Volontariato, un decalogo per comunicare meglio

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In una società sempre più arrabbiata ed egoista i volontari hanno il compito di alzare la voce e mettere in circolo narrazioni credibili e positive. Dal seminario di formazione civile che si è svolto a Lucca, alla Villa del Seminario di Arliano, nel fine settimana -organizzato dal Centro nazionale per il volontariato e dalla Fondazione volontariato e partecipazione- arriva un decalogo per contrastare odio, fake news, rancore ed egoismo sociale e far crescere la comunicazione del volontariato e la cultura della solidarietà.

“Vox populi – per una pedagogia del bene e un rimedio al rancore” era il titolo, e la sfida, posta a Lucca e i relatori che hanno animato le sessioni hanno costruito un quadro spietato, ma pieno di speranza e possibilità: quello di una società che rischia di perdere progressivamente i valori positivi che il volontariato ha sempre coltivato. Ma nella quale lo spazio per educare al bene è vasto e va praticato. Per questo i partecipanti si sono messi al tavolino ed hanno condiviso riflessioni e idee per contrattaccare”.
Il contesto parla chiaro: c’è una perdita di fiducia nella società anche nei confronti del volontariato, un’erosione dovuta anche al fatto di essere visti come un’emanazione del pubblico e dello Stato, nonché per il fatto di prendersi cura di tutti, senza esclusioni. Di fronte a questo serve una reazione forte per costruire giorno dopo giorno una nuova credibilità e una forza attrattiva per i giovani, per educarli e avvicinarli al mondo della solidarietà.
Comunicare di più e meglio è la strada, ma non solo. Serve anche essere migliori, lavorare meglio e in modo più incisivo. Dai dialoghi con i relatori che hanno animato le sessioni (il presidente del Cnv Pier Giorgio Licheri, monsignor Gastone Simoni, il giornalista di Avennire Paolo Lambruschi, Francesco Marsico di Caritas Italiana, lo scrittore Fabrizio Silei, il sociologo Ivo Lizzola, Mariano Galizia di Csa, il giornalista Gianluca Testa, il giurista Leonardo Bianchi, il direttore del Cesvot Paolo Balli) ne è nata una guida in dieci punti che il Cnv vuole condividere con tutto il terzo settore.
Scarica in allegato il decalogo

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