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Dall’impegno per Lucca al rapporto con il governo Prodi: il libro sull’ex sindaco Giulio Lazzarini

In "La responsabilità del governare" l'autore Italo Buono ripercorre le vicende politiche e amministrative locali che anticiparono il progetto nazionale dell’Ulivo

160 pagine per ricordare, a due anni dalla scomparsa, la figura di Giulio Lazzarini, sindaco di Lucca dal 1994 al 1998. Si chiama La responsabilità del governare. Appunti dal “Diario” di Giulio Lazzarini, Sindaco di Lucca, 1994 – 1998, il libro di Italo Buono che ripercorre le vicende politiche e amministrative di quegli anni in cui Lucca divenne un laboratorio politico che anticipava il progetto dell’Ulivo.

Italo Buono assume come punto di vista la responsabilità del governare, valore fondamentale della vita di una città e più in generale del paese, soffermandosi in particolare sul rapporto fra partiti e governo, ed evidenzia diversi tratti comuni tra l’esperienza locale della amministrazione Lazzarini e quella nazionale del primo esecutivo di Romano Prodi. 

Il titolo scelto, La responsabilità del governare. Appunti dal “Diario” di Giulio Lazzarini, Sindaco di Lucca, 1994 – 1998, chiarisce bene il senso politico di quegli anni, ovvero l’impegno del sindaco a governare la città e rinnovare la politica.

Due fattori tra loro collegati, ben presenti nel diario di Lazzarini:  il primo riguarda la cultura di governo che il sindaco Lazzarini e la sua lista Vivere Lucca, vincitrice alle elezioni del 1994, seppero esprimere; il secondo riguarda il fatto che quella esperienza è stata fin dalla sua origine la manifestazione locale di un processo politico più ampio e di rilevanza nazionale, quello dell’Ulivo, all’interno del quale  – a Lucca come a Roma – si scontrarono 2 diverse visioni del futuro della democrazia e del sistema politico italiano.

Un passaggio cruciale per la politica italiana ed anche per la storia politica lucchese di fine secolo. Ma le molte aspettative che il progetto dell’Ulivo aveva suscitato proprio per il suo respiro europeo, andarono deluse a causa del mancato rinnovamento del sistema politico e dei partiti che faticavano a comprendere i profondi cambiamenti intervenuti in Europa, nella società, nell’economia, nella cultura politica.

Un passaggio incompiuto i cui effetti riscontriamo ancora nelle vicende politiche di questa calda estate del 2022 che hanno portato alla caduta del governo Draghi e alla fine anticipata della legislatura.

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