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Reinserimento socio-lavorativo dei detenuti, la Regione finanzia i progetti

Stanziati 200mila euro: importo massimo di 30mila euro per ciascuna proposta

Nell’ambito del progetto sulle politiche per il diritto e la dignità del lavoro, approvato dal Consiglio regionale nello scorso mese di dicembre, la giunta toscana passa dalle parole ai fatti ed adotta l’avviso pubblico per il finanziamento di progetti formativi rivolti a soggetti in stato di detenzione negli istituti penitenziari della Toscana.

Per questo nuovo avviso pubblico è previsto lo stanziamento complessivo di 200 mila euro a valere sulle risorse regionali del bilancio pluriennale 2021-22. I progetti saranno finanziabili per un importo massimo di 30mila euro ciascuno.

“Perseguendo l’obiettivo istituzionale di garanzia e sviluppo della coesione sociale nonché la volontà di ridurre criticità e costi sociali alle comunità di appartenenza causati dalle recidive, con questa misura si vuole contribuire al recupero e al reinserimento socio-lavorativo dei detenuti”, spiega l’assessore a lavoro, formazione e istruzione della Regione Toscana, Cristina Grieco, che aggiunge: “Attraverso questo avviso pubblico si permette la realizzazione di percorsi formativi finalizzati a ridurre il divario tra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute da soggetti in stato di detenzione nelle carceri toscane con pena residua minima di un anno”.

I percorsi formativi, finalizzati al rilascio di certificazioni delle competenze o attestazioni di frequenza, saranno progettati sulla base del fabbisogno formativo, del numero e la tipologia di utenti coinvolti, la messa a disposizione dei locali così come individuati dalle direzioni degli istituti penitenziari in accordo con il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Toscana ed Umbria.

Gli interventi formativi verranno attuati da agenzie formative beneficiarie del finanziamento, in qualità di soggetto singolo od associazione temporanea di imprese o di scopo, se in regola con la normativa regionale sull’accreditamento, con la partecipazione attiva degli istituti di pena che aderiranno formalmente alla realizzazione del progetto formativo presso la propria sede.

 

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