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Rsa e Rsd, nuove regole per l’accesso: serve il test anche per chi ha due dosi di vaccino

Giani e Spinelli: "È importante che il filo di contatto diretto con la famiglia resti attivato"

Nuove regole per le visite nelle Rsa e nelle strutture residenziali che ospitano persone con disabilità: da oggi e fino al termine dello stato di emergenza potranno accedere a queste strutture solo coloro che sono vaccinati con terza dose/booster oppure in possesso di green pass rafforzato (due dosi) e test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti l’accesso. È quanto stabilisce l’ordinanza numero 68 firmata oggi dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e che di fatto recepisce i contenuti del decreto legge approvato dal governo lo scorso 24 dicembre.

“Continuiamo nell’impegno a trovare un giusto equilibrio tra l’esigenza di sicurezza e di prevenzione in strutture che ospitano persone anziane e fragili e il rispetto dei contatti familiari e delle relazioni affettive, che per queste persone sono così importanti. Ringraziamo per questo sforzo anche i soggetti gestori e tutti gli operatori del sistema – evidenziano il presidente Giani e l’assessora regionale alle politiche sociali Serena SpinelliÈ importante che il filo di contatto diretto con la famiglia resti attivato anche in una situazione obiettivamente molto complessa come quella attuale, con l’esplosione dei contagi dovuta alla variante Omicron. Per questo le visite alle Rsa e alle altre strutture possono continuare, ma a condizione che i visitatori siano vaccinati con terza dose o aggiungano alla seconda dose un tampone negativo”.

A proposito del tampone, coloro che abbiano prenotato una visita a un ospite presso struttura residenziale sociosanitaria e che abbiano completato il ciclo vaccinale primario e sono in attesa di effettuare la terza dose o il “booster” possono, fino al 28 febbraio, richiedere di effettuare il tampone gratuitamente, fino a un massimo di due richieste mensili (per tutte le info qui). Sulla base dell’ordinanza firmata dal presidente sono inoltre sospesi, fino al 31 marzo, i rientri in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle strutture residenziali.

Restano in vigore tutte le altri disposizioni regionali, che prevedono la possibilità di autorizzazione all’accesso in situazioni di gravità e fine vita e la chiusura alle visite dei familiari qualora si riscontri la presenza di casi positivi tra gli ospiti o il personale. In questo caso l’accesso dei visitatori non è consentito fino al permanere di tale situazione.

Misure precauzionali maggiormente restrittive, necessarie a prevenire possibili situazioni di trasmissione dei contagi, possono essere adottate, in relazione allo specifico contesto epidemiologico, dal direttore sanitario dell’Ausl territorialmente competente, al quale le strutture devono fare riferimento qualora ravvisino tali situazioni.

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