Caso Dentix, ora è fuga dei lavoratori. Per cassa integrazione serve piano di ristrutturazione

Videoconferenza fra ramo italiano dell'azienda e sindacati: irreperibili direttore marketing e delle vendite

Vicenda Dentix, ora il problema è la fuga massa dei lavoratori.

Si è svolta ieri (15 giugno) la videoconferenza a livello nazionale tra i referenti Cgil, Cisl e Uil con quelli di Dentix Italia, ovvero la direttrice del personale e un consulente. “Purtroppo la situazione è veramente al limite della  drammaticità – dichiara Simone Pialli di Fisascat Cisl  – La direttrice del  personale in occasione della videoconferenza di ieri in maniera molto candida ha comunicato che lei non ha più riferimenti utili perché il direttore marketing e quello delle vendite della società o si sono dimessi o sono irreperibili, così come risultano irreperibili dalla casa madre in Spagna. L’unico contatto è con uno studio legale spagnolo”.

“Il consulente – prosegue Pialli – si è sforzato di rassicurare circa la volontà di riaprire e di predisporre, a questo fine, un piano di sviluppo, di cui però in realtà non c’è traccia al momento. La direttrice del personale ha dichiarato che sarebbe sua intenzione mettere in pagamento le 14esime anche per dare segnale ai lavoratori ma anche in questo caso si attendono risposte dalla casa madre in Spagna”.

“Come organizzazione sindacale abbiamo segnalato che ci sono centri che non sarebbero in condizioni di riaprire – sottolinea Simone Pialli per Fisascat Cisl – Al Dentix di  Massa, ad esempio,  su 11 lavoratori è rimasta in forza solo la receptionist, gli altri si sono tutti dimessi e ricollocati. Su Viareggio di cinque lavoratori ne sono rimasti due. Nei punti Dentix di Lucca centro invece i lavoratori erano sei e altrettanti sono rimasti; se l’azienda volesse davvero riaprire a Lucca ci sarebbero già le condizioni per farlo”.

Sul tavolo della trattativa ci sono anche le cinque settimane di cassa integrazione. “Su questo – ha detto Pialli – i nostri nazionali hanno ribadito che essendo risorse pubbliche ben venga l’accordo ma solo di fronte a un piano di ristrutturazione,  altrimenti l’Inps può bocciare la richiesta”.

Il prossimo appuntamento è venerdì (19 giugno) alle 12. “Per venerdì abbiamo appuntamento per un’altra videoconferenza in cui – annuncia Pialli – ci dovrebbero forse dare dettagli del piano e forse anche la sottoscrizione dell’accordo, con i presupposti da noi tracciati,  per la richiesta di cassa integrazione”.

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