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Giornata internazionale dell’infermiere, Saccardi: “Apporto fondamentale nell’emergenza Covid”

L'assessora regionale: "Un grazie particolare a quello che hanno fatto e continuano a fare"

La giornata internazionale dell’infermiere offre ogni anno lo spunto per accendere i riflettori su questa professione, su questa figura indispensabile, anello portante di ogni sistema sanitario. Quest’anno voglio rivolgere a tutte le infermiere e gli infermieri toscani un grazie particolare per tutto ciò che hanno fatto e continuano a fare in occasione dell’emergenza Covid-19″.

Questo il ringraziamento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi per la Giornata internazionale dell’infermiere, che ormai da quasi trent’anni si celebra il 12 maggio, anniversario della nascita di Florence Nightingale, considerata la fondatrice della moderna scienza infermieristica. Quest’anno sono duecento anni dalla sua nascita (12 maggio 1820).

“Ciascuno di noi nel corso della propria vita e della propria storia sanitaria ha incontrato un infermiere o un’infermiera e ha avuto occasione di conoscerne e apprezzarne l’impegno, la professionalità, la generosità, il suo stare sempre dalla parte del paziente – dice Stefania Saccardi – Doti che sono emerse in maniera particolare in questi mesi di emergenza coronavirus, in cui gli infermieri e le infermiere, assieme alla altre figure del Servizio sanitario, non si sono certo risparmiati per prestare in ogni momento un’assistenza di alta qualità. Tutti abbiamo negli occhi le loro immagini, con i volti segnati dalla fatica e dalle mascherine, instancabili, sempre vicini ai pazienti. Molti infermieri si sono ammalati, qualcuno è morto”.

“Ecco – conclude Saccardi – la giornata che si celebra oggi – e voglio sottolineare che Florence Nightingale era una donna, come sono donne la maggior parte degli infermieri, ed era nata a Firenze – ci offre l’occasione per dire un grazie particolare a infermiere e infermieri: per quello che hanno fatto e continuano a fare per l’emergenza Coronavirus, ma soprattutto per quello che fanno quotidianamente, ogni giorno dell’anno, in ogni ospedale, in ogni ambulatorio, accanto al letto di ciascun paziente”.
 

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