Cancellazione tassa rifiuti per le aziende in lockdown, Martini e Bianucci: “Opposizione si spacca per interessi elettorali”

L'ordine del giorno di maggioranza vede l'ok anche del consigliere dei Cinque Stelle: "Richiesta al governo per aiutare concretamente le attività più colpite"

Il consiglio comunale di Lucca chiede la cancellazione della tassa dei rifiuti per il 2020, per le aziende che hanno subito il lockdown per l’emergenza Covid-19.

L’assise di Palazzo Santini ha infatti seguito l’esempio di altre amministrazioni comunali del paese ed ha approvato un ordine del giorno, proposto dai consiglieri comunali di maggioranza Chiara Martini e Daniele Bianucci, per la costituzione di un fondo da destinare ai Comuni sufficiente a consentire di disporre la integrale cancellazione della Tari relativa all’anno 2020 per le attività economico produttive chiuse dai decreti dell’emergenza.

“Peccato – commentano però Martini e Bianucci – che i consiglieri di opposizione su questo provvedimento si siano spaccati in Consiglio: mentre il consigliere dei Cinque stelle ha votato a favore, i consiglieri della Lega Minniti e Martinelli (che la cronaca di queste settimane ci raccontano essere in conflitto per la candidatura alla Regione, che entrambi si stanno contendendo) se la sono “data platealmente di santa ragione” proprio su questo argomento, finendo per astenersi tutti e due sulla nostra proposta. Ci dispiace che temi così importanti per la città rischino di essere sacrificati per interessi di parte, e forse addirittura elettorali, e per le divisioni irresponsabili dell’opposizione: è chiaro a tutti che se questo provvedimento fosse stato approvato all’unanimità sarebbe stato più forte, e avrebbe inoltre significato un segnale molto bello per i nostri concittadini”.

“Anche Lucca si unisce alla richiesta che tante altre città, sia governate dalla sinistra che dalla destra, stanno avanzando al governo, per aiutare concretamente le attività più colpite dalla crisi economica provocata dal lockdown – spiegano i consiglieri Martini e Bianucci – Per l’abbattimento della Taric, il Comune ha già investito, con risorse proprie, ben 600mila euro, finalizzate in particolare proprio ad agevolare le categorie economiche effettivamente danneggiate per il periodo di sospensione dell’attività. Inoltre, abbiamo prorogato al 30 novembre, la seconda, terza e quarta rata relativa al 2020, eliminando sanzioni ed interessi per chi non ha pagato la prima rata nei termini. Siamo però consapevoli che, per quanto sostanziosa in termini di impatto sulla fiscalità generale del Comune, la misura varata dall’amministrazione comunale non può considerarsi esaustiva delle enormi necessità che la profonda crisi economica ha comportato alle imprese economiche e produttive, chiuse durante il periodo del lock-down”.

“C’è inoltre un problema oggettivo – spiegano – Comune di Lucca e Sistema Ambiente, così come tutti gli altri enti comunali e i soggetti gestori del servizio di igiene urbana, già com’è noto in affanno dal punto di vista finanziario, andrebbero incontro – in caso decidessero di optare di propria iniziativa alla cancellazione della Tari del 2020 per le attività economiche e produttive che sono rimaste chiuse per il lock-down – ad un minor gettito che verrebbe a gravare sulla generalità degli utenti Tari o Tari corrispettivo. Per questo, durante l’ultimo consiglio comunale, con un ordine del giorno presentato da noi a nome di tutta la maggioranza, abbiamo voluto riprendere e dar forza all’iniziativa già intrapresa, tra gli altri, da Anci Toscana, che si è attivata per chiedere alla Regione Toscana che si faccia parte diligente presso la conferenza Stato-Regioni, affinché si opti a livello nazionale per la costituzione di un fondo da destinare ai Comuni sufficiente a consentire di disporre la integrale cancellazione della Tari relativa all’anno 2020 per le attività economico produttive chiuse, sia per legge per le conseguenze dell’emergenza Covid, senza generare effetti negativi per gli altri utenti”.

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