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Uscito il saggio ‘Tutte le donne del mondo’ di Leonardo Dianda

L'autore lucchese, di professione avvocato, è da sempre attento allo studio e alla comprensione dei diritti umani

È uscito sul panorama editoriale il saggio Tutte le donne del mondo di Leonardo Dianda, autore lucchese e avvocato di professione, da sempre attento allo studio e alla comprensione dei diritti umani.

Attraverso queste pagine, Dianda “racconta, con ammirazione e acume, di donne eccezionali e straordinarie divenute exempla per tutti”, come spiega nella prefazione la scrittrice Emma Fenu.

“L’idea di scrivere un libro sull’emancipazione femminile e sui diritti delle donne mi balenava nella testa già da parecchio tempo – ha confessato l’autore. Tutte le volte che ho letto un testo, un libro o un articolo mi sono quasi sempre imbattuto in una figura femminile che, per qualche motivo, veniva ricordata per aver compiuto qualcosa di straordinario. Così, ho cercato di raccogliere più informazioni possibili e mi sono accorto che la donna ha giocato un ruolo determinante nella creazione di una società moderna ed evoluta. I temi dell’uguaglianza di genere, della tutela dei diritti umani e dell’ambiente e delle norme che disciplinano la parità dei sessi sono alla base del cambiamento e dell’evoluzione del mondo in cui viviamo. Dunque, attraverso il racconto della vita di donne eccezionali, di famosi casi giudiziari, di svariati aneddoti e di curiosità possiamo ripercorrere insieme la strada che ha portato le donne a una (quasi) completa emancipazione. Emmeline Pankhurst, Eleonor Roosevelt, Rosa Parks, Malala Yousafzai e Greta Thunberg sono solo alcune delle straordinarie figure femminili che, con le loro gesta e il loro coraggio, vi condurranno attraverso questo emozionante viaggio”.

L’opera si divide in due parti: nella prima si racconta, attraverso le storie, nella perfetta consapevolezza del nostro essere animali narrativi, della progressiva conquista, ancora in atto, delle donne e dei loro diritti; nella seconda le donne, che si sono nutrite del passato attraverso cordoni ombelicali di sangue e violenza, si battono per i diritti civili di tutti, comprendendo che ogni diritto acquisito non è un furto a un altro, ma la premessa di una nuova conquista.

“Il progetto sociale – si legge nella prefazione – non sfugge: il riferimento è alle donne comuni, i cui nomi non finiranno nei tomi di studio, ma negli album di famiglia. Siamo tutte meritevoli di ammirazione e rispetto, anche senza i riflettori della storia puntati addosso”.

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