, che le gare di gara non erano congrue con il numero di lavoratori presenti e che il budget a disposizione non era sufficiente per pagare gli stipendi seguendo i dettami contrattuali del Contratto nazionale di riferimento. A seguito di incontri con la Regione Toscana, di scioperi e manifestazioni l’ unico risultato che abbiamo ottenuto è quello di avere esuberi, ammortizzatori sociali che pesano sulla collettività e non ultimo un abbassamento della qualità del lavoro. La Filt Cgil chiede che il gruppo Fs non faccia più gare il cui costo del lavoro sia già in partenza più basso del costo del contratto da applicare ai lavoratori”.
Allarme anche dalla Uil: “Da anni – si spiega in una nota – gli appalti ferroviari sono soggetti a continue gare aggiudicate con forti ribassi che stanno mettendo in grossa crisi il settore arrivando fino ad assegnazioni che non considerando neanche il costo del lavoro. In Toscana sono coinvolti  circa 700 lavoratori di cui circa 60 già oggetto di ammortizzatori sociali, ormai terminati dal settembre scorso.
l continui spacchettamenti dei lotti messi a gara, non permettono sinergia occupazionali aumentando i costi e creando esuberi. Come UilTrasporti Toscana stiamo insistentemente chiedendo un confronto con la committenza (tutte le varie società tutte del Gruppo Fs) per cercare soluzioni . Ad oggi purtroppo non abbiamo ricevuto nessuna convocazione. Ricordiamo che questi lavoratori svolgono importanti lavorazioni che influiscono sensibilmente sulla qualità del servizio offerto, come: pulizie treni, ristorazione a bordo treno, decoro delle stazioni e servizio supporto alla manutenzione ferroviaria.
E’ importante dare dignità e sicurezza ai lavoratori di questo settore”.

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