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Conflitto in Ucraina, il colonnello Moretti: “E’ una guerra occulta tra super potenze”

L'ex comandante delle Frecce Tricolori: "Russia e Cina stanno dicendo all'Occidente che le cose sono cambiate. L'unica voce che parla per l'Europa è l'amministrazione statunitense di Biden"

Il colonello Alberto Moretti, ex comandante della Pattuglia Acrobatica delle Frecce Tricolori, che dopo il comando ha lavorato come attaché militare in Medio Oriente per 4 anni, e, in Toscana, per due anni, è stato istruttore a Grosseto di aerei caccia, sugli F104, la nostra redazione lo aveva già intervistato, a inizio conflitto tra Russia e Ucraina.   

Ora, a oltre due mesi dall’inizio della guerra, con trattative di pace, al momento, andate a vuoto, e un’escalation di azioni belliche, siamo tornati a chiedergli un parere. 
 

Alberto Moretti

Come vede la situazione?

“La vedo molto grave e di non facile soluzione”. 

In molti si chiedono se sia davvero una guerra tra Russia e Ucraina…

“Al di là di di quanto ci viene comunicato, è una guerra occulta tra super potenze per il predominio del mondo nei prossimi anni se non addirittura decenni. Gli Usa non sono più una potenza dominante, purtroppo dico. Si sono affacciate nel contesto mondiale la Russia e la Cina. La Russia, dopo la disastrosa dissoluzione del Patto di Varsavia,  ha trovato in Vladimir Putin un leader che ha saputo ricostruire la parte amministrativa e dare forza ad una nazione che ha ricostruito un esercito che è ben armato. La Cina, d’ altro canto, ha avuto negli anni una crescita economica impetuosa e molti proventi li ha investiti in armamenti.  Entrambe rappresentano una super potenza che vuole contare nello scenario mondiale”

Quindi, secondo lei, Russia e Cina stanno mandando un messaggio? 

“Si, quello che la musica è cambiata. Russia e Cina, insieme, stanno dicendo agli Usa e all’Occidente che le cose sono mutate.  Questo è il vero problema.  L’Europa non esiste, tutti i leader europei non possono parlare con una unica voce. L’unica voce che parla per l’Europa è l’amministrazione statunitense di Biden”.
 
Il ruolo dell’Italia?

“In tutte le crisi internazionali l’Italia ha giocato sempre un ruolo marginale, di gregario, e quasi sempre si allineata alle posizioni della Nato e degli Stati Uniti, ed è giusto e naturale cosi, altrimenti rischieremmo di restare fuori  sia dagli schemi occidentali che dall’Europa e non possiamo permettercelo. Anche la grande Germania ha provato ad assumere un ruolo autonomo nel conflitto tra  Russia e Ucraina, ma è tornata sui suoi passi, è si è completamente allineata alla direttiva statunitense per quanto riguarda sanzioni e fornire armi.  La situazione è purtroppo stagnante. L’Europa avrebbe i numeri per per poter giocare un ruolo chiave da super potenza, il budget di ogni Stato per la difesa è superiore a quello della Russia, della Cina e degli Usa.  Ma non avviene. L’Ue è solo un’unione economica e chissà quando diventerà un’unione politica e militare”.  
 
Ritiene giusto l’invio di armi all’Ucraina, o comporterà problemi bellici per l’Italia?

“Inizialmente era doveroso inviarle perchè potessero difendersi, ora noto troppa escalation di invio di armi pesanti”. 

Crede possibile che Vladimir Putin “schiacci” il bottone del nucleare?
 
“Non conviene nemmeno a lui. Putin questa guerra la vince anche e solo con le armi convenzionali, lentamente. Cosa diversa sarebbe nel caso in cui la Nato, oltre alle armi, inviasse militari e truppe: in quel caso potrebbe anche scoppiare la guerra nuclerare”

Pensa che le sanzioni applicate alla Russia, tra cui anche i congelamenti dei beni agli oligarchi e alle persone vicine allo “zar” in territorio italiano – ultimo dei quali il mega yacht nel porto di Marina di Carrara –  si ritorgano sugli italiani? 
 
“Le conseguenze sull’economia italiana sono già tangibili, con i rincari, ma le sanzioni erano, e sono, necessarie: un’arma per arginare il conflitto. Trovo, invece, discutibili le scelte che riguardano limitazioni a cultura, sport e turismo: quali misfatti hanno commesso un direttore d’orchestra, un professore o un ginnasta per impedire spettacoli, corsi di laurea in letteratura russa e competizioni sportive? Tali “divieti” producono effetti pari  a zero sulla guerra e accrescono la cultura dell’odio. Da non sottovalutare, infine, che il popolo russo inizia a vedere quello italiano come un nemico. E chi ha investito in Italia, come imprenditore, o la frequentava come turista, li perderemo”.

Oggi a Mosca è andata “in onda” la parata militare nella piazza Rossa. E lo “zar” Vladimir Putin ha pronunciato il suo discorso rivolgendosi al suo popolo e ai militari, congratulandosi nel 77esimo anniversario della grande vittoria e parlando dell’attuale conflitto.

Il discorso, che ha tenuto col fiato sospeso il mondo, negli ultimi giorni, col timore di una dichiarazione di guerra totale, è, invece, stato solo il ricordo e la commemorazione delle vittime della seconda guerra mondiale e quelle di questa guerra, esortando i soldati a ricordare per ciò che combattono, ovvero la difesa del Donbass e della patria: “Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria. La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci. L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta. Una delegazione di veterani americani della Seconda guerra mondiale “avrebbe voluto venire a Mosca per partecipare alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo, ma è stato loro vietato di farlo. L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere. All’attacco all’Ucraina Mosca ha risposto ad una minaccia diretta vicino ai confini russi, perché un attacco era stato preparato, anche alla Crimea”.

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