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Scuole, Flc Cgil: “Possibili tagli ai docenti proprio nella fase emergenza”

Il sindacato: "Situazione estremamente preoccupante che rischia di mettere l'insegnamento ancora più in ginocchio".

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“Numerose segnalazioni ci fanno presagire che per il prossimo anno scolastico ci saranno pesanti tagli di posti di personale docente per le province di Lucca, Massa Carrara e Grosseto“.

È allarme nelle segreterie dei sindacati Flc Cgil: “Tutto questo – scrivono in una nota – nonostante la ministra abbia assicurato che l’organico della scuola sarebbe rimasto invariato. Le cattedre – riportano i sindacati – non saranno toccate, non diminuiranno, come abbiamo sempre promesso, nonostante la denatalità. È un risultato importante per il mondo dell’istruzione. Non scontato. Frutto di una lunga interlocuzione con il ministro Roberto Gualtieri, che ringrazio, e il ministero dell’economia e delle finanze. Abbiamo fatto una scelta di campo, che non guarda ai meri calcoli numerici, ma che mette al centro i nostri ragazzi e i loro diritti. Che vede la scuola come settore su cui investire. E che consentirà di lavorare nell’ottica della riduzione del numero di alunni per classe”.

“Invece – scrivono – quello che appare sono istituti scolastici in allarme, uffici territoriali che senza ancora comunicazioni ufficiali, ma ufficiose, non sanno come far quadrare i numeri. I sindacati dei tre territoriali sono sconcertati e furibondi, perché tutto ci saremmo aspettati tranne che questo. In queste settimane la commissione di esperti del Miur sta cercando di disegnare il futuro anno scolastico, sapendo che i nostri studenti e il nostro personale dovranno purtroppo convivere con il coronavirus, come tutti; e le scuole sono un pericolosissimo incubatoio”.

Sappiamo che a settembre gli spazi scolastici non potranno che essere gli stessi dello scorso anno – commentano – dunque la prima delle ovvietà per tentare di rispettare le misure di distanziamento indicate dagli studiosi dovrebbe essere il superamento delle ‘classi pollaio’ che stante questi provvedimenti sembra una battaglia solo a parole dell’attuale ministra, tristemente sconfessata dalla realtà. Al contrario sarebbe opportuno che il Miur faccia delle stime su quanti insegnanti serviranno per ridurre il numero gli alunni per classe e del reale fabbisogno di collaboratori scolastici per garantire la sanificazione periodica degli ambienti oltre a predisporre la loro formazione”.

“Al contrario – si legge nella nota – proprio nei territori toscani con le aree più depresse e complesse per distanze e trasporti, laddove l’edilizia scolastica è da sempre più inadeguata e perfino il coronavirus ha colpito più duramente, circola l’ipotesi di falcidiare decine e decine di posti lavoro per ciascuna provincia, con la conseguenza inevitabile di moltiplicare classi intorno alla trentina di studenti. Da ospitare dove? – chiedono i sindacati – Facciamo qualche esempio. Gli studenti delle scuole superiori di Massa Carrara rientreranno nelle stesse scuole per le quali l’intero territorio compatto, studenti, famiglie, lavoratori della scuola, sindacati e amministratori locali, aveva lanciato un appello disperato, arrivato fino alla ministra Azzolina col movimento dei caschetti gialli. Ma i bambini più piccoli non hanno scuole migliori”.

Massa Carrara e Lucca – scrivono – hanno avuto la più alta incidenza di contagi e di decessi della Toscana. Non dovrebbero anche ora essere tra le aree dove l’allentamento delle misure di distanziamento e la riapertura delle attività in cui le possibilità di assembramento sono maggiori (come la scuola) dovrebbero essere trattate con la massima attenzione e prudenza? Grosseto è la provincia più estesa della Toscana. Per i suoi studenti e per i suoi lavoratori il problema dei trasporti in tempi di coronavirus è quindi tra i più rilevanti. Mantenere la possibilità di fare scuola il più possibile vicino a casa è fondamentale, per ridurre il rischio di contagi. La strada del taglio di organici nelle realtà delle tre province con molti plessi in aree montane determinerebbe la soppressione di molte scuole di montagna da sempre frequentate”.

“Una situazione estremamente preoccupante – concludono – che anche in ragione delle ultimissime dichiarazioni da parte del Miur, sull’incremento del numero di posti assegnati ai concorsi ordinario e straordinario, richiederebbe un netto aumento di posti piuttosto che possibili tagli. Sappiamo che da parte delle Ooss regionali della scuola sono in corso incontri con l’Usr Toscana in relazione alle criticità della situazione e questo documento si inquadra in un fattivo contributo alla risoluzione delle criticità emerse che non certo con i tagli di personale docente ed Ata si possono risolvere”.

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