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Dodici saracinesche per le donne di Puccini: conclusi i lavori di studenti e artisti

L'assessora alla scuola Ilaria Vietina: "I giovani sono più vicini di quanto si creda al mondo delle opere liriche e questo lavoro ne è l'esempio"

Ultimato ieri (2 luglio) il lavoro di street art tutto dedicato alle donne protagoniste delle opere del maestro Giacomo Puccini sulle saracinesche del centro storico di Lucca. Si intitola Le donne di Puccini – sentinelle di Lucca ed è stato ideato dall’associazione Club La Bohème per ‘colorare’, in un’esposizione open air, dodici angoli della città.

Sei saracinesche si sono animate grazie alla fantasia degli studenti dell’istituto d’arte Passaglia, altre sei, invece, sono state affidate alla consolidata esperienza di altrettanti artisti del territorio. Il risultato? Un tripudio di colori, per un percorso inedito che, con ogni probabilità, farà il giro dei profili social di lucchesi e turisti. Domani (4 luglio) alle 21, nel piazzale antistante la Cavallerizza ducale, concerto inaugurale dell’opera tutto dedicato a Puccini con la voce recitante di Enrico Beruschi.

A salutare la conclusione del lavoro l’assessora con delega alle politiche formative del Comune di Lucca, Ilaria Vietina, che commenta: “Un modo nuovo e contemporaneo per promuovere uno dei tesori di Lucca: Giacomo Puccini e la sua musica. A volte si fa l’errore di pensare che l’opera, il canto lirico, il teatro siano ambiti e luoghi lontani dal mondo giovanile. E invece è più semplice di quel che sembra. L’importante è individuare forme e modi per far conoscere e appassionare. Questo progetto ne è l’esempio. Studenti e artisti scoprono e raccontano le protagoniste di Giacomo Puccini rendendole cartoline urbane capaci di caratterizzare il centro storico di Lucca attraverso la fantasia e il colore”.

Gli esercizi commerciali che sostengono l’iniziativa e che hanno ‘prestato’ le proprie saracinesche sono: il bar San Michele, il forno Chifenti, il bar Butterfly, l’ex-Cacioteca, l’ex-Portobello e Lady Melany, il Chiosco cartoleria, la Merceria, il Tabarro, Gong, il Mercatino e la ferramenta Barsanti.

Foto di Alessandra Fava

 

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