Ipotesi spiaggia naturista alla Lecciona, Tofanelli (Fdi): “La parola ai cittadini”

Per il capogruppo in Consiglio il problema è la fragilità ecologica dell'area del Parco

Ipotesi spiaggia nudista alla Lecciona per il capogruppo di Fdi in Consiglio Carlalberto Tofanelli la parola deve passare ai cittadini.

“Alla luce di alcune considerazioni riguardo all’istituzione di un’area naturista alla Lecciona, emergono diverse perplessità rispetto alla sua adeguatezza al luogo, alla sua compatibilità ambientale ma anche alla condivisione e fruizione della cosa pubblica – dice – La Lecciona è da tempo meta rinomata per il naturismo e darne piena legittimità formale porterebbe sicuramente ad alimentare le frequentazioni del luogo in modo regolamentato e controllato dalle associazioni di riferimento, ma allo stesso tempo si andrebbero ad alimentare episodi di esibizionismo e voyeurismo, che già oggi accadono con una certa frequenza, così come in tutte le aree naturiste, infastidendo turisti e frequentatori abituali”.

“Si porrebbe poi – prosegue – la necessità di predisporre strutture ricettive ed igieniche, come quelle ad esempio presenti sulla spiaggia di San Vincenzo; a tale proposito, senza ricorrere a nuove volumetrie, potrebbe essere utilizzata la casa colonica che ospita la scuderia dei vigili urbani, la cui gestione è stata messa a bando nei giorni scorsi, ma il suo utilizzo non è così scontato. Al contempo si presenterebbe il problema dei parcheggi, che il viale Dei Tigli (allo stato attuale) non sarebbe in grado di sopportare”.

“Ma l’aspetto più preoccupante – dice ancora – è senza dubbio la particolare fragilità ecologica dell’area, che potrebbe peggiorare con un maggiore e concentrato flusso di persone, esponendola al rischio di vederne compromesse seriamente le stesse proprietà. L’accesso a quest’area dovrebbe infine essere riservato esclusivamente ai nudisti, precludendo la frequentazione agli escursionisti (gruppi, gite scolastiche) che arrivano per fare visita alle bellezze del Parco, a coloro che praticano sport, al cittadino che ama la natura, alle famiglie locali o ai tanti camperisti che desiderano recarsi al mare. Ci chiediamo quindi se l’iniziativa dell’area naturista sia compatibile prima di tutto con il peculiare sistema ecologico della zona, poi con gli interessi di tutta la comunità e infine con tutte le altre categorie turistiche”.

“In definitiva a mettere oggi in discussione questo progetto di spiaggia naturista sono le stesse preoccupazioni per cui è stato messo in discussione il passaggio della ciclovia Tirrenica dai cittadini e dallo stesso Parco: la specificità del luogo e la sua ubicazione fanno sorgere molti dubbi rispetto alla considerazione di un interesse generale che risiede anche nel diritto del cittadino a vedere preservato il suo territorio e a non essere escluso dalla sua fruizione. Basta con le decisioni calate dall’alto che caratterizzano questa amministrazione, si dia la parola al cittadino con un processo partecipativo che faccia emergere una volontà comune”

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